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Nuova stagione, stessi pregi e stessi difetti: col Nizza non si può sbagliare

L'identità di gioco trasmette certezze, i gol sprecati sotto porta e quelli subiti sono troppi, bisogna agire su questi aspetti

Di solito si dice anno nuovo, vita nuova, ma per la stagione del Napoli che sta per iniziare sembra che quest’espressione non funzioni. Sarebbe più corretto dire anno nuovo, vita vecchia osservando con attenzione il precampionato dei ragazzi di Sarri. Nelle sette amichevoli disputate finora, il Napoli ha segnato trentacinque gol, quasi la media di cinque a partite, e subito sei reti, sfiorando il dato di uno ogni novanta minuti. Il valore dei dati è relativo perché incidono nell’analisi le partite giocate contro la Bassa Anaunia e il Trento.

Eliminando i test poco probanti contro le formazioni dilettantistiche, sono dieci i gol realizzati in cinque partite (la media di due a gara) e sei quelli subiti, superando così la quota di uno a sfida.

Nelle gare amichevoli ci sono tante variabili, come le sostituzioni, lo spirito che, per quanto possa essere bellicoso, non è mai aggressivo come nelle sfide valide per obiettivi concreti e soprattutto la condizione atletica durante la preparazione. Il precampionato, però, non serve ai fini dei risultati ma a comprendere lo stato dell’arte, il rendimento in vista del play-off di Champions, in programma tra nove giorni.

Il Napoli nel calcio d’estate ha confermato l’identità della scorsa stagione, sia nei pregi che nei difetti. Tranne che per alcuni frangenti della sfida contro il Bayern Monaco, gli azzurri hanno sempre comandato le partite, mettendo in mostra organizzazione, qualità e fluidità nel palleggio durante il possesso palla. L’anno scorso la squadra di Sarri ha portato a casa in serie A la miglior percentuale di possesso palla più alta (62,1%) e la miglior percentuale di passaggi riusciti (87.2%), conquistando per questo specifico dato anche il quarto posto nella classifica relativa ai principali cinque campionati europei: Premier League, Liga, Bundesliga, Serie A e Ligue 1.

La certezza del Napoli, che ha trattenuto tutti i punti fermi del ciclo Sarri, è la sua identità di gioco ed è parso evidente anche nelle amichevoli di preparazione alla prossima annata. Contro il Bournemouth, il Napoli ha realizzato diciassette tiri, dodici nello specchio della porta, costruito quindici palle-gol ma ha pareggiato la partita, rischiando di rimediare addirittura una sconfitta al Vitality Stadium.

Il cinismo sotto porta è mancato spesso nella scorsa stagione e, nonostante i 94 gol segnati in campionato e i 115 complessivi, il Napoli ha concretizzato meno di quanto prodotto.

Le statistiche sono di supporto anche sotto quest’aspetto: il Napoli realizza 17,7 tiri a partita, ha una media leggermente più alta anche del Real Madrid. L’esempio della partita contro il Bournemouth è un campanello d’allarme, contro il Nizza sarebbe pazzesco sprecare tante palle-gol come nella sfida di ieri sera.

Il difetto più preoccupante, però, riguarda la fase difensiva. “Se continueremo a subire gol stupidi, non saremo competitivi ad alti livelli”, ha dichiarato Maurizio Sarri a Dimaro in conferenza stampa dopo l’amichevole contro il Chievo Verona. Nella scorsa stagione il Napoli ha incassato 43 dei 59 gol complessivi nei secondi tempi, il 72,8% dei gol subiti. Gli azzurri hanno confermato questa statistica durante il precampionato. Il Napoli è andato all’intervallo con la porta inviolata in sei amichevoli su sette, solo contro il Chievo ha subito il gol nella prima frazione di gioco. In questo momento della preparazione, incidono sotto quest’aspetto il prevedibile calo atletico nella ripresa e la “distrazione sostituzioni” ma c’è sicuramente sullo sfondo un’analisi più strutturale.

Il Napoli s’esprime al meglio in entrambe le fasi quando riesce a tenere i ritmi altissimi, appena cala il livello dell’intensità diventa vulnerabile. Si spiegano così anche le sconfitte subite in rimonta contro avversari di spessore, nella gara d’andata della semifinale di Coppa Italia contro la Juventus e nel doppio ko incassato dal Real Madrid. Visto che dal mercato non arriveranno straordinarie notizie, tocca a Sarri fare un passo in avanti per vincere le sfide della prossima stagione: essere ancora più cinici in attacco e diminuire il numero dei gol subiti. Il Napoli deve imparare a difendere in area, nella lettura delle situazioni, ad evitare le reti degli avversari anche quando è sotto pressione. L’organizzazione a difesa schierata deve essere una regola, un sistema che trasmette certezze, non il dogma assoluto da cui non uscire neanche nelle emergenze. Non si può sempre difendere con la linea, talvolta bisogna accettare il duello individuale e vincerlo, tenendo presente che in area di rigore è necessario avere come punto di riferimento sia l’avversario che il pallone, non solo quest’ultimo.

Il Nizza spuntato e poco incisivo della prima di campionato a Saint Etienne cambierà volto in attesa del recupero di Balotelli, che potrebbe farcela probabilmente solo per la gara di ritorno. In tempo per la consegna della lista per i play-off di Champions, sono arrivati Sneijder e l’attaccante classe ’97 Allan Saint Maximin, di proprietà del Monaco e nella scorsa stagione in prestito al Bastia.

 

Ciro Troise

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