Il Napoli è a punteggio pieno con Inter e Juventus in campionato, dopo tre giornate soffermarsi sulla classifica è un esercizio stucchevole ma vedere gli azzurri in testa trasmette convinzione, entusiasmo, risorse di cui deve alimentarsi il gruppo a disposizione di Sarri.
I record sembrano essere uno strumento motivazionale, Reina e compagni si divertono a scovarne altri per polverizzarli. E’ stato eguagliato l’inizio di stagione del 2013 con cinque vittorie consecutive in gare ufficiali tra campionato e Champions, è impressionante poi la striscia di dieci successi consecutivi in serie A tra la fine della scorsa stagione e l’inizio di quella in corso.
La crescita è nella mentalità, nella determinazione che è parsa chiara sin dalle indiscrezioni relative alla festa di Reina in settimana. Il Napoli sotto il profilo tattico soffre ancora gli schieramenti uomo su uomo, le squadre aggressive che spengono le fonti di gioco azzurre. E’ successo nel primo tempo contro l’Atalanta e per un’ora della sfida di Bologna, quando Palacio teneva a bada Jorginho in fase di non possesso, Pulgar un opaco Hamsik e Verdi e Di Francesco raddoppiavano su Insigne e Callejon.
Sotto il profilo della brillantezza il Napoli è in prevedibile calo, la preparazione è stata realizzata con l’obiettivo di essere subito in forma per il play-off di Champions, erano previste delle difficoltà acuite poi dall’affaticamento di tanti azzurri al rientro dagli impegni delle Nazionali.
E’ mancata per un’ora di gioco anche la capacità di ripartire con velocità e lucidità per colpire le transizioni del Bologna. La crescita mentale degli azzurri si è notata nella capacità di reggere l’urto nei momenti più difficili in cui il Napoli è stato aiutato dalla prova di Reina e dalla fortuna, quando Masina ha deviato in rete il pallone “annullando” di fatto il gol di Di Francesco.
Gli azzurri sono sempre stati dentro la partita, in pochissimi frangenti hanno perso le misure tenendo sempre in canna l’attacco alla profondità con Callejon che ha rappresentato per Donadoni un pericolo costante. Visto l’appannamento di Insigne, il Bologna ha spesso invertito gli esterni, tenendo Di Francesco, che ha caratteristiche più difensive, a sinistra per aiutare Masina e Verdi a destra. Donadoni aveva ragione a temere Callejon che, infatti, si è fatto trovare pronto sul lancio di Insigne approfittando dell’errore di Masina.
Le grandi squadre devono saper vincere anche così, non si può essere sempre al 100%. La Juventus contro il Chievo Verona ha sbloccato la partita con un’autorete, l’Inter con un rigore assegnato grazie al fondamentale aiuto del Var. Nessuno può sapere se la crescita nell’aspetto psicologico basterà per trionfare ma la strada è stata tracciata, non bisogna perdere la direzione intrapresa quando i momenti di difficoltà saranno più duri e forse la fortuna non sarà un alleato. Sotto l’aspetto della brillantezza, Sarri può farsi aiutare dal turnover, dall’utilizzo delle risorse a sua disposizione. La fiducia nei titolarissimi ha dominato finora ma giocatori come Maksimovic, Milik, Rog, Ounas possono dare un grande contributo, basta tenere alto il livello delle motivazioni così come fatto con Callejon e compagni.
Ciro Troise
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