BLINDARE IL SECONDO – Il Bologna “ammazza-grandi” fa visita al Napoli, memore della gara d’andata e della necessità di proteggere il distacco (ancora rassicurante) dalla Roma prima dello scontro diretto. Urgono i tre punti, senza storia…
GERVASONI STORY – L’arbitro scelto da Domenico Messina è Andrea Gervasoni, della sezione di Mantova. Il 39enne è alla decima stagione nella Can di A e B e può vantare 147 presenze nella massima serie, in cui esordisce il 23 dicembre 2006: Livorno-Torino 1-1. L’impiegato lombardo ha una media di circa cinque ammonizioni a partita, una espulsione ed un rigore ogni tre gare. Due sono le sue direzioni “horror”. Nessuno dimentica Catania-Juventus 0-1 del 28 ottobre 2012, ovvero la famigerata gara in cui il fischietto (mal coadiuvato dai suoi assistenti) commette una serie di errori clamorosi, quali l’ingiusto annullamento della rete di Bergessio (per un fuorigioco inesistente) e la convalida del gol decisivo siglato da Vidal, viziato da una netta posizione di offside attiva dell’allora attaccante bianconero Bendtner. Gli è fatale nuovamente il mese di ottobre nella stagione 2013/2014. Il match in questione è Sampdoria-Torino 2-2. La sua giornataccia inizia a fine primo tempo. La Sampdoria è già sull’1-0, e batte con Palombo una punizione al limite dell’area. Il tiro viene respinto in un primo momento dal portiere granata Padelli, ma la palla arriva a Pozzi che insacca. I padroni di casa esultano ma Gervasoni non è d’accordo e annulla il gol, arrivato oltre i due minuti di recupero concessi. Al 90′ protesta anche il Torino per un rigore generoso concesso ai doriani, che fissa il risultato sul 2-2.
FILOTTO AL SAN PAOLO – I precedenti del fischietto mantovano con il Napoli sono venti, di cui tredici in Serie A, per un bilancio totale di nove vittorie, nove pareggi e due sconfitte. L’esordio nel massimo campionato con gli azzurri è del settembre 2007: Udinese-Napoli 0-5, in cui assiste ai primi gol partenopei dopo la promozione dalla cadetteria. La sua seconda volta in A con gli azzurri vede un altro risultato roboante, questa volta in favore degli avversari: Atalanta-Napoli 5-1 del dicembre 2007. L’arbitro non provoca danni e non è complice del tracollo ospite. Il terzo incontro tra Gervasoni e il Napoli coincide con un’ulteriore sconfitta, in trasferta proprio contro il Genoa per 2-0. La sterilità in attacco coincide con due amnesie difensive che scrivono il risultato finale, non condizionato dalla sua direzione. La prima (delle tante) al San Paolo in A del Fischietto risale invece all’ottobre 2008, Napoli-Reggina 3-0: l’ottima prestazione del direttore di gioco è arricchita da scelte ottimali fatte per risolvere situazioni complicate. Nella stagione 2010/2011 arbitra solo due gare degli azzurri. Fiorentina-Napoli 1-1, prima giornata di campionato e primo gol del Matador Cavani. Le moviole concentrano la loro attenzione sul gol fantasma dell’attaccante uruguagio (la palla è nettamente fuori) ma in pochi sottolineano la mancata un’espulsione di Kroldrup e il rosso giunto troppo frettolosamente per Blasi. Nell’annata pallonara 2011/2012 l’incontro è unico:Napoli-Catania 2-2 del 25 marzo 2012. in quell’occasione Gervasoni macchia la sua prestazione con un errore per parte. Dubbi sia sulla posizione di Cavani in occasione del momentaneo 2-0 che sulla regolarità del pareggio di Lanzafame all’ 85′. In Napoli-Parma 3-1 del 16 settembre 2012, il secondo gol degli azzurri è viziato da una posizione di fuorigioco millimetrico di Hamsik. L’episodio scatena le proteste dei ducali, eccessive per la sostanza della fattispecie e per quanto visto sul terreno di gioco nell’arco dei 90′. Anche in Napoli-Palermo 3-0 del 13 gennaio 2013 il suo arbitraggio non incide sullo scarto finale, risultando anzi corretto nella maggior parte degli episodi. Discorso inverso quello del 7 dicembre 2013: Napoli-Udinese 3-3. La serata non è di quelle semplici e le sviste sono dietro l’angolo. Al 55′ Maggio viene contrastato duramente in area da Gabriel Silva e Danilo, il direttore di gara concede l’angolo nonostante l’evidente fallo da rigore. Da annullare poi Il pareggio friulano di Basta all’80’, per trattenuta in mischia di Allan ai danni di Inler. La penultima volta sempre a Fuorigrotta: Napoli-Verona 6-2 del 26 ottobre 2014. Corrette le chiamate del gol annullato a Nenè per una spinta su Albiol e del calcio di rigore concesso per fallo in area di Halfredsson su Mertens. Male assistito da Stallone all’85’ nella valutazione della posizione di Higuain su cross di Ghoulam, con il “poker” del Pipita ingiustamente annullato.
IN QUESTA STAGIONE – Due le gare azzurre della stagione 2015/2016 in cui ha presenziato il buon Gervasoni. La prima, all’esordio casalingo, il 20 agosto 2015: Napoli-Sampdoria 2-2. Ancora in fase di studio i meccanismi del gruppo di Sarri, intaccato dalla doppia rimonta blucerchiata. L’arbitro mantovano dal canto suo fornisce una buona prova, riuscendo ad essere equilibrato ed oggettivo nella maggior parte delle decisioni. La seconda, è recente: Napoli-Genoa 3-1 del 20 marzo 2016. I partenopei reagiscono alle polemiche post derby della Mole con una prova di carattere, trascinati dal solito inappuntabile Higuain. Gervasoni appare sufficientemente attento negli episodi chiave, l’unico appunto da fargli ( in collaborazione con gli assistenti) è legato al leggero fuorigioco di Gabbiadini nell’azione che porta al gol del 3-1 di El Kaddouri, a risultato ormai acquisito. Non ha fondamento invece la protesta di “alcuni” a proposito del presunto contrasto falloso tra Koulibaly e Cerci prima del poderoso destro vincente del Pipita.
Servizio a cura di Antonio Fusco
