Altrove c’è già la campagna abbonamenti in corso, al Napoli s’attende un accordo per la riformulazione delle entrate non riscosse dall’amministrazione comunale riguardo al canone d’uso dello stadio Maradona. La campagna abbonamenti a Fuorigrotta ovviamente manca dalla stagione 2019-20, quella interrotta dalla pandemia che incombeva sulle nostre vite e dal lockdown, prima di ripartire in piena estate.
Sono giorni in cui si susseguono le voci di mercato, i tifosi sono alla ricerca di novità sul futuro di Mertens, Ospina, Koulibaly, sulla trattativa per Deulofeu, sui portieri del Napoli che verrà.
Tutto giusto, molto interessante, l’estate è il periodo dei sogni, che a Napoli si riassumono proprio nella capacità di superare brillantemente il momento della “spending review”, le trasformazioni imposte da una fase di fine ciclo.
Più che di calciatori, il Napoli ha una priorità: rilanciare l’empatia, la capacità di creare un blocco tra squadra e tifosi, che al Maradona ha regalato scenari emozionanti. È accaduto anche in questa stagione, tra mille difficoltà: dall’altalena dei contagi al regolamento d’uso “liberticida” che aveva reso il Maradona un teatro silenzioso.
Abbiamo visto comunque la “sciarpata” contro il Milan al Maradona, le trasferte partecipate, il clima della rimonta contro l’Udinese e, nonostante l’esito della partita, la domenica pomeriggio di Napoli-Fiorentina con tanta adrenalina.
Il Napoli programmi un piano rilancio con iniziative concrete
Il Napoli programmi un piano rilancio sotto quest’aspetto con varie iniziative che potrebbero svilupparlo: campagna abbonamenti dai prezzi popolari nelle curve, con incentivi per i tifosi più affezionati, facendo in modo che l’atto di fede per tutta la stagione possa dare dei vantaggi per i biglietti in Champions League, costruisca la sana abitudine dell’allenamento a porte aperte magari una volta al mese. De Laurentiis alla conferenza stampa a Palazzo Petrucci parlò di quelle occasioni in cui il Napoli avrà la settimana tipo, quindi senza gli impegni di Champions League o Coppa Italia. Sarebbe già un grande primo passo considerando la distanza emotiva che spesso si è generata tra il club e i sostenitori, anche quelli più innamorati.
Si sfrutti ogni momento, anche i ritiri estivi che, in virtù della situazione pandemica nettamente più serena rispetto al passato, potranno ospitare bagni di folla più intensi e riproporre la dinamica del contatto con il proprio beniamino.
Si approfitti di questi periodi per ricostruire un dialogo continuo con i club Napoli di tutta Italia ed Europa, torneranno le trasferte di Champions che in passato hanno generato problemi nell’acquisto dei biglietti per i tifosi non residenti a Napoli o comunque in Campania.
Una costante opera di comunicazione che nei fatti miri a premiare il senso d’appartenenza può colpire il clima di scoramento dovuto alla delusione per il sogno scudetto sfumato e alla sensazione che ambire a traguardi storici sarà sempre più complicato. Il resto poi lo farà il campo, dove ci si deve fidare di Giuntoli, Spalletti e della squadra che sarà formata.
Si valorizzi il nuovo, le giocate di Kvaratskhelia in questo giugno un po’ spento sono diventate virali e hanno creato entusiasmo per l’esterno georgiano.
L’empatia non porta automaticamente punti ma costruisce un clima più entusiasmante che sul lungo periodo genera dei benefici. Per il Napoli dev’essere una priorità senza perdere tempo.
Ciro Troise
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