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Il Napoli, il Maradona e il sogno scudetto: una delusione che determina tante domande

Perchè il Napoli è arrivato a giocarsi il sogno scudetto in queste condizioni, speculando sull'1-0? La domanda senza risposte dopo il pareggio contro la Roma

L’obiettivo stagionale era andare in Champions League e il Napoli è ad un passo dal ritorno nell’Europa che conta che manca da due anni. Non è un dettaglio, per un club che s’autogestisce ed è in fase di ristrutturazione puntando ad abbassare il monte ingaggi. Lo spessore e le risorse della Champions rappresentano ossigeno fondamentale.

Se il calcio, però, diventasse solo linguaggio aziendale, perderebbe tutta la sua magia che ancora oggi ha portato tanti tifosi e appassionati a spezzare la Pasquetta per inseguire il sogno scudetto del Napoli.

Classifica alla mano, è tutto ancora vivo ma questa squadra non trasmette più la sensazione di potercela fare e l’Inter, invece, non dovrebbe ricadere in una sequenza di gare negative come accaduto tra febbraio e marzo.

Se il Napoli come sembra dovesse sprecare quest’occasione storica, è inevitabile non avere rimpianti. Quando ricapiterà un campionato senza una squadra che domina la scena? La Juventus quante volte ancora sarà così in difficoltà? Oltre al fatto che altrove ci sono margini di crescita perché il Milan è vicino al passaggio ad Investcorp, l’Inter anche prima o poi troverà acquirenti, la Roma e la Fiorentina rappresentano progetti destinati a crescere.

Il Napoli in casa ha ottenuto 30 punti su 51, è settimo per rendimento interno. Una storia che fotografa un malessere e determina tante domande. Nella differenza tra rendimento interno ed esterno, quanto costa l’aspetto tattico? A livello mentale, la pressione alimenta la frenesia e riduce le energie? Perché il Napoli anche nella proposta di gioco sta calando? Dov’è l’ibrido che aveva creato Spalletti tra le due anime del Napoli, i palleggiatori e la ricerca di Osimhen? Perché il Napoli soprattutto nei big-match al Maradona cala alla distanza?

Il Napoli in calo alla distanza: il copione dei big-match al Maradona

Contro Inter, Milan, Fiorentina e Roma un copione simile: inizio ad alti ritmi, giocando meglio dell’avversario, poi il calo più o meno vistoso.

Contro la Roma lo scenario più indecoroso con un secondo tempo vissuto al passo del gambero, arretrando costantemente il baricentro. Dopo l’infortunio di Lobotka, il Napoli non ha saputo più ritrovarsi, i centrocampisti facevano fatica a palleggiare e Koulibaly aveva solo la palla lunga per Osimhen come soluzione. Spalletti ha dato l’impressione di non riuscire a correggere questa tendenza, anzi ha portato il Napoli ad annullarsi ancora di più togliendo il centravanti nigeriano, l’unica speranza per tenere impegnata la Roma in fase di non possesso.

Il Napoli non ripartiva più, non c’erano né Insigne che provava a risalire il campo né Osimhen ad attaccare la profondità. L’ingresso di Elmas spiega il tentativo di Spalletti di riportare la squadra a palleggiare con ordine e qualità. Un piano completamente fallito visto che l’azione del pareggio della Roma nasce da una palla persa da Anguissa. Era evidente che bisognasse far di tutto per impegnare la Roma che, invece, prendeva fiducia e campo con Mourinho che ha schierato tutte le risorse offensive a sua disposizione.

La resa di Spalletti a protezione dell’1-0

Serviva una soluzione di rottura per spezzare l’inerzia della gara: Politano che magari aveva l’energia per risalire il campo, Mertens alle spalle di Osimhen che con lo smarcamento poteva favorire il palleggio.

Il baricentro del Napoli nella ripresa si è abbassato di tre metri, la squadra si è allungata di otto metri circa, ha perso le distanze, ha anche allargato le maglie finendo in balia dell’ampiezza della Roma.

Spalletti ad un certo punto ha pensato che la squadra non ce la facesse più, è passato alla difesa a cinque per cercare di proteggere l’1-0. Uno scenario che spinge tutti a fare la domanda più rilevante: perché il Napoli è arrivato a giocarsi l’inaspettato sogno scudetto in queste condizioni?

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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