VERSO LA GARA – Dopo la sconfitta di San Siro, che ha ulteriormente posto fine al sogno ‘Scudetto’, il Napoli di Sarri affronta il Bologna di Donadoni tra le mura amiche; i rossoblù – tralasciando il buon pareggio rimediato contro la Roma – sono in un periodo non propriamente esaltante e necessitano di altri punti per raggiungere la quota salvezza. Il tecnico azzurro schiera l’ormai collaudata formazione dei titolarissimi, ma manda in campo Mertens al posto di Insigne (e non di Callejon, che è diffidato); dall’altra parte, Donadoni si presenta al San Paolo con Robert Acquafresca punta centrale nel tridente offensivo completato da Giaccherini e Juan Camilo Zuniga – calciatore in prestito al Bologna proprio dal Napoli –, che dovrebbe agire sull’out di destra in fase di possesso palla. Il 4-3-3 disegnato dall’ex tecnico del Parma potrebbe tramutarsi spesso in un più prudente 4-5-1, con gli esterni alti che si abbassano in fase di copertura; in tal senso, la scelta di schierare Zuniga in attacco potrebbe comunque essere letta in chiave ‘difensivista’.
LE CHIAVI DEL MATCH – Fin dai primi minuti di gioco, il Napoli fa la partita ed il Bologna si limita – salvo sporadiche ripartenze piuttosto sterili – a contenere le offensive azzurre; in fase di non possesso, viene così confermata la sistematica trasformazione del 4-3-3 rossoblù in 4-5-1. Per arginare la manovra del Napoli, Donadoni pone Costant in marcatura su Callejon per evitare che lo spagnolo possa sorprendere la difesa con i suoi inserimenti repentini; il duello tra i due calciatori può risultare decisivo per le sorti del match. Nel Napoli, va sottolineata la dinamicità di Gabbiadini, che era invece parso piuttosto statico contro l’Inter, anche a causa della buona marcatura di Murillo e Miranda: l’attaccante bergamasco, nel primo tempo, torna spesso a centrocampo a prendersi la palla e collabora molto coi compagni; i movimenti di Gabbiadini consentono a Callejon di accentrarsi con frequenza. Al 10’, Gabbiadini viene servito da Mertens con un lancio lungo: l’attaccante bergamasco si porta in area di rigore e supera Mirante con un sinistro ad incrociare. Il Bologna non abbozza una reazione e sembra davvero rinunciatario: Acquafresca, nel primo tempo, è stato controllato bene dai difensori azzurri, risultando piuttosto evanescente. Il Napoli ha sfruttato l’ampiezza di gioco ed ha spinto molto su entrambe le fasce, nonostante l’accentramento di Callejon: l’ottimo lavoro difensivo di Hysaj – che è andato a contrastare spesso Giaccherini – non ha impedito allo stesso calciatore albanese di proporsi talvolta sull’out di destra in fase di possesso palla, soprattutto sul finire del primo tempo. Col passare dei minuti, il Napoli gioca sempre più sul velluto, forte del doppio vantaggio (Al 35’, infatti, Gabbiadini sigla la doppietta personale dagli 11 metri) ed il Bologna non impensierisce mai la difesa azzurra nei primi quarantacinque minuti. Il primo tempo, dunque, si chiude sul risultato di 2-0 per i padroni di casa. In alcuni frangenti della ripresa, il Bologna si dimostra leggermente più propositivo in fase offensiva, ma senza mai sporcare i guantoni di Reina; in compenso, il Napoli cala il tris al 58’ con Mertens, che dribbla i difensori rossoblù ed insacca il pallone nella rete (anche favorito da una deviazione) a conclusione di una bellissima ripartenza degli azzurri. Donadoni prova a scuotere i suoi giocatori, sostituendo Giaccherini con Mounier (che va a scambiarsi di fascia con Zuniga) e Acquafresca con Floccari. Nel Napoli, al 72’ entra Insigne al posto di Gabbiadini: l’attaccante di Frattamaggiore prende il posto di Mertens a sinistra, col belga che si accentra ed agisce da ‘falso nueve’. Per il resto, il match del San Paolo ha ben poco da raccontare, col Napoli che mette a segno addirittura altri tre goal (due di Mertens e uno del subentrato David Lopez) negli ultimi dieci minuti di gioco. Salvo pochissime ripartenze abbozzate quanto sterili, il Bologna non ha mai dato l’impressione di essere in partita e, dunque, risulta davvero difficile comprendere quali siano gli autentici meriti tattici del Napoli, che ha avuto modo di sfruttare pienamente le proprie peculiarità – fraseggio prolungato e verticalizzazioni repentine a cercare gli attaccanti, ad esempio – senza essere adeguatamente contrastato. Gli azzurri conquistano con disinvoltura tre punti importanti per difendere il secondo posto dagli assalti di Roma e Inter dopo la sconfitta subita sabato proprio per mano dei nerazzurri.
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