Il mercato del Napoli è bloccato. Ci sono due vicende a tenere tutto fermo, quelle che coinvolgono Mazzarri e Lavezzi oltre all’ansia che affligge il mondo del pallone in merito al calcioscommesse.
Si attende l’incontro tra i due protagonisti della storia recente del Calcio Napoli. Il tecnico di San Vincenzo non ha gradito l’esternazione pubblica del giorno dell’appuntamento, perciò, si è deciso di spostarlo a venerdì. La mediazione, come l’anno scorso, è nelle mani del ds Bigon che già sta compiendo un dialogo intenso con entrambi i soggetti.
L’intesa è possibile, nonostante siano tanti i casi spinosi. La permanenza di tutti i collaboratori e di Giuseppe Santoro, team manager in scadenza di contratto profondamente legato alla figura del tecnico di San Vincenzo, il mercato dove si deve definire il mix giusto tra la gioventù e l’esperienza e l’accordo sul contratto annuale perché Mazzarri non vuole prolungare l’impegno per l’avventura all’ombra del Vesuvio.
Il tecnico di San Vincenzo vorrebbe continuare nella filosofia degli uomini da riscattare nonostante il flop compiuto per motivi diversi con i vari Britos, Santana e Donadel. Il recupero è riuscito con Pandev che vorrebbe ancora in maglia azzurra nonostante il rapporto con il macedone non sia stato sempre dei migliori. De Laurentiis vuole una rosa di 30 elementi “inter pares” dando spazio ai giovani.
L’inserimento negli anni scorsi di Fernandez e Vargas dimostra che l’integrazione è possibile ma stavolta il patron pretende garanzie in merito all’utilizzo di tutti gli elementi a disposizione. L’accordo sul contratto annuale è il punto più rilevante; i due potrebbero ricercare il punto più giusto in cui far convergere la contraddizione tra la progettualità della società ed il contratto a breve scadenza per la guida tecnica del club.
Si potrebbe tra i due stipulare una sorta di gentlemen agreement con De Laurentiis già impegnato a progettare il post-Mazzarri per Giugno 2013. Lo stesso tecnico, con il suo agente Bozzo, non ha mai smesso di guardarsi intorno; non lo entusiasmano i contatti con Lazio e Fiorentina e, nella difficile ipotesi della rottura, potrebbe restare alla finestra per l’Inter di Stramaccioni. L’approccio con Zeman, in procinto di ritornare alla Roma, era da registrare in vista del 2013-14 con l’ipotesi di un maxi-accordo con il Pescara che includesse Capuano, Insigne, Verratti ed il prestito di Vargas. Le sirene giallorosse per il boemo hanno spento i contenuti di quella chiacchierata telefonica.
Nel caso in cui non si dovesse trovare l’accordo tra De Laurentiis e Mazzarri, i nomi accreditati per la panchina del Napoli sono Montella, se non dovesse accasarsi prima a Firenze, e Gasperini, che garantirebbe la continuità nella difesa a tre, elemento richiesto più volte dal ds Bigon.
Il mercato del Napoli in questa fase si nutre solo di appunti derivanti dall’attività di scouting sempre in corso. Per la difesa i nomi più in voga sono Godin e Benatia, per la fascia sinistra in pole c’è Cissokho, poi Filipe Luis dell’Atletico Madrid ed Armero ma ci saranno dei movimenti in entrata solo dopo le eventuali di partenze di almeno uno tra Zuniga e Dossena.
In attacco c’è l’affare Lavezzi a dominare la scena; il Paris Saint Germain offre 26 milioni e sembra tutto pronto per concludere l’affare ma l’Inter non molla e la trattativa continua, coinvolgendo anche i giovani. Riguardo ai possibili sostituti, Jovetic è il primo della lista; anche le cifre offerte dal Psg e quelle richieste dalla Fiorentina per Jo-Jo conciliano. Sull’asse Milano nerazzurra-Napoli agli azzurri piace Duncan, centrocampista classe ’93, i nerazzurri sono innamorati da tempo di Roberto Insigne ma il Napoli non lo lascerà partire. Moratti lavora anche su altre contropartite come l’intero cartellino di Pandev, mentre al Napoli non interessa Pazzini ma Ranocchia, che, però, all’Inter, nonostante l’ultima stagione, considerano un difensore di grande valore che non vorrebbero perdere.
Un altro elemento che fa da guida al mercato degli azzurri è Lorenzo Insigne. Il primo passo sarà ridiscutere il contratto col Napoli; a Pescara guadagna 150 mila euro, i suoi agenti e la società dovrebbero almeno raddoppiare la cifra. Nonostante la partenza di Zeman, il giocatore non dovrebbe rientrare alla base. Atalanta, Chievo e Parma le società più interessate ma potrebbe continuare anche la sua avventura a Pescara con le giuste garanzie tecniche.
Sul settore giovanile a piccoli passi si cominciano a delineare le prime strategie. Vista l’impossibilità di realizzare un proprio centro per dare respiro alle attività del vivaio, il lavoro sarà impostato su un mix formato dal lavoro di formazione dei giovani talenti e lo scouting in giro per il mondo, come si è verificato con l’acquisto di Novothny che sarà riscattato entro la fine di Giugno dal Veszprem, squadra di serie B ungherese, per una cifra vicina agli 80000 euro.
Il Napoli continuerà quel processo di selezione compiuto dall’insediamento di Sormani e Barresi che ha portato la società partenopea a svincolare molti ragazzi classe ’93. E’ probabile che questa filosofia compiuta anche per i ’94 porterà a cancellare la formazione Berretti che in Italia in questa stagione è stata costruita solo da 7 club di serie A e B. Qualche avvicendamento potrebbe avvenire anche riguardo ai tecnici; erano nei piani di Sormani Maddaloni, ex tecnico della Primavera della Juventus e Roccati, ex portiere dell’Empoli più volte visto a Castelvolturno. Il primo seguirà Lippi nell’avventura cinese mentre il secondo dovrebbe rinforzare le fila dello staff del vivaio partenopeo.
La stagione intanto è ancora in corso e bisogna seguire con attenzione l’avventura dei Giovanissimi Nazionali di Ciro Muro vicinissimi all’approdo alla final eight di Chianciano dopo lo 0-4 rifilato alla Lazio in trasferta. Il gruppo classe ’97 è dotato di ottime individualità: Palumbo, i fratelli De Simone, Bifulco, il capitano De Iorio, Lombardi, tutti elementi che possono rappresentare un’importante base da coltivare.
Il vivaio continua a sfornare elementi di valore nonostante la precarietà dettata dal mancato investimento della società in un centro di proprietà che potrebbe rappresentare il fattore determinante per costruire un’attività estremamente professionale sul vivaio.
Un centro per la scugnizzeria? Un tema su cui non sentiamo più da tempo le parole del presidente e che meriterebbe un’approfondita discussione.
A cura di Ciro Troise
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