Dopo Lazio, Juventus e Milan, anche la Fiorentina deve cedere il passo al Napoli, che conquista tre punti fondamentali contro la capolista. Sarri conferma gli undici che hanno strapazzato il Milan a San Siro, mentre Paulo Sousa lascia fuori Ilicic e lancia Bernardeschi dietro Kalinic nel suo consueto 3-4-2-1 di partenza, che diventa 4-4-2 in fase di non possesso.
Partita intensa e poco spettacolare nella prima frazione di gioco, con tanti errori frutto del pressing e della buona organizzazione difensiva delle due squadre. Il pressing alto della Fiorentina mette in difficoltà il Napoli che fatica a trovare spazi ed appoggi per la propria manovra. Al contrario, il pressing del Napoli è meno efficace rispetto alle partite precedenti. In fase di non possesso, importante è il lavoro di Borja Valero che va a fare il quarto di centrocampo in un 4-4-2 fluido, mentre Marcos Alonso diventa esterno sinistro basso. In questo modo la Fiorentina riesce a palleggiare bene, partendo dalla difesa, e riesce a contenere gli attacchi azzurri.
Al quarto d’ora, da una buona giocata di Kalinic sull’out sinistro, nasce l’occasione più importante del primo tempo per la Fiorentina, con una forte conclusione di Błaszczykowski che impegna Reina. Al 20′ arriva la prima azione ragionata degli azzurri, che provano ad allargare le maglie viola sugli esterni grazie ad una buona combinazione Allan-Hysaj. È sull’out destro che gli azzurri trovano più sbocchi, mentre faticano ad affondare sul lato opposto Ghoulam ed Insigne. Significativo, per quel che concerne l’andamento del match, il fatto che la migliore e forse l’unica vera occasione del Napoli nel primo tempo arrivi su sviluppi di calcio d’angolo, con Higuain che di testa mette di poco a lato.
Ad inizio secondo tempo, al Napoli riesce subito ciò che non è riuscito nel primo tempo, e trova subito la via del gol. Grande verticalizzazione di Hamsik per Insigne – perso da Tomovic – che batte Tatarusanu con un tiro a giro piazzato. Aumenta la qualità e la velocità di manovra del Napoli perchè aumenta il rendimento dei tre centrocampisti che prendono in mano la metà campo. Azzurri pericolosi anche su calcio d’angolo: al 52′ Albiol di testa sfiora il 2-0. Reazione veemente della Fiorentina, che sfrutta l’ingresso di Ilicic per rendersi pericolosa in zona centrale. Un assist dello sloveno manda in porta Kalinic, chiuso però sia da Ghoulam che da Reina. Al 72′ ancora Ilicic serve Kalinic che scappa dietro Koulibaly, approfittando dell’uscita di Albiol, per rimettere il match in parità.
La partita diventa spettacolare, e quando la qualità si alza, arriva il guizzo del campione, Gonzalo Higuain. Va a recuperare palla sulla trequarti, serve Mertens che lo manda in porta, e con un gran diagonale di sinistro sigla il 2-1. Con l’ingresso di Babacar per Tomovic, Paulo Sousa passa al 4-3-3 per cercare di rimettere in carreggiata la partita, con il senegalese che va ad affiancare Kalinic ed Ilicic. Il Napoli rimane alto in pressione anche a fine partita, emulando l’atteggiamento avuto dalla Fiorentina nel primo tempo. Nel finale tutto il Napoli dietro la linea della palla per respingere il forcing della Fiorentina e per difendere un risultato fondamentale contro un’ottima Fiorentina, che dimostra di non essere per caso la prima della classe.
A cura di Rosario Vitiello
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