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Analisi Tattica Napoli Calcio

Napoli-Verona 3-0, l’analisi tattica: la supremazia azzurra sull’out di destra vale i tre punti

Il Napoli 'liquida' l'Hellas Verona con Callejon sugli scudi: il match del San Paolo termina con con un rotondo 3-0 per i padroni di casa

VERSO LA GARA – Dopo la cocente sconfitta di Udine, il Napoli di Sarri affronta tra le mura amiche l’Hellas Verona, fanalino di coda della classifica, che ha bisogno di punti per continuare a credere nella salvezza e che ha dato eloquenti segnali di ripresa nel match col Bologna. Orfani degli squalificati Higuaìn, Koulibaly e Mertens, gli azzurri scendono in campo con Reina, che torna tra i pali dopo il forfait di domenica scorsa, Gabbiadini, che sostituisce l’insostituibile Pipita come terminale offensivo, e Lopez, che prende il posto di Allan; a sorpresa, dall’altra parte, Delneri schiera gli Scaligeri senza il bomber Pazzini  – forse per non dare punti di riferimento ai difensori azzurri –, con Rebic, Emanuelson e Wszolek a supporto di Juanito Gomez, che dovrebbe agire da falso nueve.

 

LE CHIAVI DEL MATCH – Fin dai primi minuti di gioco, il Verona si dimostra molto aggressivo ed abile nell’attuare un pressing asfissiante sul portatore di palla avversario. A centrocampo, la densità di maglie gialloblù e il raddoppio sistematico rendono frammentaria la trama di passaggi azzurra, che spesso viene spenta sul nascere; col passare dei minuti e con la crescita nell’intensità del Napoli, però, gli Scaligeri sono costretti a rintanarsi nella propria metà campo, lasciando in avanti il solo Juanito Gomez.  Nel Verona, va comunque sottolineata la buona prova di Rebic, soprattutto nel primo tempo: il classe ’93 croato, con le sue accelerazioni e la facilità nel saltare l’uomo, ha  creato qualche problema ad Hysaj sulla fascia destra. La crescita del Napoli è dovuta al fatto che sia aumentata vertiginosamente la fluidità di manovra sulle fasce, consentendo così anche un incremento nelle sovrapposizioni tra terzini ed esterni alti, nonostante i primi siano per lo più bloccati nel primo tempo.  Nell’impostazione della fase offensiva, Delneri prova soprattutto a sfruttare le ripartenze sui corner degli avversari, ma gli azzurri hanno forse preparato in allenamento situazioni del genere e, dunque, sono particolarmente attenti in fase di copertura; verso il 30’, il Verona passa al  4-4-1-1 per contenere l’impeto dei partenopei. Il Napoli produce molto in fase offensiva, cogliendo due pali e rendendosi pericoloso soprattutto sulla fascia destra – in tal senso, lo scarico sull’out di destra da parte dei centrocampisti azzurri (Hamsik, in particolare) diventa una costante del match – sulla quale Callejon agisce indisturbato perché Souprayen (con tutta probabilità, l’anello debole della fase difensiva gialloblù) non riesce a marcarlo e non viene neanche aiutato adeguatamente da Viviani, che ha il compito di pressare Jorginho. Al 33’, sfruttando proprio il consolidato schema che rifornisce l’out di destra, il Napoli si porta in vantaggio con Gabbiadini, che di testa insacca il pallone in rete dopo che Gollini aveva respinto la conclusione di Callejon. Al 44’, Callejon è ancora una volta decisivo: servito da Hamsik, lo spagnolo viene atterrato in area di rigore da Souprayen: l’arbitro Celi estrae il cartellino rosso diretto per il difensore francese (fallo da ultimo uomo), che comunque era già ammonito. Dagli undici metri, Insigne raddoppia per gli azzurri. Nella ripresa, il Napoli controlla il risultato e, sovente, spinge sull’acceleratore con facilità, aiutato anche da una squadra avversaria che ha accusato non poco l’inferiorità numerica. Il Verona passa ad un 4-3-2 ed inserisce Pazzini al posto di Wszolek; Delneri manda in campo anche Greco al posto di Viviani, che era parso in difficoltà nel primo tempo, e sposta Emanuelson sulla fascia sinistra per tentare di arginare l’asse Hysaj-Callejon. Lo stesso terzino albanese si propone spesso in fase offensiva nel secondo tempo, talvolta sovrapponendosi a Callejon (che tende ad accentrarsi di più in area). Con l’entrata di El Kaddouri , che va sostituire Gabbiadini (acciaccato in seguito ad una botta rimediata nel primo tempo), Callejon si piazza definitivamente in area di rigore, agendo da autentico falso nueve, mentre il centrocampista marocchino gioca a destra: l’intuizione tattica dà subito i suoi frutti:  Callejon, infatti viene servito in area di rigore proprio da El Kaddouri con un rasoterra ed insacca con facilità il pallone nella rete. Il match termina con un rotondo 3-0 per i padroni di casa, che erano partiti col freno a mano tirato nei primi minuti di gioco, ma che alla lunga si sono imposti nettamente sugli avversari. La prestazione generosa di Pazzini –  che, pur entrando soltanto nella ripresa, ha lottato molto in campo, rendendosi talvolta pericoloso e facendo salire spesso la squadra – potrebbe fungere da unico rimpianto per Delneri, che non è riuscito ad arginare l’efficacia offensiva del Napoli, nonostante l’assenza di Higuaìn, bomber, degli azzurri nonché attuale capocannoniere della Serie A.

 

 

 

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