Dopo il ko di Bergamo, il Napoli era proiettato alla ripresa del campionato con la volontà di riscattare subito il passo falso contro la formazione di Gasperini, ma la tranquillità in casa azzurra è stata spezzata dall’infortunio di Milik in Polonia-Danimarca. Per il Napoli si tratta di una perdita enorme perché colpisce un reparto che già conviveva con l’enigma Gabbiadini. Sì, sarà proprio Manolo, che negli ultimi giorni di mercato è stato vicinissimo alla cessione per lasciar spazio a Kalinic, Pavoletti o Zaza, a trascinare l’attacco azzurro. L’ipotesi Klose stuzzica ma non ha ancora convinto il Napoli perché c’è il forte rischio che sia l’ennesimo acquisto da lasciare in panchina. L’ex Lazio non gioca da cinque mesi, dovrebbe lavorare per tornare in forma e il tempo per incidere è poco, visto che poi a gennaio il Napoli dovrebbe reintegrare Milik nella lista dei venticinque al suo posto.
Toccherà, quindi, a Sarri sbrogliare la matassa, smussare i dogmi del suo credo tattico, del 4-3-3 con gli automatismi a memoria che ha reso il Napoli la squadra più sexy d’Europa, seguendo ciò che scrive l’Equipe. Continuare a sbattere sull’enigma Gabbiadini sarebbe un’operazione folle poiché, anche nelle gare in cui l’ex Sampdoria ha fatto gol, ha palesato delle difficoltà a rispettare le consegne tattiche di Sarri, ad essere costantemente nel vivo del gioco. Zielinski, parlando di Milik, l’ha definito capace di essere sempre al posto giusto al momento giusto, inquadrando in modo chiaro le qualità dell’ex Ajax nel mettersi a disposizione delle richieste dell’allenatore. Per capire l’impatto di Milik sotto il profilo tattico, basta ricordare l’azione del gol contro il Bologna: il centravanti polacco fu bravo ad aprire lo spazio, venendo incontro al portatore di palla Marek Hamsik e poi ad attaccare la profondità nei tempi giusti. Oltre ad un pregevole gesto tecnico, quella rete può essere definita un’immagine da manuale del centravanti nel sistema di gioco di Sarri.
Gabbiadini merita fiducia, a partire dalla sfida contro la Roma tocca a lui caricarsi sulle spalle l’attacco azzurro ma Sarri deve modificare i suoi principi di gioco per integrarlo negli schemi, trovare una sorta di compromesso e allo stesso tempo preparare delle alternative tattiche. Questa squadra ha bisogno di duttilità, non può solo specchiarsi nelle sue certezze, per crescere è necessario che sperimenti altre strade anche al costo di navigare talvolta nelle incertezze. Gabbiadini al posto di Milik nel 4-3-3 può essere la soluzione iniziale ma poi bisogna lavorare anche su delle alternative credibili. Mertens falso nueve è un’ipotesi praticata a Dimaro in un contesto molto diverso dalle gare che contano, contro difensori di spessore superiore rispetto a quelli incontrati durante i test in Trentino. Il belga ha le qualità per essere considerato un’idea in quella posizione ma Sarri deve sperimentare anche altre soluzioni, come il 4-3-1-2 con Insigne trequartista e Gabbiadini in coppia con uno tra Callejon e Mertens. Negro può essere un’opportunità in più, l’infortunio di Milik potrebbe essere una chance per vivere con maggiore intensità rispetto al ritiro il contesto della prima squadra ma pensare che possa essere un’arma per sostituire il centravanti ex Ajax significherebbe affermare un’idea al momento fuori dai confini della realtà. Ben venga la possibilità d’allenarsi con i campioni per migliorare soprattutto sotto il profilo psicologico e dell’atteggiamento, magari anche respirare l’atmosfera della partita strappando qualche convocazione e l’esordio, ma non carichiamo di responsabilità il centravanti della Primavera di Saurini. La soluzione all’assenza di Milik è interna, tocca a Sarri aggiungere la variabilità tattica al repertorio del suo calcio che altrimenti perderà l’occasione per compiere il salto di qualità.
Ciro Troise
Ciro Troise
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