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La “tachipirina” Crotone per combattere l’influenza: sfide di fuoco fino alla sosta

Il successo di Crotone fa respirare gli azzurri che sono ancora convalescenti e senza attaccanti di ruolo vista la follia di Gabbiadini

“E’ il primo anno che il Crotone gioca in serie A”, Davide Nicola sotto attacco in conferenza stampa ricorda questo dato che racconta la dimensione reale della società calabrese e dell’evento vissuto dal Napoli. Ieri si è vissuto un pezzo di storia, la prima in serie A allo “Scida” in un impianto ancora da perfezionare ma soprattutto con un’organizzazione da rivedere profondamente. Abbiamo impiegato circa tre ore per avere l’accredito e scoprire il varco d’accesso alla stampa per lavorare in una tribuna stampa scoperta, sotto la pioggia per buona parte del primo tempo. Il Crotone ce l’ha messa tutta ma chi vigila sulla serie A? Lo stadio è agibile ma qualcuno ha verificato che fosse all’altezza di una partita del massimo campionato italiano? Il terreno di gioco in condizioni pessime, la tribuna stampa scoperta, l’assenza della connessione wi-fi dovrebbero far riflettere tutti.

Crotone-Napoli è iniziata sabato pomeriggio, quando una delegazione della Curva B ha incitato gli azzurri alla partenza per la Calabria. Un’altra lezione d’amore del tifo azzurro che ha sicuramente impressionato i ragazzi di Sarri in un momento difficile, dopo le tre sconfitte consecutive contro Atalanta, Roma e Besiktas.

La vittoria allo “Scida” allontana le insicurezze della crisi di risultati, trasmette serenità ed entusiasmo in vista dei prossimi giorni. Fino alla sosta, il Napoli è atteso da un ciclo di fuoco con impegni di straordinaria importanza. Mercoledì sera al San Paolo arriva l’Empoli, una partita crocevia per arrivare al match di Torino con la carica positiva e anche la prima sfida senza punte a disposizione per Maurizio Sarri. Gabbiadini dovrebbe essere squalificato almeno per due giornate e, quindi, saltare sia la sfida contro l’Empoli che quella contro la Juventus. In 153 presenze in serie A, Gabbiadini ha rimediato ieri il suo primo cartellino rosso, ciò dimostra che la condizione psicologica di Manolo non è brillante.

Altro che pressioni dei giornalisti, la scarsa fiducia dell’allenatore l’ha portato ad una condizione di tensione permanente, esplosa ieri nel folle gesto ai danni di Ferrari. “Non ama stare al centro dell’attenzione”, ha dichiarato Sarri nel post-partita. Considerando che il centravanti del Napoli è inevitabilmente al centro dell’attenzione, andava tutelato facendolo sentire importante. La sostituzione contro la Roma al 53’, le dichiarazioni velenose in conferenza, la scelta di non schierarlo dal primo minuto contro il Besiktas hanno sicuramente influenzato la condizione psicologica di un giocatore passato dall’essere uomo-mercato a principale risorsa del reparto offensivo dopo l’infortunio di Milik.

Gabbiadini non deve commettere l’errore di abbattersi oltremodo, di comprendere il grave errore commesso ma allo stesso tempo lavorare per farsi trovare pronto alla prossima opportunità. Manolo ritroverà il campo probabilmente nella partita più importante sul breve periodo: quella di Istanbul, dove il Napoli deve assolutamente rimediare alla sconfitta interna e tenere a distanza la formazione turca e il Benfica. Se non dovesse andare oltre le due giornate di squalifica, prima della sosta c’è la sfida contro la Lazio, che quest’anno senza l’impegno delle coppe può essere un fastidioso avversario nella lotta per la qualificazione alla prossima Champions League.

Contro l’Empoli e probabilmente anche la Juventus Sarri dovrà inventarsi qualcosa, non basta schierare il tridente Callejon-Mertens-Insigne e pensare che possano sobbarcarsi il lavoro svolto dagli attaccanti puri. Bisogna mettere a posto gli automatismi sulla capacità di non dare punti di riferimento, d’alternarsi sul fronte offensivo e sui tempi d’inserimento dei centrocampisti che saranno fondamentali per scavalcare la linea avversaria, costretta ad uscire per inseguire i tre “piccoletti”.

Il mondo del calcio è pieno d’esempi produttivi riguardo a reparti offensivi senza il centravanti puro: il più ricorrente è quello del Barcellona ma anche la Roma di Spalletti in tante sfide ha lasciato in panchina Dzeko e ha reso eccellente lo sviluppo di gioco così impostato.

Il tempo per lavorare è poco ma gli spezzoni di gara contro Roma e Besiktas fanno ben sperare sul rendimento di questo schieramento. Serve concretezza, fiducia, entusiasmo affinchè riesca a sconfiggere l’influenza che ha colpito il Napoli.

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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