Successo di misura sul Marsiglia, indispensabile per proseguire il discorso qualificazione. Qualche errore di troppo e più sofferenza del previsto: per centrare gli ottavi servirà di più a Dortmund, contro un Borussia costretto a vincere dopo lo 0-1 incassato a domicilio dall’Arsenal.
PARTENZE LENTE – Come già accaduto nelle ultime di campionato, il Napoli è sceso in campo al San Paolo preferendo una partenza diesel e possesso prolungato, di fatto regalando 10-15 minuti ai rivali. E come capitato con il modesto Catania, anche al Marsiglia è stata lasciata l’iniziativa: diretta conseguenza, gli ospiti sembravano decisamente più carichi di energie ed agonismo, con la differenza che, rispetto al Catania, il dominio territoriale si è tradotto presto in un vantaggio a sorpresa dei francesi, complice una mezza distrazione di Maggio su calcio d’angolo. Stessa storia ad inizio ripresa, dopo che il Napoli era stato capace di rovesciare il risultato: il Marsiglia ha comandato per almeno un quarto d’ora, trovando così il secondo gol e il pareggio, stavolta su clamorosa gaffe di Armero. Ma al di là degli sbagli dei singoli, è costato caro un approccio errato ai fischi d’inizio, troppo rilassato e forse presuntuoso.
ARBITRO MOLTO INGLESE – E a proposito del fischietto arbitrale, i giocatori azzurri sono sembrati un po’ spiazzati dall’aggressività del Marsiglia, fisicamente travolgente, spesso troppo irruento, senza che l’arbitro però fermasse il gioco su certi interventi fin troppo rudi. Ci ha messo un po’ il Napoli a capirlo, poi si è reso conto che Karasev era quantomeno coerente ed equo nel giocare a nascondersi, o nel gradire una virilità esplosiva più in stile Bruce Willis che in linea col regolamento. Dopo essere stato malmenato in varie occasioni, anche Callejón ha cominciato a metterci il fisico. Inler ha fatto anche di più, quando un suo pestone forse falloso ha preceduto l’azione che ha lanciato il primo dei due gol di Higuaín per il 2-1 a favore del Napoli.
MALE PANDEV, MERTENS SOLO IN ATTACCO – Inler è stato decisivo per i suoi e continua a confermare una crescita significativa. La sua prestazione ha ricevuto ancor più risalto dall’assenza ingiustificata di Dzemaili, una sorta di ectoplasma in entrambe le fasi di gioco. Di peggio ha fatto Pandev, schierato fra le linee dove si è mosso in modo statico, confusionario e poco efficace con la palla fra i piedi. Il guaio tattico però è venuto dalla parte di Mertens: il belga col pallone è come sempre pungente, ha fallito una ghiotta occasione sotto porta ed è poi sparito nella ripresa, ricomparendo giusto in tempo per l’assist al Pipita che è valso la vittoria. Ma in fase di copertura Mertens è stato assolutamente distratto (al contrario del solito, encomiabile Callejón), rimanendo sempre molto distante da Armero, che a sua volta, abbandonato a se stesso, aspettava gli avversari molto indietro. Così la trequarti sinistra del Napoli era una prateria per il Marsiglia, che ne ha approfittato spesso per guadagnare decine di metri. Un po’ in ritardo, Benitez se n’è accorto e l’ha segnalato a Mertens, che ha cominciato a coprire quando il Marsiglia aveva già fatto il secondo gol.
PROBLEMI FUTURI: INCONTRISTA E TERZINI – In questi casi, a metterci una pezza o persino a prevenire prima di curare, ci pensa solitamente Behrami. La sua assenza ha pesato come un macigno perché Dzemaili non è un incontrista. Nelle file azzurre un’alternativa ci sarebbe: rimane misterioso il motivo per cui Benitez tenga in considerazione tutti tranne Radošević, che è il sostituto naturale di Behrami. Il tecnico spagnolo deve pensarci, anche perché sulle fasce difensive c’è emergenza: Armero e Maggio non hanno più ricambi e, quanto a rendimento fin qui, sono inferiori ai colleghi infortunati. In caso estremo proprio Behrami potrebbe adattarsi a quel ruolo (già coperto alla Lazio), ma fosse così ci sarebbe bisogno di un degno sostituto in mezzo al campo ad arpionare palloni. Tutti quesiti che andranno risolti prima di domenica, quando arriverà il big-match con la Juventus.
A cura di Lorenzo Licciardi
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