VERSO LA GARA – Dopo la sconfitta rimediata a Genova e la successiva sosta per le Nazionali, il Napoli di Ancelotti affronta in casa la Fiorentina nell’ambito della quarta giornata del campionato di Serie A: il tecnico azzurro schiera tra i pali Karnezis e non Ospina, confermando la difesa a 4, ma mandando in campo dal 1’ Maksimovic (e dunque non Albiol) al fianco di Koulibaly, con Hysaj e Mario Rui rispettivamente terzini a destra e sinistra. A centrocampo, Ancelotti ripropone Hamsik in cabina di regia, con Allan e Zielinski al suo fianco, mentre in attacco Insigne e Callejon (che torna dal primo minuto) supporteranno nel tridente la punta centrale Mertens (che dunque vince a sorpresa il ballottaggio con Milik). Nella Fiorentina, Pioli deve fare a meno dell’infortunato Lafont tra i pali (che viene sostituito da Dragowski), confermando per il resto la difesa a 4 composta Pezzella e Victor Hugo al centro della difesa e Biraghi e Milenkovic terzini rispettivamente di sinistra e di destra; a centrocampo, il tecnico dei viola conferma Benassi e Gerson, inserendo però dal 1’ Veretout al posto di Edenilson. Nel tridente offensivo, infine, Pioli lascia Pjaca in panchina, preferendogli Eysseric, che insieme a Chiesa supporterà il “Cholito” Simeone, schierato al centro dell’attacco.
LE CHIAVI DEL MATCH – Fin dall’inizio della gara, risulta evidente come Insigne giochi in una posizione piuttosto atipica, accentrandosi spesso e con Mertens che va dunque ad occupare la fascia sinistra – di solito di competenza dello stesso Insigne; in fase di non possesso, d’altra parte, il Napoli si schiera con un 4-4-2, con Callejon che, largo a destra, si abbassa all’altezza del centrocampo e Zielinski che scala a sinistra. La squadra di Ancelotti affronta una Fiorentina che si dimostra molto aggressiva in fase di non possesso e che riparte rapidamente sugli errori di impostazione del Napoli, sfruttando le qualità dei propri centrocampisti e le accelerazioni degli esterni alti, ma senza mettere seriamente in apprensione Karnezis. Nonostante la scarsa pericolosità dei viola dal punto di vista effettivo, però, Simeone si dimostra abile nel mantenere il pallone e far salire la squadra, creando non poche difficoltà a Koulibaly – che spesso è costretto a fermarlo in maniera fallosa. In fase di non possesso, Pioli schiera spesso Benassi in marcatura su Hamsik per cercare di arginare il gioco del Napoli e costringerlo a costruire più volte da dietro. Al 56’, Ancelotti sostituisce Mertens con Milik, che va a posizionarsi al centro dell’attacco, facendo spostare Insigne sulla fascia sinistra; nella Fiorentina, Dabo va rilevare Gerson. Successivamente, Pioli sostituisce Veretout con Edenilson. Nel secondo tempo – e, in particolare, intorno all’ora di gioco –, il Napoli si proietta ulteriormente nella metà campo avversaria, costruendo numerose occasioni da goal, ma senza riuscire a sbloccare il risultato: per cercare di scardinare la difesa avversaria e ‘rompere’ la partita, al 70’ Ancelotti manda in campo Ounas – che ha ben figurato nel secondo tempo con la Sampdoria – al posto di Callejon. Pur senza lo zampino di Ounas, al 79’ il Napoli si porta in vantaggio con Insigne, che viene servito in area da Milik e deposita il pallone in rete con una conclusione di destro ad incrociare sul palo opposto. Subito dopo il goal azzurro, Ancelotti spende l’ultimo cambio a sua disposizione per sostituire proprio Insigne con Rog, che va a posizionarsi sulla fascia sinistra; in tal caso, Zielinski va a schierarsi a supporto di Milik prima punta in un vero e proprio 4-4-2. Nonostante il goal subito, la Fiorentina non abbozza una vera e propria reazione, consentendo al Napoli di continuare a premere sull’acceleratore e di concludere la partita nella metà campo avversaria.
A cura di Mariano Menna
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