VERSO LA GARA – Il Napoli di Sarri affronta alla Dacia Arena l’Udinese di Gigi De Canio nell’ambito della trentunesima giornata del campionato di Serie A. Dopo il prezioso pareggio conquistato contro il Sassuolo in trasferta, i friulani hanno bisogno di altri punti per allontanare ulteriormente lo spettro della retrocessione; il Napoli, d’altra parte, necessita di una vittoria per continuare ad inseguire la Juventus capolista, che ieri ha battuto l’Empoli e si è portata momentaneamente a +6 sugli azzurri. Maurizio Sarri manda in campo i suoi titolarissimi – con Insigne e Callejon a supportare Higuaìn in attacco –, ma a causa del forfait di Reina, è costretto a schierare Gabriel tra i pali dal primo minuto; l’Udinese padrona di casa scende in campo con un 3-5-2 che vede Thereau e Zapata (calciatore in prestito proprio dal Napoli) comporre il tandem offensivo dei friulani, con Bruno Fernandes che potrebbe giocare in posizione più avanzata, agendo da trequartista.
LE CHIAVI DEL MATCH – Per arginare la manovra del Napoli e ridurne la pericolosità, De Canio prova a bloccare le fasce azzurre sfruttando la spinta di Armero e Widmer, costringendo gli esterni bassi del Napoli ad un lavoro prettamente difensivo e raddoppiando sistematicamente sugli esterni alti. Sono soprattutto le accelerazioni di Widmer a decidere l’andamento del match: il classe 93’ svizzero – che è stato accostato al Napoli per tutto il mercato estivo – sovrasta letteralmente Ghoulam con le sue sgroppate (procurandosi anche il secondo rigore) e consente ai centrocampisti friulani di inserirsi quasi a turno e con facilità; è proprio da un suggerimento di Widmer che nasce il rigore fischiato per un fallo di Koulibaly su Badu, che vale l’1-0 per l’Udinese. Va sottolineata la scarsa copertura del centrocampo azzurro in questa situazione, che, salvo Allan, è parso spesso troppo sbilanciato e a dir poco evanescente, ma anche il fatto che Insigne non sia andato a ripiegare in difesa. Se la fase difensiva azzurra è risultata inefficace in alcune situazioni – basti pensare al secondo goal dell’Udinese, che nasce da un retropassaggio quantomeno inopportuno e che non scagiona neanche Gabriel –, al contrario, la difesa friulana è sembrata piuttosto solida, con un buon lavoro di marcatura su Higuaìn , che riesce a segnare soltanto con una conclusione da fuori area, e con costanti raddoppi sul portatore di palla. Il duello Koulibaly–Zapata si è perpetrato per tutto il primo tempo, con il colombiano – fulcro di gioco dell’Udinese – che ha fatto salire la squadra, mentre Thereau ha dialogato molto col centrocampo e si è mosso molto per non dare riferimenti alla difesa azzurra. Al 57’, la musica non cambia: Widmer spinge sempre indisturbato sulla fascia, crossa dalla trequarti e serve Thereau, che è marcato adeguatamente da Albiol ed insacca il pallone nella rete per il goal del 3-1. Per il resto della gara, la buona tenuta della difesa dell’Udinese impedisce agli azzurri di rendersi pericolosi, con Higuaìn che è sempre costretto a giocare largo e dunque lontano dalla porta; Sarri manda in campo Gabbiadini ed El Kaddouri nel disperato tentativo di riaprire la gara, ma le speranze del Napoli e di tutti i tifosi azzurri si dissolvono in seguito all’espulsione di Higuaìn (poco chiara). Il Napoli esce sconfitto dalla Dacia Arena e vede allontanarsi ulteriormente il sogno Scudetto.
A cura di Mariano Menna
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