Termina 1 a 1 il primo tempo della semifinale di Coppa Italia tra Lazio e Napoli. Il pareggio tutto sommato è un buon risultato considerato che si è giocato in trasferta ma gli azzurri nella ripresa avrebbero potuto anche ipotecare il passaggio del turno. L’approccio alla gara è positivo per gli uomini di Benitez che nei primi 5 minuti aggrediscono i biancocelesti nella loro metà campo mettendo le aquile in difficoltà nella fase di impostazione, la scelta di Mertens e Gabbiadini come esterni d’attacco in tal senso agevola il pressing dell’intero reparto in quanto come caratteristiche sono molto più propositivi rispetto a quando quel ruolo è occupato da De Guzman e Callejon. La Lazio però prende fiducia e si rende pericolosa in contropiede sugli errori di impostazione del centrocampo azzurro, è da una situazione analoga che nasce il vantaggio di Klose. Brutta palla di Inler per Gabbiadini, l’attaccante azzurro non riesce a controllare la sfera dando il la alla ripartenza delle aquile che sfruttano lo spazio in campo aperto e il tardivo recupero di centrocampisti ed esterni per mettere il centravanti tedesco a tu per tu con Andujar. Dopo il vantaggio la squadra di Pioli ha maggior consapevolezza nei propri mezzi a differenza degli azzurri che arretrano il proprio baricentro e faticano ad uscire palla al piede dalla propria trequarti affidandosi a sterili lanci lunghi. Nella ripresa il Napoli entra con un altro piglio e con maggior convinzione e con una giocata classica del pacchetto offensivo la squadra di Benitez trova la rete del pareggio.L’esterno mancino converge sul destro per tagliare il campo con l’assist in diagonale o per l’esterno destro o per l’attaccante che attaccano la profondità, questa volta è Mertens che serve Higuaìn che prende in infilata i due centrali della Lazio e si trova a tu per tu con Berisha, lo supera in uno contro uno e mette al centro per Gabbiadini che a porta vuota ribadisce in rete per il pareggio. La rete in trasferta cambia le carte in tavola, questa volta è la Lazio a sbilanciarsi alla ricerca di un nuovo vantaggio ma le energie non sono le stesse della prima frazione e di conseguenza la squadra è più lunga, non ne approfittano però gli azzurri che hanno più volte l’occasione per colpire in contropiede senza mai trovare l’affondo decisivo. Nota lieta la prestazione di Mesto, Felipe Anderson prima e Candreva poi sono costretti a girare a largo dall’esperto terzino azzurro che non fa sbavature in fase difensiva accompagnando con intelligenza la manovra d’attacco con sovrapposizioni puntuali. Meno positiva la prestazione di Ghoulam che soffre nell’uno contro uno gli esterni biancocelesti, cosa inusuale per l’esterno algerino che ha nella difesa uomo contro uomo uno dei punti di forza. Difficoltà anche per Inler, lo svizzero soffre i ritmi alti ed il match è veloce con tanti ribaltamenti di fronte che mettono in difficoltà non poco il capitano della nazionale elvetica. Ottima la prova di Gabbiadini, meglio da seconda punta che da esterno, quando può attaccare lo spazio e sostituirsi ad Higuaìn che spesso svolge il ruolo di trequartista aggiunto spaziando su tutto il fronte d’attacco sa esser letale per le difese avversarie.
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