Non vuole sentir parlare di crisi ed intanto chiama a raccolta i tifosi. Per Mazzarri, questo è il momento di trasmettere entusiasmo ai calciatori: «Vorrei vedere tutto lo stadio pronto ad incitare i nostri giocatori; sentire il nostro pubblico aiutarci a superare questo ennesimo scoglio. I ragazzi stanno giocando ininterrottamente ed hanno dato sempre il massimo pur quando sono usciti sconfitti dal campo. Meritano di essere incoraggiati. Quest’anno non ci gira per il verso giusto come lo scorso campionato. Ed a volte siamo pure costretti a rincorse affannose perchè prendiamo gol alla prima occasione».
L’AUTODIFESA – Mazzarri stavolta si presenta in conferenza stampa con il volto disteso e con voglia di spiegare e chiarire punto per punto. Per lui, la sconfitta con il Genoa è stata già abbondantemente metabolizzata e la squadra è pronta per il riscatto. «Non vorrei che i nostri tifosi venissero sviati da certi chiacchiericci. Avevamo detto che questo anno per noi doveva essere di ulteriore crescita e tale si sta rivelando. Ricordo quello che dissero tempo fa Buffon e Pirlo. Chi è impegnato in più competizioni, specie nella Champions, inevitabilmente perde punti in campionato. Siamo settimi in classifica. Per la verità pensavo anche peggio. Non dimentico quanto accaduto a Lazio e Fiorentina qualche anno fa. Noi, invece, stiamo tenendo una certa regolarità e siamo ancora in corsa sia per la Champions che in Coppa Italia. Direi che la crescita è evidente»
IL CAMPIONATO – Il desiderio di tornare alla vittoria è grande nello spogliatoio azzurro. Ma Mazzarri invita alla prudenza: «Il Cesena ci ha già messo in difficoltà in Coppa Italia. Non per mettere le mani avanti, ma ci aspetta un altro compito difficile. E’ chiaro che faremo di tutto per recuperare terreno in campionato, per questo mi aspetto un atteggiamento positivo da parte del pubblico. Se si rumoreggia al primo errore, rischiamo di non recuperare determinati calciatori». Allude evidentemente ad Inler che stasera riprende la maglia da titolare o anche a Britos che si appresta a giocare la seconda gara consecutiva, o allo stesso Dzemaili che probabilmente prenderà il posto di Hamsik: «Quando si gioca ogni tre giorni bisogna fare delle valutazioni. Gli allenatori lo sanno bene. Ad esempio, dovrei fermare Gargano che è arrivato alla sesta gara di fila ma è tra i più in forma. A Genova ho fatto riposare Cavani. Tra l’altro mancherà anche Lavezzi mentre Cannavaro ha preso una botta. Ci sono squadre abituate a fare rotazioni, hanno giocatori pronti, noi ancora no. E’ un po’ come la coperta corta: devi far riposare i titolari e sai che non sarà la stessa cosa con chi li rimpiazza. Ma in Champions sei obbligato a far giocare i titolari per evitare brutte figure. Cosa diversa fu in Europa League lo scorso anno » Difende, però, i ricambi: «Ci sono ragazzi che si stanno ambientando piano piano. Non si può ottenere tutto e subito. Qualcuno si è già inserito, qualche altro un po’ meno, occorre del tempo»
NO DI CANDREVA – Non è più arrivato Candreva ma per Mazzarri cambia poco. Il Napoli non era intenzionato ad impegnarsi più di tanto ed avrebbe preferito la formula del prestito. Tra l’altro l’arrivo del centrocampista era legato alla partenza di Donadel. « Ma noi siamo anche troppi come organico – conclude Mazzarri – Si deve comprendere il progetto che prevede una crescita graduale e non solo di risultati. Tra l’altro ci sono dei giocatori giovani che non hanno ancora fatto vedere il loro valore per cui dal mercato di gennaio non mi aspettavo chissà cosa. E c’è già Vargas».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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