VERSO LA GARA – Al Bentegodi, il Napoli affronta in trasferta l’Hellas Verona dell’ex Pecchia nell’ambito della prima partita stagionale del campionato di Serie A 2017/18: reduce dalla gara d’andata del preliminare di Champions League col Nizza, Sarri schiera in campo una formazione rimaneggiata, con Chiriches al centro della difesa al fianco di Koulibaly, Diawara in cabina di regia con Zielinski (che viene preferito ad Allan dal 1’) e capitan Hamsik; nel tridente, il tecnico toscano lascia in panchina Mertens – autore del goal dell’1-0 contro il Nizza – e schiera come attaccante centrale Milik, che sarà affiancato da Insigne e Callejon. Gli Scaligeri scendono in campo con un 4-4-2 che vede Caceres al centro della difesa insieme ad Hertaux, con Ferrari e Souprayen laterali basi; a centrocampo, Pecchia schiera la coppia Buchel-Zaccagni in mediana, mentre Romulo e Verde dovrebbero agire rispettivamente come esterni di sinistra e destra. In attacco, infine, il tecnico dell’Hellas Verona si affida a Bessa e Cerci, lasciando Pazzini in panchina.
LE CHIAVI DEL MATCH – L’Hellas Verona, a dispetto dei pronostici, si presenta in campo con una sorta di 4-3-3 che vede in fase di possesso Bessa ‘falso nuove’ affiancato da Verde e Cerci, mentre Romulo va a posizionarsi nel centrocampo completato da Buchel e Zaccagni. Fin dall’inizio della partita, il Napoli prova costruire la manovra con la solita circolazione di palla, ma talvolta non risulta particolarmente preciso e, d’altra parte, il Verona dimostra di essere molto rapido nelle ripartenze e nelle verticalizzazioni, grazie alla precisione dei rilanci di Nicolas e alle qualità dei propri uomini offensivi. Intorno al 20’, Pecchia inverte la posizione degli esterni offensivi, schierando Verde a destra e Cerci a sinistra; il tal modo, infatti, il classe ’96 ha come avversario di corsia Ghoulam, che è meno abile di Hysaj in fase difensiva. Al 31’, dopo numerose occasioni non concretizzate – costruite soprattutto con Insigne, che peraltro è costantemente beccato dal pubblico di casa –, il Napoli si porta in vantaggio al 31’ grazie ad un autogol di Souprayen, che su calcio d’angolo devia il pallone nella propria porta. Dopo pochi minuti (precisamente al 38’), gli azzurri raddoppiano con Milik, che sfrutta una splendida ripartenza in rapidità di Insigne e soprattutto un suo assist di esterno col contagocce, trovando la conclusione vincente in area col destro. Nella ripresa, Pecchia sposta Bessa a centrocampo, schierando Cerci al suo posto al centro dell’attacco e consegnando la fascia sinistra a Romulo. Gli azzurri, nella seconda frazione di gioco, risultato distratti in più occasioni e consentono agli Scaligeri di ripartire più volte in contropiede, chiamando anche in causa Reina. Al 60’, Sarri richiama in panchina Milik e manda in campo Mertens; con l’entrata del belga, la manovra azzurra sembra più fluida. Dopo pochi minuti, infatti, Ghoulam deposita il pallone in rete di potenza a portiere battuto, dopo che Nicolas aveva provato ad anticipare in uscita Mertens; dopo il goal dello 0-3, Pecchia sostituisce Zaccagni con Fares, mentre Sarri schiera Allan al posto di un Hamsik un po’ in ombra questa sera. Il Napoli attua un pressing alto sul portatore di palla avversario nonostante il risultato più che positivo: al 73’, Sarri spende l’ultimo cambio a sua disposizione, mandando in campo Giaccherini, che prende il posto di Callejon, mentre Pecchia richiama in panchina Cerci e concede a Pazzini circa venti minuti di gara. Venti minuti di gara che non passano comunque inosservati: all’82, infatti, l’arbitro Fabbri assegna un calcio di rigore all’Hellas Verona per trattenuta in area di Hysaj su Bessa; l’albanese è già ammonito, ma viene espulso direttamente e dunque lascia il Napoli in dieci uomini. Dagli undici metri, Pazzini non sbaglia e sigla il goal del 1-3 per gli Scaligeri, che continuano a spingere sull’acceleratore (Pecchia inserisce in tal senso Valoti al posto di Hertaux), mettendo in apprensione la difesa del Napoli. Dopo l’espulsione di Hysaj, la squadra di Sarri si schiera con 4-4-1 che vede il solo Mertens in attacco. Gli azzurri nel finale di partita sembrano accusare calo fisico – per certi versi comprensibile, visto che siamo ad inizio stagione – ma soprattutto un calo mentale che, pur non risultando deciso, non andrebbe assolutamente sottovalutato, soprattutto in vista del prosieguo di un campionato ancora giovane e tutto da vivere.
A cura di Mariano Menna
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro