“Dobbiamo limitare i gol stupidi”, Sarri a Dimaro aveva chiaro il percorso della sua squadra resa più forte non dai pochi rinforzi arrivati dal mercato ma dal patto scudetto che aveva garantito la permanenza degli uomini più rappresentativi.
I numeri lo dimostrano: il Napoli ha subito otto gol in meno dello scorso campionato e ne ha fatti undici in più, in un torneo dove il gap tra le prime e le ultime della classe è aumentato. In virtù di queste statistiche, il Napoli ha tredici in punti in più dello scorso campionato. Nella metà degli incontri disputati, il Napoli non ha subito gol, in sette sulle quattordici gare di campionato. Il dato diventa leggermente diverso considerando la Champions League perché i clean-sheet sono dieci in ventuno gare ufficiali.
Il Napoli è cresciuto, sa andare oltre i suoi limiti, sa soffrire, sa vincere anche quando non brilla, lo dimostrano le rimonte contro Atalanta e Spal ma soprattutto il successo di Udine. Alla Dacia Arena c’è stato l’episodio che vale tre punti, al Bentegodi non arrivò ma il Napoli non ha concesso occasioni da gol né al Chievo né all’Udinese. Nelle ultime quattro partite, tra campionato e Champions League, gli azzurri hanno subito un solo gol, la conclusione dalla distanza di Romagnoli. La fase difensiva funziona bene, il Napoli ha subito meno reti anche della Juventus dello scorso anno allo stesso punto della stagione. Gli equilibri sono più solidi soprattutto quando ci sono i titolarissimi, otto dei dieci clean-sheet sono arrivati con Allan in campo e, in tutte e dieci le partite chiuse senza subire reti, il brasiliano è almeno entrato nella ripresa.
Il confronto con la Juventus si è rovesciato, i bianconeri hanno il miglior attacco del campionato con 40 gol realizzati e il Napoli la miglior difesa insieme alla Roma che, però, deve recuperare la trasferta di Genova contro la Sampdoria.
I bianconeri sono reduci da due gare consecutive senza incassare reti ma hanno delle difficoltà a livello difensivo soprattutto nelle gare in trasferta. Il Napoli, lontano dal San Paolo, in campionato ha chiuso tre sfide senza subire gol, la Juventus, invece, soltanto contro il Milan non ha subito gol. L’atteggiamento a Fuorigrotta sarà diverso, la priorità della Juventus sarà non prenderle, chiudendo gli spazi e cercando d’ispirare la qualità nel reparto offensivo privo di Higuain ma il Napoli ha l’occasione di mettere in crisi le certezze a cui si sta aggrappando Allegri. Servirà ritrovare il gioco, l’intensità, la capacità d’esprimersi a ritmi alti, caratteristiche che ad Udine non sono emerse per l’atteggiamento aggressivo della formazione di Oddo e per le difficoltà degli uomini-chiave azzurri. Ha inciso la sfida contro lo Shakhtar Donetsk, il Napoli dopo le gare di Champions più competitive non ha mai brillato e, dopo l’infortunio di Milik, non ha alternative di gioco. Bisognava stringere i denti e il Napoli lo sta facendo con la mentalità giusta ma a gennaio servono almeno due rinforzi: un terzino e un attaccante. Mancano sei partite, compresa la Champions, per il giro di boa, il Napoli deve viverle al massimo con le sue qualità che gli hanno consentito di reggere anche agli infortuni di Ghoulam e Milik e al conseguente accumulo di stress per i titolarissimi.
Ciro Troise
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