Il Napoli rispetto ad un anno fa ha undici punti in più, ha segnato undici gol in più e ne ha subiti cinque in meno. La crescita degli azzurri è evidente, non c’è solo l’Ottobre nero del 2016 a fare la differenza. I progressi sono nella mentalità, nella maturità di squadra, nella capacità di stringere i denti nei momenti difficili, nella forza dettata da quel sogno condiviso che consente di gettare il cuore oltre l’ostacolo in campo. Nel secondo tempo di Napoli-Milan, gli azzurri sono calati vertiginosamente, concedendo il pallino del gioco ai rossoneri. Il calo merita una riflessione ma ha consentito al Napoli d’osservare anche degli spunti positivi: su tutti la capacità di difendere in area di rigore con l’avversario che forniva due punti di riferimento come Kalinic e Andrè Silva.
Il Milan non è mai stato pericoloso, ha calciato verso la porta di Reina soprattutto dalla distanza, sia sul gol di Romagnoli che sul tiro di Bonaventura deviato dal portiere spagnolo in calcio d’angolo.
Il Napoli sta accorciando la distanza con la Juventus proprio sulla fase difensiva, lo dimostrano i numeri. I bianconeri hanno due punti in meno rispetto all’anno scorso, hanno segnato nove gol in più grazie alla varietà e alle qualità delle soluzioni offensive a propria disposizione ma ne hanno subiti cinque in più. La Juventus ha sofferto tutte le squadre aggressive che ha affrontato, quelle che hanno provato a portare i duelli nella metà campo della formazione di Allegri: l’Atalanta, la Lazio e la Sampdoria. Il pensiero va anche alla supersfida del 1 Dicembre, quando il Napoli, non commettendo errori, ha la chance d’infliggere un altro colpo a Buffon e compagni.
Prima ci sono lo Shakhtar Donetsk e l’Udinese, due formazioni che per caratteristiche dovrebbero favorire gli azzurri perché hanno nel proprio dna lo spirito propositivo. Contro la formazione di Fonseca c’è bisogno di grande intensità in entrambe le fasi, il Napoli non deve assolutamente commettere l’errore di considerare ormai impossibile la qualificazione, deve crederci e rinviare tutto all’ultima giornata, sperando in un aiuto del Manchester City. Contro la formazione ucraina che all’andata ha inflitto la prima delusione della stagione agli azzurri, servirà grande intensità in entrambe le fasi. All’andata arrivò una lezione sotto il profilo delle letture difensive, lo Shakhtar fece al Napoli ciò che gli azzurri riescono a imporre in Italia attraverso il ritmo. Bisogna lavorare di squadra, con i centrocampisti che non devono farsi prendere alle spalle dai brasiliani dello Shakhtar come è successo all’andata.
La difesa dovrà spesso accorciare, altro meccanismo che a Kharkiv non ha funzionato in maniera perfetta, e in questo senso Maksimovic per caratteristiche sarebbe più utile di Chiriches. La coppia Albiol-Chiriches ha messo in mostra delle difficoltà contro il Sassuolo perché entrambi hanno le stesse caratteristiche, sono più bravi a coprire la linea che ad attaccare l’avversario. E’ un peccato che non ci sarà il tutto esaurito al San Paolo a causa dei prezzi spropositati dei biglietti, considerando anche la diretta tv in chiaro.
Ciro Troise
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