Incubo Palermo che risveglia il Napoli e lo riporta ad una realtà fatta di limiti tecnici e caratteriali, mascherati nelle passate giornate dalle giocate degli uomini d’attacco, dallo stato di forma della rosa e da un pizzico di fortuna che mai guasta quando si vogliono raggiungere traguardi importanti. Partita bloccata nei primi venti minuti dove nessuna delle due squadre decide di sbilanciarsi per non regalare vantaggi e spazi ai letali attacchi avversari. Palermo molto basso, Iachini abbandona il suo classico 3-5-2 in favore di un 4-4-1-1, aggiungendo un mediano di corsa e sostanza come Bolzoni per dare maggior campo a Dybala e Vazquez, scelta che poi si rivelerà azzeccata.
L’ERRORE Rafael, Rafael. Ma cosa combini? Terzo errore consecutivo nelle ultime tre partite di campionato per il portiere brasiliano, quello di stasera probabilmente il più grave di tutti perchè incide sul risultato finale. Su una conclusione di Lazaar da 38 metri l’estremo difensore brasiliano si fa beffare incredibilmente sbagliando tecnicamente l’intervento sulla sfera non sovrapponendo il proprio corpo alle mani ed il pallone (cosa che avrebbe potuto salvarlo in caso di presa difettosa) che termina impietosamente la sua corsa in rete. L’approccio alla gara degli azzurri non era stato certo dei più positivi ma la squadra teneva bene il campo e con Hamsik ad agire tra le linee riusciva anche ad essere insidiosa. L’errore di Rafael cambia volto al match, rinvigorisce i rosanero che acquisiscono sempre più fiducia nei loro mezzi, il canovaccio tattico della gara si stravolge totalmente a favore dei siciliani che possono sfruttare al massimo la loro arma migliore, il contropiede.
STRINIC e JORGINHO Tra le note maggiormente dolenti, responsabilità condivise sul secondo e sul terzo goal del Palermo. Più di un passo indietro per il terzino sinistro croato rispetto alle prime positive prestazioni con la maglia azzurra, sia lui che Jorginho lasciano scappar via troppo facilmente Quaison che da il la al contropiede rosanero che porta alla rete del 2 a 0 di Vazquez. Responsabilità per Strinic anche sul terzo goal dove non riesce a fermare Dybala da cui partirà l’azione per il 3 a 0, in questa occasione errore in impostazione anche di Albiol con la difesa del Palermo che anticipa gli attaccanti azzurri stretti in una morsa senza via d’uscita. Totalmente fuori dal match il centrocampista italo-brasiliano sopraffatto da Barreto e Bolzoni, non ha né la personalità giusta per imporsi in fase di impostazione e né il passo per poter aiutare David Lopez ed i difensori in fase passiva.
BENITEZ Più di qualche dubbio ad inizio partita, leggendo la formazione azzurra, sarà venuto a tutti. Perché rinunciare agli unici due calciatori di passo in fase di non possesso (Gargano e Koulibaly) contro velocisti come Vazquez e Dybala? Certe partite vanno vinte anche di sciabola, non si può giocare sempre di fioretto, soprattutto quando le lame non sono ben affilate. Jorginho viene sopraffatto dal centrocampo rosanero e David Lopez da solo non riesce a tappare tutti i buchi alle ampie praterie concesse dagli azzurri. Tardivi i cambi che almeno danno un accenno di scossa al Napoli, Gargano sarebbe servito prima per dare maggior dinamismo alla linea mediana ed aiutare David Lopez e tutto il pacchetto arretrato, l’inserimento di Duvan Zapata, considerando le difficoltà dei centrocampisti e dei trequartisti a fare gioco, poteva rappresentare una più che valida alternativa tattica. Far entrare in campo una torre su cui appoggiare la manovra d’attacco dando maggior spazio ad Higuaìn poteva rivelarsi una mossa azzeccata contro il pressing alto dei rosanero.
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