In un San Paolo per pochi intimi, ha colpito sicuramente l’attenzione dei presenti lo striscione della Curva B: “Sarri uno di noi”, una dichiarazione d’affetto, un messaggio d’identificazione totale con il proprio allenatore. Un gesto che arriva all’interno di una contestazione al presidente De Laurentiis riguardo al prezzo dei biglietti, una problematica che ha reso ancora più complesso il rapporto mai sereno tra il patron e la tifoseria.
Le curve hanno spesso sostenuto il lavoro degli allenatori, sono arrivate dichiarazioni d’affetto anche per Reja e Mazzarri in passato ma non s’era mai vista al San Paolo una presa di posizione così chiara.
La tifoseria sta con Sarri con la stessa intensità con cui lo spogliatoio sta vivendo le sorti della squadra. Nel calcio spesso sono i dettagli a fare la differenza: la partecipazione emotiva al gol di Gabbiadini di sabato sera, il pathos con cui i componenti della panchina seguono le partite fa capire l’armonia e l’unità d’intenti creatasi all’interno del gruppo.
Se De Laurentiis ed Higuain per motivi diversi riusciranno a blindare un ambiente che mette insieme i tifosi, i calciatori e l’allenatore, indirettamente avranno dato al Napoli una spinta importante su cui si può costruire una stagione ricca di soddisfazioni. E’ inutile alzare l’asticella degli obiettivi, la Juventus è di un altro pianeta ma questa squadra può competere a buoni livelli su tutti i fronti.
Sarri è riuscito finora nell’operazione raccontata nella conferenza stampa prima di Pescara-Napoli: alimentare il senso di responsabilità di tutti chiedendo di impegnarsi al massimo per colmare l’assenza del Pipita. L’unità d’intenti non è una condizione eterna ma un patrimonio da custodire con attenzione, compiendo le scelte giuste nei momenti opportuni. Nel rapporto tra il Napoli e i suoi tifosi più affezionati, è la strategia di De Laurentiis che deve cambiare: il “muro contro muro” non serve a nulla, bisogna difendere le proprie ragioni con autorevolezza, trasformando la politica dei prezzi sui biglietti delle curve.
La gestione dell’organico, invece, è l’ultimo step che deve compiere Sarri per fare in modo che questa rosa compia definitivamente il salto di qualità e, quindi, regga sul lungo periodo lo stress psicofisico delle tre competizioni da affrontare. Il turnover è la strada giusta, permette di valorizzare al meglio anche risorse finora sottovalutate come per esempio Christian Maggio, autore di una buona prova contro il Chievo Verona. Dopo la sosta, potrebbe diventare un peso insostenibile avere cinque nuovi acquisti ancora a secco di minuti. Maksimovic partirà con la Nazionale serba, non potrà approfittare dei tredici giorni senza impegni ufficiali per allenarsi e, quindi, esercitarsi sui meccanismi difensivi richiesti da Sarri, maniacale soprattutto nell’applicazione della linea. L’ex Toro, però, sarà fondamentale a gennaio, quando Koulibaly partirà per la Coppa d’Africa ed è, quindi, doveroso portarlo al massimo della condizione e dell’inserimento complessivo nel gruppo per quel periodo. Jorginho è in calo in termini di lucidità, va bene l’esperimento Hamsik in regia ma soprattutto in quella zona del campo Diawara ha bisogno di giocare per prendere consapevolezza dei compiti da realizzare. “Sono pronto, devo trovare la migliore condizione, ma quella si trova giocando e spero di poter dare presto il mio contributo”, così si è espresso Giaccherini ai microfoni della radio ufficiale. In queste parole c’è anche un messaggio all’allenatore, soprattutto nel momento in cui ribadisce che la migliore condizione si trova giocando, quindi in un certo senso chiedendo di poter dare quanto prima il suo contributo. Tonelli è reduce da un infortunio, non è in lista Uefa, quindi sarà complicato trovare spazio nel ruolo di difensore centrale, dove Sarri giustamente per propria convinzione difficilmente cambia, lo fa solo in caso di defezioni o di turnover ampi che potrebbe proporre in Coppa Italia. Il caso più spinoso è quello di Rog, giocatore in cui il Napoli ha creduto moltissimo sul mercato investendo tempo e denaro per concludere la trattativa. L’ex Dinamo Zagabria ha davanti a sé Hamsik e Zielinski, potrebbe trovare spazio in Champions League se il Napoli dovesse conquistare la qualificazione agli ottavi di finale con qualche turno d’anticipo. Sarebbe un risultato straordinario che permetterebbe di gestire tutti gli impegni con maggiore serenità, dopo l’esaltante debutto di Kiev tocca continuare su questa scia anche all’esordio in casa contro il Benfica, quando mercoledì tornerà la musichetta della Champions League e al San Paolo in ogni caso sarà tutto diverso. Le criticità restano, sono frutto di una diversità di vedute sul mercato di prospettiva compiuto dal Napoli tra il presidente e l’allenatore ma un compromesso si può e si deve raggiungere.
Intanto il Napoli ha ritrovato i gol di Gabbiadini, le difficoltà a livello tattico persistono e motivano la sostituzione compiuta al 63’ contro il Chievo Verona. Basta sottolineare un dato: Milik in trenta minuti ha toccato diciotto palloni, Gabbiadini in sessantatrè diciassette. Il Napoli soffre e tende ad abbassarsi con in campo Manolo che se, però, ritorna a prendere il vizio del gol con continuità, rende certamente tutto più facile. “E’ la dura legge del gol” a dare senso al calcio, e vedere Gabbiadini più felice è un bene per tutto il Napoli.
Ciro Troise
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