Dall’8 Luglio, il giorno del raduno di Castelvolturno, alla sera del 2 Agosto non è trascorso neanche un mese di preparazione, condizionato poi dal continuo avvicendarsi degli uomini a causa degli arrivi e delle partenze del calciomercato. Le amichevoli sono dei test, danno indicazioni, hanno lo scopo di verificare il livello del lavoro svolto e soprattutto visionare ciò che non va, che deve essere migliorato. Nizza-Napoli 3-2 va vista così senza isterismi, cercando di analizzare con equilibrio, una risorsa preziosa in una piazza in cui la variabilità del termometro dei sentimenti è una molla impazzita. La formazione francese è inferiore a quella di Sarri ma sabato inizia la Ligue 1 e nell’arco dell’intera partita la differenza di preparazione diventa un vantaggio importante. Senza farsi prendere da giudizi affrettati, dopo circa venticinque giorni di lavoro è giusto riflettere sui campanelli d’allarme dell’Allianz Riviera e fare un bilancio riflettendo sugli spunti positivi e sulle tante situazioni che meritano un approfondimento. Proviamo a sviluppare un’analisi per ogni reparto, considerando la grande differenza di qualità di una rosa non omogenea che prevede una difesa in costante difficoltà e un attacco fantastico.
PORTIERI: “Pepe ci è mancato molto lo scorso anno”, parole di Lorenzo Insigne. Basterebbero queste dichiarazioni per trasmettere il grande valore di Reina nello spogliatoio. E’ un portiere di spessore, che ha vinto tutto, capace di trasmettere entusiasmo e voglia di vincere. Le qualità umane non si discutono, basta anche ricordare la splendida difesa di Rafa Benitez sul palco di Piazza Madonna della Pace a Dimaro in un clima “giustizialista” nei confronti dell’allenatore spagnolo. Su quattro amichevoli, però, non è mai sceso in campo; Reina proviene da un anno di stop, convive da molto tempo con fastidi muscolari. Sabato contro il Porto Pepe dovrebbe esserci, i 2,5 milioni di euro d’ingaggio da lui guadagnati rappresentano un investimento importante, i problemi fisici preoccupano nell’arco di una lunga stagione, gli impegni sono tanti e Gabriel dovrà farsi trovare pronto quando sarà chiamato in causa. Contro il Nizza il portiere ex Carpi ha mostrato delle incertezze, nel suo passato ha sofferto la pressione di San Siro. Era la prima partita con la maglia del Napoli in campo internazionale, un po’ di tensione è tollerabile ma bisogna lavorare già per la prossima gara. La storia di Rafael lo dimostra, non basta essere dei buoni portieri per far bene a Napoli, occorrono coraggio e personalità. Qualità di cui dispone Sepe, ceduto in prestito alla Fiorentina. A fine stagione, studiando le presenze e il rendimento di Sepe e Gabriel, si potranno trarre delle valutazioni approfondite ma l’operazione condotta da Giuntoli è stata comunque rischiosa.
DIFESA: Una retroguardia che ha subito cinquantaquattro gol, di cui il 60% circa a causa di errori individuali, merita una rivoluzione totale. Anche i tre gol subiti dal Nizza mostrano una profonda difficoltà nel leggere le situazioni di gioco. Il problema non è di natura tattica, anche con Benitez il Napoli difficilmente si sbilanciava ma di errori nella comprensione delle situazioni di gioco. I centrali fanno fatica a leggere in anticipo le azioni degli avversari. Sul primo gol Henrique si fa anticipare da Puel su un lancio prevedibile di Ben Arfa, Koulibaly ripete un orrore visto più volte la scorsa stagione: scappa dietro invece di accorciare per chiudere lo spazio del tiro all’avversario e poi c’è l’incertezza di Gabriel a completare il quadro. Il difensore franco-senegalese ripete lo stesso errore in occasione del secondo gol e sul terzo sbaglia due volte, prima favorisce la ripartenza degli avversari e poi non contrasta il colpo di testa di Germain. Gli esterni bassi nel gioco di Sarri sono fondamentali, il baricentro della squadra è alta e il primo intervento difensivo è spesso compito proprio dei laterali che devono tenere l’armonia della linea a quattro. Zuniga è sul mercato, Maggio non ha più la brillantezza per sostenere le due fasi in una stagione intera, Hysaj ha fatto vedere di essere funzionale al lavoro richiesto dall’allenatore, Ghoulam soffre in fase difensiva, se dovesse arrivare un’offerta congrua sarà ceduto. E’ fondamentale portare a casa un esterno veloce, capace di accompagnare con le sovrapposizioni la manovra offensiva ma soprattutto disciplinato e rapido nei movimenti in copertura. Chiriches è un ottimo difensore, ha spiccate qualità tecniche, è bravo nell’uno contro uno, non ha grande rapidità ma può dare un contributo importante alla difesa azzurra ma non basta. E’ fondamentale acquistare un difensore rapido di gamba, di pensiero e nel giro palla, tra i nomi che girano solo Maksimovic ha queste caratteristiche. Henrique e Koulibaly hanno dimostrato di non avere l’intelligenza tattica per affermarsi in serie A.
CENTROCAMPO: Allan è l’innesto giusto, non ha raggiunto ancora livelli di condizione atletica brillanti ma ha le qualità necessarie per essere prezioso nella mediana a tre di Sarri. E’ dinamico, ha intelligenza tattica, quando sarà più lucido eviterà anche alcuni errori d’irruenza commessi a Nizza. Valdifiori è il metronomo, ha nelle sue corde sia la verticalizzazione, la ricerca della profondità che lo scambio corto con il trequartista o la mezzala, è tra i migliori del precampionato finora. Hamsik non può più fallire, deve superare tutte le paure che talvolta lo bloccano e prendersi in carico un lavoro di grande sostanza in cui alternare le sue splendide doti nell’inserimento offensivo con la copertura difensiva, è Marek l’uomo dell’equilibrio tattico del Napoli di Sarri. Dietro la mediana titolare c’è il vuoto, a centrocampo serve almeno un altro acquisto, un interno con capacità di corsa come Allan. David Lopez non ha le caratteristiche per il modulo di Sarri, può coprire solo i venti metri in una mediana a due, gli manca il passo per il lavoro chiesto da Sarri, Jorginho deve crescere in personalità, ha buone qualità soprattutto con il pallone tra i piedi, sa produrre anche la giocata ma lo fa in pochissime occasioni durante la partita, fa fatica nel lavoro tattico in fase di non possesso davanti alla difesa. Sull’italobrasiliano vale la pena insistere perché è un classe ’91 e potrebbe ancora esplodere, questa stagione è la sua ultima chance per consacrarsi ad alti livelli. De Guzman tatticamente ha tempi d’inserimento, gamba, sa sostenere le due fasi, può essere utile ma al netto dell’ìngaggio che percepisce (1,5 milione di euro più bonus) e. considerando anche i suoi limiti tecnici, potrebbe anche partire ma naturalmente in questo caso andrebbe sostituito a dovere.
ATTACCO: E’ la nota lieta, la macchina esplosiva che fa ben sperare. Insigne nel ruolo di trequartista è un piacere per gli occhi, nel vivo del gioco inventa delle soluzioni difficilmente prevedibili ma può ancora migliorare. Lorenzo deve ancora calarsi pienamente nel lavoro richiesto dall’allenatore, l’asse con Valdifiori è fondamentale per la costruzione dell’azione. Lorenzo deve abbassarsi di più per guidare le ripartenze con lucidità, crescendo sia nei movimenti senza palla che nella gestione della sfera. Il secondo gol del Nizza nasce da una palla persa proprio da Insigne, El Kaddouri ha discrete qualità tecniche ma è lento sia nel pensiero che nell’esecuzione della giocata. Serve un’alternativa diversa ad Insigne per non perdere esplosività sul fronte offensivo nella gestione dei tanti impegni da affrontare. Non è certamente una priorità, potrebbe anche essere adattato Hamsik o Mertens oppure si potrebbe passare al 4-3-2-1 con due attaccanti rapidi alle spalle di Higuain o Gabbiadini. Higuain, Gabbiadini, Callejon e Mertens rappresentano un potenziale da grande squadra, se non dovessero esserci cessioni eccellenti il Napoli può contare su un attacco stellare e sarebbe un peccato non puntellare a dovere gli altri reparti e presentare ai nastri di partenza nuovamente una rosa incompleta. Maradona ha più volte affermato che al Napoli di De Laurentiis mancano sempre cinque centesimi per fare un euro. Non servono investimenti stratosferici ma una rosa completa, funzionale, senza rimpianti per invertire il trend raccontato dal Pibe de Oro. Mancano ventisette giorni alla chiusura del calciomercato, ce la faranno De Laurentiis e Giuntoli a raggiungere quest’obiettivo?
Ciro Troise
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