Prima vittoria esterna per il Napoli targato Maurizio Sarri, che ottiene la sua seconda gioia europea in altrettante partite. Non è il Napoli spettacolare visto in casa contro il Bruges, ma è un Napoli convincente, che ancora una volta non subisce gol, che non patisce le rotazioni e che vince senza difficoltà e senza mai andare in affanno. Arrivano tante note positive dalla serata di Varsavia, anche alcune negative, ma sono in numero decisamente minore.
TANTE NOTE POSITIVE – Partendo da quello che ha funzionato, da segnalare le prestazioni di Koulibaly e Chiriches: il primo mette a segno numerosi interventi di chiusura molto efficaci grazie al suo strapotere fisico ed è in crescita partita dopo partita, nonostante il solito errore che potrebbe compromettere il match, mentre il secondo fa vedere le sue buone qualità con un difensore dal passo rapido al suo fianco. Il rumeno, in coppia con Albiol, non aveva dato segnali confortanti, nella difesa a quattro aveva dimostrato di non poter giocare con un difensore con caratteristiche molto simili alle sue, mentre con Koulibaly la storia è diversa, si avvale della velocità del senegalese ed acquisisce sicurezza e può mostrare anche le sue doti in fase di impostazione, i suoi piedi educati e l’eleganza che contraddistingue le sue giocate. Anche Ghoulam è ordinato sull’out mancino, non si limita al solo compitino, ma prova a sfondare sulla sinistra, con alterne fortune. Sicuro in porta Gabriel che non si fa prendere dall’emozione dell’esordio europeo, il centrocampo, dal canto suo, vive due fasi diverse: nella prima frazione di gioco il trio composto da Allan, Valdifiori e Lopez crea poco e, soprattutto, non riesce a garantire il cambio di passo che con Hamsik in campo arriva facilmente. Il regista ha gli spazi giusti, è bravo nel lancio lungo verso gli attaccanti, ma soffre negli spazi stretti e in marcatura, Lopez recupera una buona quantità di palloni, ma al tiro e negli inserimenti è scadente, Allan fa il suo solito ottimo lavoro, anche se con qualche sbavatura. Nella ripresa, particolarmente incoraggiante, è proprio il cambio di ritmo a centrocampo a cambiare la partita, con Valdifiori che acquisisce fiducia e cresce notevolmente. Imprescindibile in avanti Callejon, insostituibile a destra, da una sua invenzione nasce il gol di Mertens, che realizza lo 0-1 con un movimento molto simile a quello che lo aveva portato in rete contro il Bruges, sempre su assist dello spagnolo. In avanti, soprattutto nella prima frazione, si è sentita l’assenza di un campione come Higuain, sostituito discretamente da Gabbiadini, che ha fatto tanto movimento con e senza palla, ma che è sostanzialmente migliorato con l’ingresso di Gonzalo in campo e la possibilità di muoversi maggiormente verso gli esterni. Nel finale Sarri ha riproposto il suo amato 4-3-1-2 con El Kaddouri tra le linee e i movimenti offensivi non ne hanno risentito: da una bella giocata dello stesso El Kaddouri è nato lo splendido raddoppio di Higuain.
LE CONCLUSIONI – Legia-Napoli ci porta a tre conclusioni: in primis Allan, Hamsik e Callejon nel Napoli attuali sono insostituibili perchè non hanno alternative dalle caratteristiche simili. Lopez non ha le capacità per agire da mezzala, mentre Callejon non ha una sola alternativa. La difesa è in crescita da quando Sarri ha rispolverato Koulibaly, che grazie alla sua velocità si sposa bene sia con le caratteristiche di Albiol che di Chiriches. Un difensore veloce, una mezzala e magari un’alternativa a Callejon completerebbero la rosa, a gennaio bisogna intervenire sul mercato. Per concludere bisogna dare credito a Sarri di aver gestito con gran intelligenza il turnover, senza mai soffrire in novanta minuti in fase difensiva.
A cura di Dario Gambardella
