VERSO LA GARA – Al San Paolo di Napoli, va in scena la gara di ritorno valevole per gli ottavi di finale di Champions League tra gli azzurri di Sarri ed il Real Madrid: i padroni di casa, che disputano una partita a dir poco storica dinnanzi al pubblico delle grandi occasioni, scendono in campo col solito 4-3-3 che vede la conferma della coppia Koulibaly-Albiol al centro della difesa – con Hysaj e Ghoulam laterali bassi – ma anche il ritorno dal 1’ di Allan a centrocampo dopo l’infortunio; il brasiliano andrà ad affiancare capitan Hamsik e Diawara (e dunque non Jorginho). Al centro dell’attacco, Sarri si affida a Mertens – ormai ex falso nueve che ha letteralmente trascinato gli azzurri nel match contro la Roma –, che sarà supportato da Insigne e Callejon. In Casa Blancos, Pepe torna al centro della difesa al fianco di Sergio Ramos, mentre in mezzo al campo, Zidane schiera Casemiro, Modric e Kroos; i difensori partenopei dovranno ovviamente fare particolare attenzione al tridente offensivo del Real Madrid, che sarà composto da Cristiano Ronaldo, Bale e Benzema nel ruolo di punta centrale.
LE CHIAVI DEL MATCH – Prestazione convincente del Napoli fin dai primi minuti di gioco: gli azzurri si dimostrano molto propositivi in fase offensiva e allo stesso tempo pressano sistematicamente (e in maniera asfissiante) sul portatore di palla del Real Madrid, limitando così la fase di costruzione dei Blancos – che risulta davvero macchinosa, a tratti sterile – e costringendoli all’errore in molte occasioni. Va sottolineato l’importanza tattica di Hamsik per l’avanzata e le verticalizzazioni degli azzurri: il centrocampista slovacco, infatti, mette in seria difficoltà i centrocampisti del Real Madrid con i suoi movimenti ed inserimenti negli spazi; Zidane pone Modric in marcatura sullo slovacco, ma senza riuscire realmente a limitarlo. Al 24’, Mertens sblocca il match, portando in vantaggio i partenopei: il belga viene servito nello spazio da Hamsik e, penetrato in area di rigore, riesce a depositare il pallone in rete col mancino, battendo Keylor Navas. Al 29’, però, è il palo a salvare il Napoli: dopo essere entrato in area di rigore ed aver dribblato Reina, infatti, Cristiano Ronaldo colpisce il legno a porta vuota. Passano pochi minuti ed il Napoli pareggia il conto dei pali con Mertens, che sfrutta un errore della difesa del Real Madrid, prova ad incrociare col destro, ma trova l’opposizione del palo alla destra di Navas. Il Real Madrid si dimostra lungo in più circostanze, col centrocampo che non fa filtro in maniera adeguata e consente dunque al Napoli di ripartire con estrema facilità. Il Napoli torna in campo con lo stesso atteggiamento mostrato nei primi quarantacinque minuti. Al 52’, però, il Real Madrid riacciuffa il pareggio con Sergio Ramos, che su calcio d’angolo anticipa Albiol e di testa batte Reina. Dopo pochi minuti, Sarri sostituisce Allan con Rog. Al 57’, gli ospiti ribaltano la partita ancora con Ramos su corner: il difensore spagnolo supera Koulibaly sullo stacco ed insacca il pallone in rete anche grazie alla deviazione di Mertens, che spiazza Reina. Al 67’, Lucas Vazquez va a rilevare Bale, mentre Sarri sostituisce Insigne con Milik per dare maggior peso al reparto offensivo. Successivamente, il tecnico toscano spende l’ultimo cambio a sua disposizione per mandare in campo Zielinski al posto di Hamsik, mentre nel Real Madrid entra Morata al posto di Benzema. Dopo il goal del vantaggio Blancos, che equivale ad una vera e propria condanna (ingiusta, tutto sommato) per gli azzurri in merito alle qualificazione ai quarti di finale, il Napoli perde la convinzione che aveva mostrato fino ad allora e, pur continuando a giocare e a proporsi in fase offensiva, viene controllato da un Real Madrid ormai relativamente tranquillo in campo. All’80’, Isco entra in campo al posto di Modric per far rifiatare il fantasista croato. Nei minuti di recupero della gara, Morata cala il tris per il Real Madrid, ribadendo in rete il pallone dopo una respinta di Reina; il match, dopo il la doppietta messa a segno da Sergio Ramos su calcio d’angolo, si era già virtualmente chiuso.
A cura di Mariano Menna
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