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Su Damato pesa la sfida del “Friuli” di due anni fa

Otto le vittorie degli azzurri su diciotto precedenti con l'arbitro di Barletta

Conclusasi in modo poco felice l’esperienza in Europa League, il Napoli può dedicarsi esclusivamente al campionato. Lunedì gli azzurri incontreranno al “Friuli” l’Udinese, nella gara valevole per la ventiseiesima giornata di Serie A. A dirigere la gara sarà Antonio Damato, 40 anni, appartenente alla sezione di Barletta.

Damato, internazionale dal 2010, fa il suo esordio nel massimo campionato nel dicembre del 2006 in Catania-Udinese 1-0, ha al suo attivo 104 presenze in Serie A e 39 in B con una media di circa un rigore ed una espulsione ogni tre partite e quasi cinque ammonizioni a gara. Damato ha nel suo curriculum diverse “classiche” del calcio italiano. Quest’anno ha già diretto undici partite, tra cui due con gli azzurri, mostrandosi in piena forma lasciando pochissimo lavoro ai moviolisti. Mentre nella scorsa stagione ha avuto un cammino altalenante, alternando buone prestazioni ad episodi talvolta clamorosi.

I precedenti tra il fischietto di Barletta ed il Napoli sono ben diciotto con un bilancio di otto vittorie, tre pareggi e sette sconfitte. Il Napoli incontra Damato per la prima volta in Serie C dove sono cinque le gare dirette, tra cui un discussissimo Sambenedettese-Napoli 1-1 dove l’arbitro non convalida un gol agli azzurri del Pampa Sosa, negandogli così i tre punti, un errore che rimandò la promozione in B di Damato. Altra partita di Serie C sbagliata dal direttore di gara pugliese è Chieti-Napoli 1-2 dove nonostante un rigore molto dubbio concesso ai padroni di casa il Napoli riuscì comunque a vincere.

Unica partita diretta in Serie B di Damato con gli azzurri è un Napoli-Brescia 3-1 del dicembre 2006 in cui non ci fu nulla da segnalare in moviola, ma i tifosi azzurri ammirarono per la prima volta le gesta di Marek Hamsik.

Benissimo nell’esordio in Serie A con gli azzurri in Reggina-Napoli 1-1, così come nelle seguenti Napoli-Siena 2-0 e Torino-Napoli 1-2.

Mentre nessun tifoso del Napoli potrà mai dimenticare la strepitosa rimonta a Torino contro la Juventus con la vittoria finale per 2-3 dei partenopei, forse in pochi ricorderanno che Damato arbitro di quella gara non fischiò una ripetuta trattenuta in area di Fabio Cannavaro ai danni di Denis con Carlo Alvino che dai microfoni ripeteva “Fischia Damato fischia”.

L’ultimo inciampo del direttore di Barletta con gli azzurri risale al febbraio 2010, proprio in Udinese-Napoli 3-1 Damato espelle Maggio per una simulazione molto dubbia, mentre grazia Lukovic, già ammonito, sempre per una simulazione.  Inoltre nega un rigore alla compagine allenata da Mazzarri.

Mentre nelle ultime sei partite dirette dal fischietto di Barletta con il Napoli, tra cui Siena-Napoli 1-1, risalente allo scorso gennaio, vi è poco o nulla da registrare alla moviola. Con il Napoli sotto di un gol, Damato assegnò un rigore agli azzurri per un fallo netto di D’Agostino su Lavezzi, Cavani fallì dal dischetto, ma Pandev riacciuffò il pareggio nel finale. In Napoli-Fiorentina 2-1 di settembre l’arbitro di Barletta ha diretto bene una partita con poche difficoltà. L’ultimo precedente è Juventus-Napoli 2-0 dello scorso ottobre. Damato arbitrò bene una partita che già aveva il sapore di scudetto, con il Napoli che riuscì a tenere bene il campo sino agli ultimi dieci minuti di gioco, quando prima Caceres e poi Pogba riuscirono a trafiggere la rete di De Sanctis.

La carriera di Damato è stata condizionata da forti alti e bassi, anche se questa stagione l’arbitro di Barletta si è mostrato in crescendo. Stesso discorso per il suo cammino con il Napoli, dopo un inizio poco felice Damato si è mostrato in netta ripresa, come testimoniano le recenti apparizioni con gli azzurri, anche se l’ultima prestazione negativa risale proprio contro l’Udinese. Era la quattordicesima giornata ed il Napoli a cinque lunghezze dal Milan, primo in classifica, subì una battuta d’arresto, condizionata fortemente dall’arbitro pugliese. A due anni di distanza si ripropone una situazione simile, sperando che gli esiti siano ben diversi.

A cura di Raffaele Di Guida

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