VERSO LA GARA – Al San Paolo, il Napoli di Sarri affronta l’Atalanta nell’ambito della ventiseiesima giornata del campionato di Serie A: nonostante le voci che erano serpeggiate alla vigilia e che vedevano l’impiego di Pavoletti in attacco, il tecnico dei partenopei ripropone il tridente leggero, con Mertens attaccante centrale nel tridente, che viene poi completato da Insigne e Callejon. In difesa, Sarri lascia in panchina Koulibaly e schiera Maksimovic al fianco di Albiol, mentre a centrocampo – dopo l’infortunio di Allan – schiera Zielinski con Diawara ed Hamsik. Dall’altra parte, Gasperini imposta un 3-4-1-2 che vede un terzetto di centrocampo composto da Kessie, Freuler e Spinazzola, con Kurtic trequartista ad ispirare in attacco Petagna ed el Papu Gomez.
LE CHIAVI DEL MATCH – Fin dai primi minuto di gioco, l’Atalanta si dimostra un avversario ostico per gli azzurri – come, del resto, era preventivabile: gli uomini di Gasperini attuano un pressing asfissiante sul portatore di palla del Napoli, costringendo i partenopei a commettere numerosi errori in fase di impostazione. Nonostante la buona partenza degli ospiti, al 6’ è il Napoli a rischiare di portarsi in vantaggio con Insigne, che va alla conclusione in area di rigore, ma scheggia la traversa. Al 27’, Caldara porta in vantaggio l’Atalanta: su calcio d’angolo, infatti, il difensore classe ’94 batte Reina con un preciso colpo di testa, anche grazie ad una marcatura inappropriata di Maksimovic e una disattenzione collettiva della difesa azzurra, che è comunque parsa distratta in molti frangenti del primo tempo. Nella ripresa, la gara segue il canovaccio dei primi quarantacinque minuti, con l’Atalanta che continua a pressare sistematicamente i calciatori del Napoli, raddoppiando inoltre grazie all’ausilio dei centrocampisti in fase di non possesso. Al 59’, Hamsik lascia il posto a Milik: il Napoli passa dunque ad un 4-2-3-1, con Insigne, Mertens e Callejon alle spalle dell’attaccante polacco, che agirà da prima punta. Contemporaneamente, l’Atalanta passa ad un 3-5-2 che diventa 5-3-2 in fase di copertura. Al 67’, Kessié atterra Insigne in ripartenza e riceve la seconda ammonizione nell’arco di pochi minuti: l’Atalanta resta dunque in dieci uomini. Passano tre minuti e l’Atalanta raddoppia ancora con Caldara, che si proietta nella metà campo avversaria e conclude nel migliore dei modi un contropiede da manuale, ricevendo palla da Spinazzola e trovando la conclusione al volo vincente. Al 79’, Sarri sostituisce Insigne e Hysaj con Pavoletti e Maggio, mentre Gasperini manda in campo Grassi al posto di Gomez e successivamente Cristante al posto di Kurtic. Lo stesso Gasperini spende l’ultimo cambio a sua disposizione per sostituire Petagna con Zukanovic. La gara termina col risultato di 0-2 per gli orobici, che conquistano una vittoria meritatissima anche dal punto di vista tattica – da questo punto di vista, va dato merito a Gasperini, che ha preparato benissimo la partita – e si portano addirittura a -3 punti dallo stesso Napoli.
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