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Fase difensiva straordinaria, la sfida per lo scudetto al Napoli è segnare di più

Il Napoli tira sette volte nell'area di rigore avversaria, media ad un passo dal Barcellona, deve essere più cinico

C’era una volta il “luna park”, la macchina da gol che faceva fatica a coniugare lo spettacolo con la solidità difensiva. Ne ha fatta di strada il Napoli con l’avvento di Sarri, sbarcato sulla panchina azzurra, dopo il quinto posto di Benitez con 54 gol subiti. Albiol e compagni concedono pochissimo, il Napoli ha subito tredici gol in meno rispetto ad un anno fa, tiene il passo del bunker Juventus che non ha ancora incassato reti nel 2018, avendo subito un solo gol nelle ultime sedici giornate di campionato. Le due squadre hanno la stessa media di tiri subiti a partita (7.7), nei cinque principali campionati europei solo il Manchester City e il Liverpool hanno fatto meglio (6,3 e 7,5). Il Napoli è la dodicesima squadra in Europa per la media tiri concessi in area di rigore agli avversari (3,69 contro i 3,97 della Juventus al diciassettesimo posto), considerando i cinque principali campionati europei solo il Manchester City vanta numeri migliori. Il Napoli ha perso dieci dei quattordici punti in casa, in trasferta i dati della fase difensiva sono ancora più impressionanti. Gli azzurri hanno la migliore retroguardia d’Europa lontano dal San Paolo con soli sei gol subiti, fuori casa il Napoli concede ancora di meno (7,4 i tiri subiti, solo il Manchester City con 7,1 è davanti in questa classifica relativa ai cinque principali campionati europei). L’obiettivo di migliorare la fase difensiva dichiarato da Sarri sin dai tempi del ritiro di Dimaro è stato raggiunto ma la Juventus ha ancora due punti di vantaggio, quindi bisogna fare di più per portare a casa l’impresa scudetto. La prossima sfida è segnare di più, recuperare i numeri del “luna park” degli ultimi anni. Il Napoli viaggia a cinque gol fatti in meno rispetto ad un anno fa, quando alla ventinovesima giornata il Napoli vinse 3-2 sul campo dell’Empoli. Il Napoli è la squadra che tira di più in serie A (427 i tiri totali, 244 quelli in porta), è ottavo nella classifica europea delle conclusioni nello specchio della porta realizzate in area di rigore. Gli azzurri esprimono una media di 7 conclusioni a partita, ad un passo dal Barcellona (7,04) che in Liga, però, ha messo a segno undici gol in più del Napoli in serie A. La differenza è evidente anche nelle statistiche individuali degli uomini d’attacco: Insigne viaggia con cinque gol in meno rispetto allo scorso campionato, Mertens ne ha segnati tre in meno, Hamsik è a -4, lo sfortunato Milik a -3, tra gli uomini d’attacco solo Callejon ha il bilancio in parità e Zielinski ha segnato una rete in più. Insigne e Mertens tirano più di Higuain e Dybala ma convertono in gol l’11% dei propri tiri, il 24% delle conclusioni nello specchio della partita, i due argentini della Juventus stravincono sotto il profilo del cinismo, battono i portieri avversari con il 33% dei propri tiri e il 50% di quelli in porta. Sono ancora più significative le statistiche di Insigne, Lorenzo è il giocatore che tira di più in serie A sia per le conclusioni totali che per quelle nello specchio della porta, è il leader nella classifica dei pali colpiti. Le percentuali di realizzazione sono basse, diventano gol solo il 5,9% dei suoi tiri, l’11,1% di quelli in porta. Il Napoli ha affrontato questo gap dei suoi uomini offensivi rispetto alla scorsa stagione con la filosofia di Sarri che mette la qualità di quanto espresso dal collettivo davanti alle individualità. Gli azzurri sono in scia della Juventus grazie ai nove gol da azioni di calcio d’angolo, ai quattro di Allan (record personale già battuto) e Koulibaly (raddoppiato il bottino di due reti della scorsa stagione), alla capacità di far segnare quindici marcatori diversi. Il gioco, il lavoro del direttore d’orchestra non sempre può bastare, nelle ultime nove gare c’è bisogno anche delle “cartucce” di Mertens e compagni. La partecipazione corale con intensità alle due fasi richiesta da Sarri consuma le energie, la pressione può rendere tutto ancora più difficile, c’è bisogno di lavorare sotto il profilo psicologico perché nelle ultime nove partite non devono essere necessarie otto occasioni da gol per segnarne uno come avvenuto contro il Genoa.

Ciro Troise

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