VERSO LA GARA – Il Napoli affronta tra le mura amiche il Milan di Vincenzo Montella dopo il match dai due volti dell’Adriatico: per gli azzurri è l’esordio casalingo in campionato. Jorginho torna in cabina di regia dopo aver scontato la squalifica (Valdifiori ha dimostrato qualche limite in fase di non possesso, soprattutto sulle ripartenze avversarie) e mister Sarri riconferma il reparto difensivo, puntando dal primo minuto su Mertens e Milik, che avevano cambiato faccia al Napoli nel secondo tempo di Pescara. Il tecnico azzurro potrebbe chiedere agli esterni offensivi di sfruttare di meno l’ampiezza del campo per dialogare maggiormente con Milik ed evitare così che l’attaccante risulti isolato dal gioco del Napoli. Vincenzo Montella deve fare i conti con la squalifica di Paletta in difesa e si affida a Gomez, ex calciatore del Lanùs all’esordio in Serie A; per il resto, l’allenatore del Milan ripropone quasi la stessa formazione che ha battuto 3-1 il Torino nella prima giornata di campionato, inserendo soltanto De Sciglio al posto di Antonelli e puntando in attacco sulla vena realizzativa di Bacca – autore di una tripletta contro i granata – e sui movimenti di Niang e Suso: in particolare, il Napoli dovrà prestare attenzione alla posizione del classe ’94 francese, che col Torino ha ricoperto la posizione di esterno per sfruttare al meglio la propria velocità, ma allo stesso tempo ha affiancato spesso Bacca al centro dell’attacco, senza creare punti di riferimento che potessero aiutare i difensori avversari nella marcatura.
LE CHIAVI DEL MATCH – Fin dai primi minuti di gioco, il Napoli si dimostra aggressivo e pressa sistematicamente il portatore di palla avversario; il Milan, d’altra parte, è ben disposto in campo ad inizio gara e costruisce anche più dei padroni di casa, che risultano lenti nella manovra: al 7’, Abate non viene marcato adeguatamente da Ghoulam in area di rigore e va alla conclusione da una buona posizione, senza però trovare la porta: vista la tendenza ad accentrarsi di Mertens – che, in generale, non è comunque abile quanto Insigne in fase di copertura – i terzini del Napoli sono chiamati ad un lavoro particolarmente gravoso in fase di non possesso (soprattutto a sinistra, dove Hamsik va più volte a raddoppiare). Montella pone Niang in marcatura su Jorginho quando il Milan è in fase di non possesso; il calciatore francese tende ad accentrarsi quando il Milan è in fase di non possesso per poi tornare ad agire da esterno nel tridente offensivo quando i rossoneri recuperano il pallone. I rossoneri giocano meglio nei primi venti minuti, ma la partita si sblocca a favore del Napoli grazie a Milik, che trova il primo goal in Serie A: al 18’, infatti, Mertens colpisce il palo con un tiro a giro e, sulla ribattuta, l’attaccante polacco può appoggiare il pallone in rete con tranquillità. Dopo aver segnato, il Napoli prende fiducia e controlla il match sfruttando il possesso di palla, col Milan accusa inevitabilmente il colpo. Al 33’, il Napoli raddoppia sempre con Milik, che su calcio d’angolo insacca la palla nella porta con un colpo di testa da attaccante di razza. Nella ripresa, il Milan torna in campo rigenerato ed accorcia subito le distanze col Niang, che al 50’ supera con troppa facilità Hysaj in velocità e trova la conclusione vincente: in questa occasione, Reina non è propriamente impeccabile, ma lo stesso Callejon non ha aiutato il terzino albanese in chiusura su Niang. Passano appena quattro ed i rossoneri riacciuffano il pareggio con Suso, che insacca la palla in rete con un bel tiro da fuori area. Dopo il goal del 2-2, il Napoli torna a detenere il possesso palla per poi cercare la verticalizzazione rapida. Al 72’, Zielinski va a sostituire Allan per dare maggiore qualità alla manovra azzurra. Sull’azione successiva, Callejon sigla il 3-2 per il Napoli: Mertens (che verrà sostituito dopo pochi minuti da Insigne) ci riprova con un tiro a giro e ancora una volta l’intervento di Donnarumma è decisivo, ma Callejon è lesto nell’appoggiare il pallone in rete sulla ribattuta del giovane portiere rossonero. Dopo l’espulsione di Kucka al 75’, Montella manda in campo Sosa e Calabria al posto di Bacca e Abate al 79’: il Milan si schiera così col 4-2-3, con Niang che agisce da punta centrale, mentre Bonaventura viene impiegato come esterno sinistro e Sosa prende il suo posto in mediana. All’85’, entra anche Lapadula al posto di Suso per dare più peso all’attacco. La squadra di Sarri cala il poker al 94’ ancora con Callejon, che ribadisce il pallone in rete sulla respinta (di mano) di Romagnoli. Il match termina col risultato di 4-2 per il Napoli, che dopo il pareggio del Milan ha ricominciato a carburare e – complici gli errori degli avversari in fase di interdizione – ha imposto alla lunga il proprio gioco, incentrato come sempre sul possesso palla, sul pressing in fase di non possesso e sulla verticalizzazione repentina.
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