La vittoria in rimonta sullo Sparta Praga consegna al Napoli i primi tre punti di questa Europa League, ma non solo. Il 3-1 ai cechi restituisce un po’ di quella fiducia e di quella convinzione nei propri mezzi che i ragazzi di Benitez sembravano aver smarrito (e non ancora ritrovato del tutto). Problemi ce ne sono ancora, questo è ovvio, ma gli azzurri hanno tirato fuori il carattere e la personalità necessari per ribaltare il risultato. Le disattenzioni difensive continuano a caratterizzare la retroguardia partenopea. Albiol, autore di una prestazione leggermente migliore delle ultime, appare in ritardo di condizione. Koulibaly, seppure dotato di personalità e rapidità, continua a commettere delle sbavature; il gigante francese si lascia talvolta sopraffare dalla foga che lo porta ad abbandonare la propria posizione. Ma il problema più evidente è che il Napoli continua a fare una fatica immane nel costruire gioco e nel far circolare velocemente il pallone. Lo Sparta, soprattutto per i primi venti minuti della partita, ha il grande merito di giocare con le linee dei reparti molto vicine tra loro in modo da costringere gli azzurri ad impostare con i due difensori centrali e non con i centrocampisti. Il vantaggio ospite nasce dallo sviluppo di un corner battuto corto, con il pallone che viene lasciato arrivare sino al limite dell’area di rigore da un’opposizione degli azzurri troppo debole e poco convinta. Nella conclusione di Husbauer che supera Rafael, poi, c’è anche un po’ di fortuna. Con il vantaggio in tasca lo Sparta può compattarsi ancora di più senza lasciare spazi agli azzurri che al 23’ trovano il pareggio grazie al penalty realizzato da Higuain. L’opportunità che porta al rigore nasce da un gran guizzo di Hamsik che supera due avversari e scavalca Bicik con un pallonetto che si stampa sulla traversa provocando, poi, la successiva battuta a rete di Callejon intercettata con la mano in area di rigore. Il pari regala nuova linfa al Napoli che cerca subito il vantaggio pressando i giocatori avversari, ma è paradossalmente la squadra di Benitez a rischiare; gli azzurri, infatti, si allungano troppo nel tentativo di recuperare palla quanto prima e concedono qualche ripartenza pericolosa allo Sparta.
Nella ripresa gli azzurri trovano un po’ più di equilibrio tra i reparti anche grazie al lavoro di Hamsik che si muove moltissimo. Lo slovacco, apparso in crescita già contro il Chievo, disputa un’ottima gara aiutando Inler e Gargano in mezzo al campo e cercando più volte anche la rifinitura per lanciare a rete qualche compagno. S’inizia a vedere il lavoro tattico di Rafa sul capitano azzurro che pare cominciare a metabolizzare il movimenti del 4-2-3-1 ed a crescere in intensità e presenza di gioco. Le altre due reti azzurre nascono da pregevoli iniziative personali; il 2-1 di Mertens parte da una notevole progressione di Higuain che, defilatosi sulla destra converge verso il centro con un repentino cambio di passo per poi servire al belga un’invitante pallone basso che chiedeva solo di essere insaccato. Anche il 3-1 finale è figlio di una pregevole giocata con Mertens che fa venire il mal di testa a due difensori cechi ingannandoli con uno spettacolare doppio passo prima di trafiggere Bicik con un rasoterra sul primo palo. Carattere e qualità, dunque. Questo basta al Napoli per superare lo Sparta. Questi i punti dai quali Benitez deve ripartire per tornare a vincere e convincere.
a cura di Luigi De Magistris
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro