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Nella calza Benitez trova Mertens, ritmo e fortuna: gli ingredienti giusti per battere la Samp

Doppietta di Mertens e prestazione superba di Higuaìn: sconfitta una Sampdoria in forma

Buon inizio d’anno per il Napoli, che supera 2-0 una Samp in grado di vendere cara la pelle: le individualità, i pali della porta di Rafael e una buona gestione del ritmo sono stati i fattori decisivi per la preziosa vittoria. Corrette anche le scelte di Benitez e la Roma è più vicina. 

SAMP, UN OSSO DURO – Non è stata una sorpresa trovare al San Paolo un ospite gagliardo: la cura Mihajlovic aveva subito funzionato, fin dall’arrivo del serbo, e si sapeva che i liguri sarebbero stati un osso duro. La sfida è cominciata su ritmi intensi e con  la Samp ben messa in campo: Mihajlovic ha sfruttato gli inserimenti di Kristicic per vie centrali, fra le linee, approfittando del poco filtro offerto da Dzemaili e scontrandosi soltanto, talvolta, contro un Inler aggressivo e puntuale. La difesa azzurra ha concesso così qualche spazio di troppo e un paio di tiri molto pericolosi ad Eder. L’allarme aveva suonato già intorno al 10′ quando il brasiliano era riuscito anche a segnare, ma in fuorigioco, dopo una bella triangolazione con Kristicic, bucando con morbidezza l’area napoletana. Lentamente i difensori del Napoli hanno preso le misure, la Samp ha fatto un po’ di confusione in manovra, mentre gli uomini di Benitez impostavano con discreto ordine puntando soprattutto su accelerazioni improvvise all’altezza della trequarti doriana. Ma il massimo che ne è venuto fuori sono state quasi esclusivamente ripetute conclusioni da fuori, raramente pericolose. E il primo tempo si è concluso giustamente sullo 0-0.

RITMO E QUALITÀ – Nella ripresa è stata ancora la Samp a farsi per prima minacciosa, ma il Napoli ha messo presto sul piatto il proprio tasso tecnico, alzando anche il ritmo della manovra e l’intensità del pressing. Già nel primo tempo Higuaìn – il migliore in campo – aveva mostrato forma e ispirazione, soprattutto come uomo-assist: splendido quello d’esterno al 39′ per Callejón, una replica del gol di Firenze, ma stavolta José Maria è arrivato tardi sul pallone.  Non si può dire lo stesso per Insigne e Mertens: ottimi in costruzione, ma sempre imprecisi o egoisti quando si trattava di porgere l’ultimo passaggio al Pipita. Entrambi i “folletti” volevano a tutti i costi la realizzazione personale, ma se Lorenzo non ci è riuscito, ci è riuscito due volte il collega belga: prima su assistenza, guarda caso, di Higuaìn, poi direttamente su punizione. Le due reti hanno ovviamente cambiato il copione del match: la Sampdoria, sotto nel risultato, ha dovuto prima allungarsi e poi sbilanciarsi con i cambi, concedendo necessariamente più spazi alle ripartenze azzurre. Ripartenze in ogni caso poco fruttuose, nonostante diverse occasioni: clamorosa quella fallita da Insigne, solo davanti a da Costa. Il risultato non è  più cambiato, anche per i pali che hanno fermato gli ospiti quando si sono fatti pericolosi giovando del calo vistoso di Inler e delle squadre lunghe.

HIGUAÌN INCISIVO, MERTENS DECISIVO – Ha funzionato bene il trio di velocisti tecnici, Insigne-Mertens-Callejòn, proposto da Benitez, che per una volta ha lasciato in panchina Pandev, preferendo rapidità ed esplosività a discapito dell’esperienza. Davanti a loro, pur senza segnare (sfortunato nel primo tempo), Higuaìn è stato il più efficace e brillante del Napoli. A giovarne è stato Mertens, spietato sotto porta: può esultare per la prima doppietta in campionato.
Buona la qualità e l’intensità dell’azione collettiva, sufficientemente svelta, tecnica e verticale. Anche la sorte ha assistito Benitez e i suoi: i tre legni colpiti da Gabbiadini e Sansone (doppio palo) parlano chiaro. In attesa delle risposte che arriveranno dal mercato, per rinforzare centrocampo difensivo e difesa centrale e laterale, il Napoli si avvicina alla Roma mentre la Juve scappa e afferma il proprio strapotere. Il campionato, comunque, è lungo e si deve puntare al massimo possibile.

Lorenzo Licciardi

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