NON CI SI FERMA – Si torna in campo dopo appena tre giorni per il turno infrasettimanale della 23esima giornata di Serie A. Il Napoli entra nell’arena dell’Olimpico della “pazza” Lazio di Pioli, carica con le grandi ed altalenante con le medio-piccole. Entrambe le compagini si confrontano in situazione non ottimale, con assenze dovute ad infortuni e squalifiche. Gli azzurri sono chiamati comunque all’ennesima tappa significativa per il primato, considerando il turno casalingo della Juventus.
IRRATI, LA SCHEDA – A dirimere le ostilità tra partenopei e biancocelesti sarà Massimiliano Irrati, della sezione di Pistoia. L’avvocato classe ’79 natìo di Firenze inizia la sua carriera nel mondo arbitrale nel ’96. Riesce a raggiungere la promozione in Serie C dopo solo undici anni di attività nei meandri delle serie minori. Resta nella terza divisione sino al termine della stagione calcistica 2010-2011. Il 30 giugno 2011 fa il suo esordio nella seconda categoria nazionale con il passaggio alla CAN di B, dove colleziona 18 presenze al termine della stagione regolare. Il debutto in Serie A arriva il 18 marzo 2012 allo stadio Dall’Ara, in occasione della partita Bologna-Chievo (terminata 2-2): sulla panchina dei felsinei sedeva proprio Stefano Pioli.
L’ANNO DELLA SVOLTA – Sono 46 le presenze messe insieme da allora nella massima serie da Irrati, con una media di un rigore ogni quattro partite, un’espulsione ogni due (ancora nessuna nel 2015/2016) e circa cinque ammonizioni per match. Nel maggio 2013 dimostra grande personalità e abilità di gestione in Empoli -Livorno 1-1, delicato match valido per la finale di andata dei play off di Serie B. Ottima la conduzione arbitrale del toscano, in una sfida resa ancora più aspra dalla storica rivalità tra le tifoserie. Nel luglio 2013 arriva la definitiva promozione nella CAN di A e un mese dopo gli viene conferito il Premio BWIN come “miglior arbitro di Serie B” per la prestazioni offerte nella stagione 2012-2013.
CINQUINA AZZURRA – Dalla scorsa stagione viene chiamato in causa con maggiore continuità. Quest’anno ha diretto 9 gare in A ed 3 in Coppa Italia. Sono in totale cinque le sue apparizioni in gare disputate dal Napoli. Il primo “rendez-vous” ci riporta al 2 novembre 2013: Napoli-Catania 2-1 . Il gioco non viene in senso assoluto condizionato dalla direzione arbitrale, uniforme e regolare. Stesso discorso valido per Napoli-Chievo 1-1 del 25 gennaio 2014, dove è buona anche la gestione dei cartellini. Discussa la direzione del 1 marzo 2015 in Torino-Napoli 1-0. Gli si rimproverano soprattutto la mancata segnalazione al 65′ di un controllo di mano in area del difensore granata Moretti e la non estrazione del secondo giallo ai danni del granata Quagliarella dopo un entrata da dietro sul Callejòn. La penultima volta ci porta al finale della scorso campionato: Napoli Cesena 3-2 del 18 maggio 2015. Tutto procede liscio fino al 65′: Gabbiadini entra in maniera scomposta su Brienza in area di rigore, ma Irrati non concede il penalty affermando che l’entrata dell’attaccante azzurro coinvolge solo il pallone. Le immagini della moviola lo smentiscono. L’ultimo incrocio poco più di un mese fa, negli ottavi di Coppa Italia: Napoli-Verona 3-0 del 16 dicembre 2015. I gialloblu, rimaneggiati e con poche pretese, non reggono il confronto con la banda Sarri. Corretto l’annullamento al 6′ della rete di Higuain su cross di Allan per fuorigioco. Non ci sono dubbi anche sul calcio di rigore concesso al Napoli (e sbagliato successivamente da Hamsik) per un netto ed ingenuo fallo di Fares su Mertens in area.
A cura di Antonio Fusco
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