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Napoli da storia infinita, il cuore vince sulla tattica. Higuaìn testa e anima. Benitez, perchè hai tolto Hamsik?

L'errore nei primi minuti stravolge il piano partita del Napoli. Dubbi sul cambio di Hamsik, con lo slovacco fuori la luce azzurra si spegne, riaccesa solo da un guizzo di Higuaìn al 118'

LA SCELTA. Formazione a sorpresa quella schierata da Rafa Benitez che rinuncia a un po’ di qualità in favore di tanta sostanza con Gargano, David Lopez e De Guzman preferiti a Inler, Jorginho e Mertens. La scelta del tecnico spagnolo inizialmente appare chiara, tenere il baricentro più basso per provare a colpire i bianconeri in contropiede e l’approccio alla gara degli azzurri in tal senso sembra premiare la soluzione dell’allenatore madrileno ma il solito errore del pacchetto arretrato, sulla scia di quelli visti al San Mames che hanno inaugurato questa conclusione di 2014, rovina tutti i piani tattici; retropassaggio scellerato di David Lopez, Albiol e Koulibaly si ostacolano lanciando in campo aperto Tevez che a tu per tu con Rafael non sbaglia portando in vantaggio i bianconeri. Il goal genera un momento di difficoltà degli azzurri che arretrano ulteriormente concedendo campo alla Juventus che si rende più volte pericolosa con delle conclusioni da fuori su cui Rafael è bravo a farsi trovare pronto. Il Napoli prova a cambiare registro ma gli uomini per alzare il ritmo sono seduti in panchina o rimasti a casa per infortunio e gli effetti sono uno sterile giro palla che trova sempre pronta la difesa avversaria. Gargano e David Lopez ci mettono grinta e corsa ma in fase di impostazione hanno limiti evidenti e ne risente tutta la manovra, per questo motivo sono Hamsik e De Guzman che si abbassano dando una mano in costruzione con risultati alterni.

MAREK…CHIARO. Nella ripresa il movimento tra le linee di Hamsik e De Guzman produce risultati di gran lunga migliori. Lo slovacco funge da vero e proprio regista tra le linee allargando il gioco sugli esterni e cercando la profondità che bene gli fornisce Callejon al 54′ Lo spagnolo detta l’assist ed Hamsik lo imbecca alla perfezione ma Calleti incredibilmente a tu per tu con Buffon fallisce un goal che il pubblico partenopeo gli ha visto segnare tantissime volte. Note finalmente liete da uno dei migliori Hamsik di stagione, lo slovacco funge da elastico tra attacco e centrocampo, linea guida della manovra azzurra, penna delle trame partenopee e faro nel buio tecnico rappresentato da Gargano e David Lopez che corrono e lottano su ogni pallone ma giocano a luci spente quando si tratta di proporre la manovra offensiva.

EQUILIBRIO. Il goal del pareggio azzurro va condiviso al 50% tra De Guzman e Higuaìn. Vidal perde palla a centrocampo dando il la all’azione dell’olandese che si invola sulla fascia mancina, tiene botta contro due avversari e mette al centro un pallone con il contagiri per il Pipita che sfrutta l’errore di lettura di Chiellini che anticipa sul primo palo invece di rimaner incollato al centravanti argentino che insacca di testa la rete del pareggio. Benitez a questo punto prova a vincere la gara nei 90′ inserendo Mertens al posto di Hamsik, il cambio però altera gli equilibri del Napoli che perde l’uomo tra le linee e il rifinitore della serata, la squadra si spacca e concede campo alla Juventus che si rende più volte pericolosa.
Il leitmotive della gara continua nei supplementari con la Juventus alla ricerca della zampata vincente e il Napoli preda della paura di vincere, della stanchezza e (forse) di qualche scelta tattica poco azzeccata, il cambio di Hamsik spezza la squadra in due tagliando il filo conduttore tra centrocampo e attacco, ruolo che ben aveva interpretato il capitano slovacco.

CU…ORE. La Juventus all’inizio del secondo supplementare trova la rete del vantaggio, bella giocata di Pogba che supera due avversari e serve Tevez che resiste alla carica di Koulibaly e spiazza Rafael portando nuovamente i bianconeri in avanti, troppo solo però l’Apache a cui vengono lasciati due metri di spazio all’interno dell’area di rigore azzurra, decisamente troppo per un giocatore dalle sue qualità. Negli ultimi minuti il Napoli carica a testa bassa alla ricerca disperata di un pareggio che per ciò che il match ha disegnato sulla sua tela sarebbe anche il risultato più giusto. Il 2 a 2 arriva, un po’ a sorpresa a poco più di un minuto dal 120′, Higuain in mischia in area è il più lesto di tutti a trovare la zampata vincente che prolunga la suspence di questa storia infinita ai calci di rigori. Finalmente la fortuna avversa, che sembrava essersi accanita contro i calciatori azzurri a Doha con due pali colpiti da Hamsik e Higuaìn, capovolge le sorti del match mettendo sul piede del Pipita al 118′ la palla del definitivo pareggio. La sfera s’impiglia nella rete bianconera di Padoin e Chiellini ma trova modo di venirne fuori da sola attratta dal magnetismo del Pipita in serata di grazia, il centravanti argentino calcia d’istinto verso la porta di Buffon svirgolando quasi la conclusione, colpendo la palla di esterno destro e spiazzando Buffon per il goal del 2 a 2 e dando voce ad un’esultanza eloquente che non lascia spazio ad interpretazioni.

SUPERCAMPIONI. Dagli 11 metri vince il carattere sulla tecnica; sbagliano Jorginho, Callejon e Mertens, calciando in maniera poco convinta, quasi per togliersi dalle spalle il peso della responsabilità di un match che, soprattutto per il belga e lo spagnolo, non è stato all’altezza delle aspettative. Tiro ad incrociare di interno destro non troppo angolato per tutti e tre su cui è bravo Buffon ad intuire e ad opporsi. Segnano Albiol, Ghoulam, Koulibaly, Inler, il solito Higuaìn e Gargano, il quinto rigore, il simbolo del Napoli di Doha, grinta e cuore, più che tecnica, ma è questa, finalmente, la tanto agognata ‘cazzimma’ proclamata negli ultimi mesi, ricercata nelle parole ma non concretizzata nei fatti del campo. Gloria anche per Rafael che si reincarna in Grobbelaar, si agita, danza, indica la direzione del tiro, provoca e irretisce i bianconeri che però non cascano alla Samba di Cabral, tranne Chiellini e Padoin, il primo smorza debolmente con il mancino, il secondo incrocia di destro, la conclusione è forte ma Rafael torna ‘A Muralha Santista’ regalando una notte di festa al popolo napoletano.

 

A cura di Andrea Cardone

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