La piovosa notte del San Paolo propone un Napoli opaco e poco incisivo. L’Udinese di Stramaccioni si presenta a Fuorigrotta nel collaudato 3-5-1-1 puntando sulla densità in mezzo al campo per limitare al meglio i trequartisti partenopei. Il motivo d’interesse della serata è l’esordio dal primo minuto di Manolo Gabbiadini, piazzato da Rafa Benitez come esterno destro d’attacco. L’ex giocatore della Samp mostra qualche movimento interessante nel primo tempo mentre s’eclissa nella ripresa. Da rivedere la prestazione del neo azzurro che deve ancora calarsi nel 4-2-3-1 di Benitez e trovare una migliore intesa con i compagni. Il match lo fa il Napoli che, dopo aver sprecato un penalty con Mertens al terzo minuto di gioco, fa fatica a pungere negli ultimi 15 metri. Primo tempo sottotono per il belga che, probabilmente destabilizzato dal rigore sbagliato, non riesce ad entrare in partita. Nel secondo tempo l’ex PSV è più vivace ma fa comunque fatica ad incidere; cerca spesso la conclusione quando magari sarebbe più opportuna una soluzione differente e quasi mai riesce a saltare il diretto avversario. E’ proprio da un tiro forzato di Mertens che nasce il contropiede friulano che porta al gol di Thereau. Ripartenza letale dell’Udinese che approfitta di un Napoli totalmente sbilanciato in avanti e con il solo Henrique lasciato a fronteggiare l’attacco di tre avversari. Sette minuti dopo è Jorginho a mettere le cosa apposto realizzando il secondo penalty di giornata che Orsato concede agli azzurri. L’Udinese, poi, resta in dieci a causa dell’espulsione di Widmer ed a questo punto Benitez procede con il primo cambio richiamando Gargano ed inserendo al suo posto De Guzman. L’olandese va a sistemarsi davanti la difesa, accanto a Jorginho. Così facendo il tecnico azzurro cerca di conferire maggiore velocità al giro palla della sua squadra. La mossa di Rafa, però, si rivela poco funzionale visto che il Napoli perde di consistenza in mezzo al campo. Né Jorginho né De Guzman hanno il dinamismo e la capacità di fare le due fasi che, invece, sono proprie di Gargano. E di fatto gli azzurri soffrono i rovesciamenti di fronte visto che non c’è più un intenditore lì in mezzo. Nella ripresa s’inizia ad intravedere qualche sprazzo di Hamsik. Lo slovacco in un paio di occasioni riesce a trovare spazio nell’affollata trequarti bianconera e ad inserirsi pericolosamente in area avversaria. Ma è solo nei supplementari che il capitano azzurro riesce finalmente a dare sfogo al suo destro trafiggendo Scuffet con una potente e precisa conclusione da fuori area. Sembra questo il match point, ma al 104esimo Koné s’esalta ancora una volta al San Paolo e trafigge Andujar con una potente conclusione da fuori area. Poco attenta la difesa azzurra nell’occasione del 2-2; al giocatore greco viene concesso tutto lo spazio ed il tempo di calciare indisturbato. Britos ed Henrique, infatti, pensano ad indietreggiare e nessuno dei due prova ad andare a contrastare il trequartista friulano.
Il resto poi lo fanno Andujar ed i rigoristi azzurri; un brutto Napoli approda ai quarti dove troverà l’Inter.
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