Ricordo ancora la vigilia della scorsa stagione. Si giocava il 20 Ottobre, era l’ottava giornata di campionato; il Napoli si presentava da imbattuto, solo il pareggio di Catania aveva tolto punti agli azzurri. Era il periodo della sosta, dalle parti di Castelvolturno si accumulò tantissima tensione togliendo alla formazione di Mazzarri l’animo sbarazzino, fondamentale per fare le imprese. La partita è nota a tutti: il Napoli pensa innanzitutto a non prenderle, va vicinissimo al gol con una punizione di Cavani che termina sulla traversa e poi cade negli ultimi dieci minuti sotto i colpi di Caceres e Pogba. Quella squadra dimostrò a Torino che doveva ancora crescere in termini d’esperienza e mentalità vincente. La tensione va gestita, essendo bravi a non farsi travolgere né dalla piazza né dall’attenzione mediatica sull’evento. Bisogna pur dire che Juventus-Napoli non è una sfida come le altre, non è lo né per i giocatori né per i tifosi. La gara contro la Vecchia Signora è questione viscerale, può essere il collante di un popolo che nella rivalità contro i bianconeri tira fuori il volto più autentico della sua identità. Juventus-Napoli per un napoletano ha significati infiniti, è difficile da spiegare con le parole ma l’atmosfera è trascinante, coinvolgente anche per chi non è nato da queste parti. La settimana della partita dello Juventus Stadium è iniziata, arriva una ventina di giorni dopo rispetto alla scorsa stagione e soprattutto sono cambiate tante cose. In panchina c’è Benitez, uno che conosce Liverpool-Manchester United, Real Madrid-Barcellona, sa cosa significa far vincere la Liga al Valencia ma non sa ancora cosa significa Juventus-Napoli. Ciò è un bene, protegge dalle tensioni una squadra che sicuramente è più completa in termini d’esperienza, abitudine a vincere o almeno a competere in contesti importanti rispetto alla scorsa stagione; basta pensare al contributo dato dai tre ex del Real Madrid. C’è un’altra grande differenza rispetto alla scorsa stagione: la lotta per lo scudetto non si limita solo alla Juventus ma, stando a quanto detto dal campionato in queste prime undici giornate, c’è anche la Roma accreditata per la vittoria finale. I bianconeri, con il dolore degli schiaffi subiti al “Franchi” e al “Bernabeu”, hanno ritrovato la compattezza smarrita per l’evidente contrasto tra la dirigenza e Conte.
Juventus-Napoli non esprime il livello di tensione di un anno fa, anche perché prima c’è la Champions con i bianconeri impegnati contro il Real Madrid e gli azzurri contro l’Olympique Marsiglia. Guai a sottovalutare l’impegno di mercoledì sera, i francesi con il pareggio in trasferta contro il Rennes hanno ritrovato un po’ di morale e bisogna sempre diffidare da chi naviga in pessime acque ed è alla ricerca del riscatto.
Il presidente Labrune sta confermando la fiducia in Baup nonostante i risultati negativi, Ayew e Valbuena nella scorsa settimana sono arrivati ai ferri corti durante un allenamento aperto alla stampa. In casa Marsiglia non c’è serenità, la priorità è data al campionato ma la partita contro il Sassuolo ha insegnato al Napoli che nessuna gara va affrontata senza la massima intensità. La qualificazione al turno successivo in Champions League sarebbe molto importante per il Napoli che continuerebbe nel segno del potenziamento europeo del proprio brand, oltre ad ottenere altri cospicui introiti che darebbero più entusiasmo a De Laurentiis per il calciomercato di Gennaio. I primi “spifferi” per la sessione invernale cominciano ad arrivare: il Napoli ha fissato il prezzo con gli agenti di Cannavaro per un’eventuale cessione. De Laurentiis chiede sette/otto milioni di euro per far partire il difensore napoletano e, se non dovesse arrivare una proposta convincente, potrebbe anche trattenerlo non rivedendo il contratto annuale che prevede un forte taglio dell’ingaggio percepito se non dovesse raggiungere la quota delle venticinque presenze. Si registrano dei segnali anche in entrata: l’ipotesi Montoya del Barcellona non è impossibile, il Napoli potrebbe far leva sulla volontà del giocatore che sarebbe entusiasta del trasferimento visti i tanti amici napoletani che a Barcellona hanno prodotto un’utile e divertente full immersion nella cultura partenopea.
Mercoledì alle 15 ad Aversa si affronteranno Napoli e Olympique Marsiglia anche per la Youth League, la Champions dei giovani. Il cammino del Napoli, nonostante le due sconfitte in trasferta contro Arsenal e Olympique Marsiglia, non è ancora compromesso; sarebbe emozionante se ci fosse una forte spinta del pubblico anche per gli azzurrini che hanno bisogno di trovare la giusta identità tattica per alimentare il sogno-qualificazione. Sono stati tanti gli errori notati nelle ultime due sconfitte rimediate contro l’Olympique Marsiglia al “Marcel Cerdan” di Camoux en Provence e contro il Livorno: approccio tattico monotematico e difficoltà nella copertura degli spazi, oltre ad un deficit atletico e fisico per i tanti problemi che hanno afflitto il settore giovanile azzurro: dal virus che a metà Settembre colpì circa 80 ragazzi dalla Primavera agli Esordienti alla precarietà delle strutture. Il Napoli e l’Europa, un legame da cui non si può prescindere per continuare a crescere su tutti i fronti; nessuno si distragga dall’obiettivo, neanche per la sfida contro la Juventus.
Ciro Troise
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