E’ la prima sosta della stagione, arriva per gli impegni delle Nazionali, alle battute conclusive del viaggio che porta ai Mondiali del 2014, anche se per i dieci azzurri impegnati in giro per il mondo non si tratta sicuramente di un periodo di riposo. Stavolta i viaggi hanno risparmiato gli argentini Higuain e Fernandez squalificati contro il Paraguay, che si sono rilassati con Callejon nel weekend tra le serate milanesi e il Gran Premio di Monza. Avere in rosa dei giocatori titolari nelle proprie Nazionali è un dato che arricchisce il valore del patrimonio tecnico di un club. Sono rimasti in panchina solo Maggio, che è entrato nel corso della ripresa al posto di Abate e Mertens, non impiegato in Scozia-Belgio. Tutti gli altri hanno giocato dal primo minuto, in attesa di vedere all’opera oggi pomeriggio Radosevic in Ucraina-Croazia Under 21. Armero non disputerà Uruguay-Colombia perché è squalificato e rientrerà quindi a Castelvolturno già oggi, qualche giorno prima del connazionale Zuniga.
IL CICLO DI FERRO E IL TURN-OVER DI BENITEZ – Per il Napoli sabato sera inizia il primo ciclo di ferro, quello in cui mettere alla prova i meccanismi del turn-over e verificare le indicazioni raccolte contro Bologna e Chievo nelle sfide ad avversari di livello superiore come Borussia Dortmund e Milan.
Il valore dell’organico si può misurare nei cicli con più partite in pochi giorni in cui si può verificare l’affidabilità delle alternative e il funzionamento del turn-over di Benitez. “Squadra che vince non si cambia? Non sono d’accordo. Tutte le squadre importanti fanno turn over per rendere al meglio nelle tre competizioni. E’ ovvio che è necessario cambiare i giocatori”. così si è espresso Benitez nella conferenza stampa alla vigilia di Chievo-Napoli.
Le sue idee sul turn-over sono molto chiare, lo dimostrano le precedenti esperienze durante la sua carriera. Benitez ha citato più volte l’esempio di Vladimir Smicer a Liverpool che non era un titolare ma si fece trovare pronto per la finale di Champions League, facendo la differenza.
L’era Mazzarri ha presentato delle difficoltà soprattutto nella gestione dei tanti impegni, sia per la rigidità del tecnico nella fiducia ai “titolarissimi” ma anche per i tanti errori sul mercato di De Laurentiis e Bigon, come l’acquisto di calciatori non all’altezza del progetto, i sudamericani Vargas e Fideleff su tutti, ma anche Donadel, Santana e tanti altri che non si sono rivelati all’altezza degli impegni del Napoli.
Il salto di qualità che De Laurentiis richiede a Benitez è la competitività su più fronti senza dover scegliere la competizione in cui impiegare maggiori energie.
LE INSIDIE DI NAPOLI-ATALANTA – Il calendario impone agli azzurri di pensare prima all’Atalanta, guai a farsi suggestionare dal fascino della serata di mercoledì prossimo contro il Borussia Dortmund.
La sfida contro la formazione di Colantuono prevede molte situazioni tattiche interessanti. Nel primo tempo di Verona Behrami e Inler sono andati più volte in difficoltà quando l’avversario alza il ritmo. Al San Paolo il Napoli proverà a schiacciare l’Atalanta nella propria metà campo con il suo gioco “senza fretta e senza pause” non dandogli la possibilità di ripartire ma bisognerà stare attenti al centrocampo nerazzurro che mette in luce un intrigante mix di tecnica, dinamismo e quantità. La posizione di Bonaventura tra le linee può dare fastidio ai meccanismi difensivi del Napoli. Bisognerà capire chi vincerà il duello svizzero a centrocampo tra Dzemaili e Inler, in ogni caso Benitez dovrà lavorare anche sui movimenti degli esterni perché i centrocampisti della formazione di Colantuono sanno tagliare bene anche dalle fasce. Le palle inattive richiedono molto lavoro in fase difensiva per limare in maniera precisa tutti i movimenti, il Napoli ha più volte sofferto su questi frangenti e i tre gol realizzati dall’Atalanta nelle prime due giornate contro Cagliari e Torino sono arrivati sugli sviluppi di calci piazzati. C’è tanto lavoro per Benitez nella preparazione di quest’insidiosa gara, bisogna dare continuità alle vittorie contro Bologna e Chievo. Dopo l’Atalanta s’affronteranno Borussia Dortmund e Milan, due squadre capaci di alzare con frequenza il ritmo della gara (soprattutto la squadra di Klopp) e con grande qualità distribuita nel proprio organico.
L’ESORDIO IN YOUTH LEAGUE E LE INDICAZIONI DEL WEEKEND SUI GIOVANI IN B E LEGA PRO – Mercoledì si disputerà anche la prima gara di Youth League, la Championsdei giovani; l’avversario sarà il Borussia Dortmund, come per i grandi, finalista contro il Wolfsburg nell’ultimo campionato nazionale tedesco under 19. La cornice sarà il “Bisceglia” di Aversa, si tratta di una grande novità per il settore giovanile del Napoli che si confronterà per la prima volta con formazioni con grande tradizione, come Borussia Dortmund, Arsenal e Olympique Marsiglia, riguardo alla produzione di giovani talenti. Nel weekend senza Serie A è inevitabile concentrarsi sulla B e sulla Lega Pro, seguendo le gesta dei tanti giovani in prestito o comproprietà nelle squadre impegnate in queste categorie.
Sepe e Izzo guidano l’”altro Napoli”; il portiere classe ’91 si è impadronito della porta del Lanciano che ha difeso benissimo domenica scorsa nel successo esterno di Cesena. Izzo è una promessa, il difensore classe ’92 in comproprietà con l’Avellino sta ben figurando sul centro-destra dello schieramento difensivo della formazione di Rastelli, prima in classifica dopo tre giornate a pari merito con l’Empoli. Il talento cresciuto nel settore giovanile azzurro sta crescendo anche sulla rapidità, il suo punto debole, affrontando gli avversari sempre con i tempi giusti e cercando molto spesso l’anticipo. Se l’Avellino ha subito un solo gol in cinque gare ufficiali, il merito è anche dello scugnizzo che ha dato i suoi primi calci nell’Arci Scampia.
Maiello e Vitale sono dei punti di riferimento nello scacchiere tattico di Ternana e Juve Stabia; il primo si sta sacrificando giocando davanti alla difesa, posizione in cui non può valorizzare i suoi ottimi tempi d’inserimento, al secondo Braglia s’affida per aiutare le vespe ad uscire dal tunnel dei zero punti conquistati a causa delle tre sconfitte rimediate in quest’inizio di campionato. Dezi lotta per un posto da titolare a Crotone, ottima la sua prova all’”Adriatico” dove ha sfornato una prestazione di grande sostanza, compiendo entrambe le fasi sulla mediana; nel finale il centrocampista di origini abruzzesi è calato ma è anche comprensibile non essendo abituato al lavoro di copertura. Neanche una presenza finora per Fornito e Nicolao, chiusi da elementi d’esperienza nei propri ruoli a Pescara e Lanciano.
In Lega Pro l’unico ad aver fatto “due su due” è Daniele Celiento, difensore classe ’94 in prestito al Viareggio; il giovane talento si è impadronito del centro-destra nella difesa a tre di Miggiano, vecchia conoscenza della Primavera del Napoli, dove ha allenato anche Alessandro De Vena, infortunatosi alla prima giornata nella trasferta di Catanzaro.
Novothny, Roberto Insigne, Palma e Allegra sono stati fermati da problemi fisici, mentre hanno trovato spazio solo nella sconfitta di Coppa Italia Lega Pro contro il Renate Crispino e Donnarumma. L’”altro Napoli” merita di essere seguito, ci sono indicazioni da raccogliere. Izzo deve far parte della difesa azzurra del futuro, Sepe si candida ad essere nella prossima stagione il secondo di Rafael poiché Reina è in prestito dal Liverpool e sembra destinato al Barcellona.
Ciro Troise
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