TAGLIAVENTO, È BASTATO IL PURGATORIO? – Il Napoli è atteso al “Matusa” di Frosinone per l’ultima giornata del girone d’andata di Serie A. Sarri non vuole cali di concentrazioni e spera ( al di là delle dichiarazioni di facciata) di poter “bestemmiare” in pieno inverno, anche se conta poco… Torna ad incrociare il cammino azzurro dopo un anno di assenza il 42enne Paolo Tagliavento, della sezione di Terni. Internazionale dal 2007, il fischietto umbro è alla tredicesima stagione nella Can di A e B, con 183 presenze collezionate nella massima serie. Ha una media di circa cinque ammonizioni a partita, un’espulsione ogni tre ed un penalty fischiato ogni due.
“GLI ARBITRI ITALIANI NON SONO I MIGLIORI…” – Diversi i disastri tecnici messi in fila in carriera da Tagliavento, non molto utili per confutare le parole di mister Sarri a proposito del mondo arbitrale italiano. L’11 dicembre 2013 incappa in una delle serate più negative. Lo scenario è quello prestigioso della Champions League. Il fatto lo vede protagonista di una clamorosa svista assieme ai suoi assistenti (tra i quali rispunta il nome del guardalinee Stefani, protagonista della nefasta finale di Supercoppa tra Napoli e Juventus a Pechino). Schalke-Basilea 2-0: il “parrucchiere” (così sarcasticamente ribattezzato dalla stampa svizzera) convalida un gol al tedesco Matip al 57′ in netta posizione irregolare: tre sono infatti i calciatori oltre la linea difensiva elvetica al momento dell’assist di Farfan. Non certo meno clamorosa la direzioni in Milan-Juventus 1-1 del 25 febbraio 2012. Nella sfida scudetto Tagliavento viene condannato da un errore marchiano del suo assistente, il quale non vede il gol siglato da Muntari (si, la famosa rete fantasma che disturba ancora la quiete notturna dell’ad rossonero Galliani), con la palla che varca la linea di porta di almeno mezzo metro. La terza “perla nera” risale invece a Juventus-Inter 1-3 della stagione 2012/2013, gara nella quale l’arbitro ternano convalida una rete a Vidal, viziata da un evidente posizione di offside di Asamoah. E non finisce qui…
QUANTE VOLTE… – I suoi precedenti con il Napoli sono diciotto, per un bilancio totale di otto vittorie, cinque pareggi e cinque sconfitte. Il primo risale all’era pre-De Laurentiis: Serie B, Venezia-Napoli 0-0 del 7 dicembre 2003. L’esordio in Serie A è datato invece 2007: Roma-Napoli 4-4. Partita memorabile e scevra da disastri arbitrali: pochi gli errori commessi da Tagliavento, tutti marginali. Sulla stessa linea è l’arbitraggio di Napoli-Fiorentina 2-1 del settembre 2008 e Sampdoria-Napoli 2-2 dell’aprile 2009. Ma nella Genoa rossoblu arriva una prestazione da dimenticare per il Fischietto umbro: Genoa-Napoli 4-1 del settembre 2009, match ampiamente condizionato. I partenopei conducono per 1-0, quando l’arbitro vede un presunto contatto in area tra Campagnaro e Sculli: espulsione per il difensore azzurro e calcio di rigore per il Genoa. Dopo la brutta prestazione di Marassi, Tagliavento ritorna ad arbitrare il Napoli dopo un anno al San Paolo, di nuovo contro la Roma. Sia il Napoli che Tagliavento sfoderano un’ottima prestazione (sudditanza “tottiana” a parte) che porta al 2-0 finale. Bene anche in Napoli-Udinese 1-2. In Napoli-Milan 3-1 del settembre 2011 Tagliavento compie alcuni errori gravi, anche se ininfluenti dal punto di vista del risultato. Non sanziona Pato, che si rivolge a muso duro verso Maggio. Non vede un tocco di mano di Cannavaro in area e non espelle Nesta, che stizzito da un fallo di Aronica mette le mani al collo del difensore partenopeo.
IL PARRUCCHIERE SOFFRE IL BIANCONERO – Altra sfida arbitrata da Tagliavento con gli azzurri è Napoli-Juventus 3-3 del 6 novembre 2011: il fischietto di Terni concede due rigore al Napoli, entrambe decisioni corrette. Il primo rigore però lascia molti strascichi dopo la partita, Hamsik trasforma il penalty ma il direttore di gara fa ripetere per la presenza di alcuni calciatori in area. Sulla ripetizione lo slovacco va nuovamente sul dischetto, ma questa volta sbaglia sparando in curva. In termini di regolamento la decisione è giusta, ma raramente gli arbitri fanno rispettare questa norma e lo stesso Tagliavento sul secondo rigore non tiene conto degli uomini presenti all’interno dell’area al momento della battuta. In Lecce-Napoli 0-2 l’arbitro ternano non assegna un probabile rigore ai padroni di casa. In Sampdoria-Napoli 0-1 i blucerchiati protestano per il rigore assegnato ad Hamsik dopo un fallo di Gastaldello: lo slovacco sembra essere sulla linea dell’area di rigore ma nemmeno l’occhio attento della moviola riesce a risolvere l’enigma. Recriminazioni anche in casa Napoli per l’espulsione affrettata di Mazzarri per proteste. Il 6 gennaio 2013 è la data del terzo precedente con i giallorossi: Napoli-Roma 4-1. I 50.000 del San Paolo ammirano l’ennesima tripletta di Cavani e il sigillo conclusivo di Maggio. Poco spazio è riservato all’arbitro, attore non-protagonista (per sua fortuna). Il 15 dicembre 2013 dirge la significativa disputa Napoli-Inter (4-2). Nonostante il risultato rotondo, Mazzarri (questa volta da ex) è a dir poco avvelenato. L’episodio principale è l’espulsione inflitta a Ricky Alvarez per doppia ammonizione al 70′, considerata dalla fazione nerazzurra troppo affrettata e poco in linea con la gestione precedente dei cartellini. Segue Napoli-Fiorentina 0-1 del 23 marzo 2014. L’episodio principe si verifica al 37′: intervento di Albiol su Gomez l’azione continua,Ghoulam in ritardo atterra un lanciato Bakic in porta. Tagliavento espelle l’esterno algerino per fallo da ultimo uomo. Le proteste azzurre questa volta, ma l’interpretazione è consona al regolamento. Tre gli incroci nella scorsa stagione. Il primo risale alla 3° giornata: Udinese-Napoli 1-0. Gara scialba, decisa dal difensore bianconero Danilo. I malumori di tifosi azzurri e critica non scaturiscono dall’operato del parrucchiere. Il secondo è legato al big match con la Roma (l’ennesimo del suo curriculum-partenopeo) del 1 novembre. Il 2-0 finale degli azzurri non fa una piega, così come la prestazione del giudice di gara umbro (coadiuvato dall’ottimo assistente Cariolato). Corretta l’assegnazione del primo gol di Higuain, che al 3′ scatta in posizione regolare e batte in rovesciata l’ex De Sanctis. Ricade nel vortice della sudditanza in Napoli-Juventus 1-3 dell’11 gennaio 2015, data dell’ultimo acceso meeting. Mal coadiuvato dai suoi assistenti, convalida l’irregolare rete bianconera del 2-1 di Caceres, in netta posizione irregolare così come il compagno Chiellini al momento del cross di Pirlo su punizione. Dubbi anche sulla realizzazione in mischia del 2-2 annullata ai partenopei, per presunta carica scorretta di Koulibaly su Buffon in presa. Lascia a desiderare anche la distribuzione dei cartellini. Giusta invece l’ammonizione a Zapata per simulazione al 92′, minuto in cui il colombiano a tu per tu con Buffon si allunga la sfera e si lascia cadere platealmente. È passato un anno dalla serata maldestra del San Paolo, si riparte dal Matusa…
A cura di Antonio Fusco
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