All’Olimpico di Torino va in scena la notte del rimpianto azzurro. Il Napoli perde contro i granata per 1-0 mancando l’aggancio (momentaneo) alla Roma e vedendo, di conseguenza, avvicinarsi in maniera minacciosa Lazio, Samp e Fiorentina, tutte e tre vittoriose. La squadra di Ventura è una delle più in forma del momento ed è reduce dalla magica notte del San Mames dove mai nessuna italiana (ed il Napoli ne sa qualcosa) era mai riuscita a vincere; una sconfitta contro questo Toro poteva essere messa in preventivo ma è stato l’atteggiamento del Napoli a lasciare perplessi. La squadra di Benitez disputa una brutta prima frazione; contratta e disordinata, la manovra partenopea scivola lenta e macchinosa senza mai mettere veramente in difficoltà il Torino che, invece, nel giro dei primi 13’ si procura due occasioni gol. Il Napoli aspetta basso per ripartire in contropiede, ma di fatto ciò non accade mai. Per tutti i primi 45’ gli azzurri non riescono mai a verticalizzare ed a prendere d’infilata i granata che, comunque, restano compatti e guardinghi, con tanti uomini dietro la linea del pallone. Il gol vittoria del Toro arriva nel momento migliore della squadra di Benitez. Al 68’ Koulibaly regala un corner che i padroni di casa sfruttano al meglio grazie a Glik. Il capitano si fa trovare pronto in mezzo all’area per infilare la sua sesta rete stagionale sfruttando anche la disattenzione della linea difensiva partenopea che, come spesso è successo, si persa la marcatura.
LA NOTA POSITIVA – Nella notte del rimpianto, l’unica nota lieta azzurra si chiama Manolo Gabbiadini. Il Napoli era iniziato a crescere dopo il suo ingresso in campo. L’ex Samp al 61’ prende il posto di uno spento Hamsik e ne va a ricoprire la medesima posizione alle spalle di Higuaín nel canonico 4-2-3-1. L’attaccante bergamasco entra molto bene in partita, si rende subito pericoloso con il suo costante movimento tra le linee e riesce anche a velocizzare la manovra della squadra superando l’uomo o rischiando la giocata risolutiva. Buona, inoltre, l’intesa con Gonzalo Higuaín che sembra un po’ più in partita con l’ingresso di Gabbiadini. Ma è l’italiano a prendersi la scena e ad andare vicinissimo al pari con un preciso calcio di punizione che si stampa sul palo e grazia il Toro.
Gli episodi non hanno di certo aiutato il Napoli che, va però detto, fa più di tanto per meritarsi il pareggio. Neanche l’assalto finale comandato da Benitez porta i suoi frutti. Il tecnico spagnolo prova il tutto per tutto schierando la squadra in un 4-4-2 ultra offensivo con Callejón a fare il terzino destro e con Duván, subentrato a Christian Maggio, al fianco di Higuaín al centro dell’attacco. Non arrivano cross per la testa del colombiano e così il Toro può portare a casa tre punti preziosissimi che chiudono una settimana da incorniciare per i colori granata. Il Napoli e Benitez, invece, devono riflettere sull’occasione sprecata e rammaricarsi per un primo tempo quasi non giocato.
a cura di Luigi De Magistris
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