Match senza storia allo Stadio Huseyin Avni Aker di Trebisonda. Al Napoli bastano sei minuti per indirizzare il match a proprio favore con la rete di Henrique sugli sviluppi di calcio piazzato. Partita sui binari giusti ed in discesa per un Napoli che è corto e aggressivo, non lascia spazio alla manovra del Trabzonspor e con un pressing intelligente recupera palla sulla trequarti avversaria e riparte in contropiede. E’ la storia del secondo goal, break di Gabbiadini che attacca lo spazio palla al piede e si lascia dietro 4 avversari con una grande progressione, arrivato in area il mancino azzurro serve tutto solo Higuaìn che ribadisce in rete la sfera. Difesa discutibile quella turca, gli azzurri (per l’occasione in maglia bianca) danno la sensazione di poter segnare in qualsiasi momento. Al di là di discorsi meramente tattici delude l’atteggiamento passivo del Trabzonspor che dinanzi il caloroso pubblico dell’Huseyin Avni Aker tradisce l’attesa. Sempre in ritardo sulle seconde palle, aggressività isolata che porta a falli brutti ed a cartellini gialli piuttosto che a palloni recuperati, squadra lunga e spuntata, Cardozo è troppo isolato nella morsa di Albiol e Koulibaly e non ha palloni giocabili. La terza rete è un capolavoro tecnico di Manolo Gabbiadini, bellissimo pallone in profondità di Albiol per l’attaccante azzurro che tutto con il mancino si gira e con rapidità beffa il portiere avversario. Ancora deve scoccare la mezzora e il Napoli già vede gli ottavi di finale. Lavoro straordinario dei tre trequartisti dietro Higuaìn che si scambiano continuamente posizione non dando punti di riferimento alla già macchinosa difesa turca che non riesce mai a prender le misure. Gabbiadini il più vivo di tutti si alterna sia da seconda punta che da esterno mancino, attaccando poi la profondità quando è il Pipita a venir tra le linee e giocando da riferimento centrale. Il resto del match è pura accademia e ordinaria amministrazione per il Napoli che trasforma la partita in un allenamento a porte aperte dinanzi a 25mila spettatori. Palleggio agevole a due tocchi per aver la meglio sullo sterile e mal organizzato pressing turco. Ad inizio ripresa il Trabzonspor prova quantomeno a regalare ai suoi tifosi la rete della bandiera, bella la conclusione di Zengin al 48’ che impegna Andujar, ma è più il Napoli con cali di concentrazione a favorire la manovra turca che però non è mai realmente insidiosa. Gli azzurri calano i ritmi e si affidano a qualche accelerazione di Higuaìn e Mertens, i più vivi nella ripresa. C’è anche il tempo per la quarta rete, a partita quasi terminata, con Zapata che da opportunista sfrutta un rimpallo in area su una conclusione di Callejon. Il Napoli cala il poker e vede gli ottavi di finale.
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