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De Laurentiis e Garcia, adesso la settimana della sintesi

Le partite contro Verona, Union Berlino e Milan saranno un test anche per De Laurentiis

Verona e Berlino sono all’orizzonte, per il Napoli è la settimana della sintesi dopo tutto ciò che è accaduto durante la partita contro la Fiorentina. Dalle profonde difficoltà messe a nudo dalla squadra di Italiano all’intervento di De Laurentiis che ha di fatto sfiduciato Garcia ma poi, dopo il rifiuto di Antonio Conte, ha optato per la linea del sostegno attivo all’allenatore francese. Nello stile di De Laurentiis, mettendosi al centro di tutto, non solo prendendosi le responsabilità ma anche con la convinzione che il suo intervento possa essere risolutivo.

Giovedì De Laurentiis ha trascorso sette ore a Castel Volturno, ha colloquiato con i dirigenti, Garcia, che ha ammesso gli errori commessi, incontrato l’agente Mario Giuffredi per mettere definitivamente a posto la questione Mario Rui. Venerdì ha seguito a bordocampo la partita contro la Primavera che è stata schierata in campo con il 3-4-2-1 come il Verona. Si è trattata della prima novità concreta, favorita dalla sosta, dal tempo a disposizione ma almeno è un segnale che fuoriesce dalla convinzione per cui basterebbe parlare, cercare un compromesso per risolvere i problemi. Servono il lavoro, le idee, la capacità di scegliere che strada intraprendere perché nelle prime dieci gare ufficiali il Napoli è stato un ibrido, ha svuotato le certezze sul pressing alto, sulla riaggressione immediata del pallone, nella tenuta della linea difensiva.

Il risultato è che in campo Il Napoli si presenta con una via di mezzo come filosofia di gioco fragile, facilmente perforabile. Il Napoli è la squadra che ha concesso meno tiri in porta in tutta la serie A ma ha l’ottava difesa del campionato insieme al Torino con nove reti incassate, ha subito gol nel 47% delle conclusioni nello specchio che ha dovuto fronteggiare Meret. Hanno percentuali più alte solo il Cagliari e la Roma, due squadre in difficoltà.

Il Napoli dipende dalla capacità di viaggiare a ritmi alti, quando riesce a farlo mette in difficoltà chiunque, anche il Real Madrid come nei primi venticinque minuti del secondo tempo. Nessuna squadra, però, riesce a giocare ad alta intensità per una partita intera, neanche il Manchester City.

L’organizzazione tattica, la compattezza di squadra serve proprio nei momenti in cui i ritmi s’abbassano e lì vengono fuori i problemi del Napoli, che spesso subisce l’imbucata tra le linee e fa fatica quando deve abbassarsi e difendere davanti alla propria area. A livello offensivo anche il Napoli può migliorare, i numeri sono più incoraggianti rispetto alla fase di non possesso. Ha il quarto attacco del campionato, considerando anche la Champions la media è leggermente superiore ai due gol a partita e soltanto a Bologna il Napoli non ha trovato la via della rete. Oggi farà gli esami strumentali Osimhen, il centravanti nigeriano in buone condizioni è sicuramente un fattore che fa la differenza.

De Laurentiis è impegnato a Milano nell’assemblea di Lega, ha in programma di tornare a Castel Volturno domani. Il Napoli può migliorare nella fluidità del possesso palla, contro le squadre più organizzate e qualitativamente di livello superiore tende ad imbrigliarsi nel possesso palla sterile dentro la propria metà campo, schiacciandosi nella conduzione del pallone dei due centrali.

Il recupero di Rrahmani può essere di grande aiuto, l’ex Verona può assicurare più qualità nella costruzione e anche più esplosività in campo aperto. Tocca a Garcia poi riannodare i fili, dimostrare di avere le mani sul manubrio e di poter pedalare in una direzione coerente.

Il sostegno attivo di De Laurentiis ha un orizzonte temporaneo, le prossime tre gare contro Verona, Union Berlino e Milan dimostreranno se l’impegno del patron è stato sufficiente per mettere a posto una situazione che lui stesso ha creato, con i danni dell’estate della presunzione.

Ciro Troise

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