VERSO LA GARA – Allo stadio “Dall’Ara”, il Bologna di Donadoni affronta il Napoli nella ventitreesima giornata del Campionato di Serie A: costretto a fare a meno di Helander, l’ex tecnico dei partenopei imposta un 4-3-3 che vede Oikonomou e Maietta al centro della difesa, con Torosidis e Masina sulle corsie laterali; a centrocampo, l’ex azzurro Dzemaili è affiancato da Pulgar e da Nagy, mentre in attacco, Donadoni si affida a Destro, che verrà supportato nel tridente da Krejci e Rizzo (non Di Francesco, quindi). In casa Napoli, Sarri lascia in panchina Koulibaly (che è rientrato da poco dalla Coppa d’Africa), preferendogli Maksimovic, e schiera dal primo minuto Diawara (ex di turno insieme a Giaccherini) in cabina di regia, affiancato a centrocampo da Hamsik e Zielinski. In attacco, il tecnico toscano conferma il tridente leggero, con Mertens – supportato sugli esterni da Insigne e Callejon – che agirà da falso nueve e con Pavoletti che partirà quindi dalla panchina.
LE CHIAVI DEL MATCH – Il Napoli parte subito forte e al 4’ sblocca la partita con capitan Hamsik: il centrocampista slovacco viene servito splendidamente in area di rigore da Callejon e batte Mirante con un preciso colpo di testa da posizione defilata. Gli azzurri raddoppiano già al 6’ con Insigne, che finalizza un contropiede perfetto partito nella metà campo azzurra dai piedi di Zielinski; in tale circostanza, i calciatori del Bologna non sono proiettati troppo in fase offensiva e quindi non sono ben posizionati in fase di copertura. La squadra di Sarri sfrutta tutta l’ampiezza del campo e gestisce il possesso di palla col fraseggio rapido. Al 25’, Callejon colpisce il pallone di mano in area di rigore e l’arbitro Massa assegna un calcio di rigore al Bologna: dal dischetto, però, Destro si fa ipnotizzare da Reina e non trova il goal. Dopo soltanto due minuti, il Napoli resta in inferiorità numerica, con Callejon che riceve il cartellino rosso diretto per una reazione su Nagy. Gli ospiti si ridimensionano tatticamente con un 4-4-1: Sarri pone infatti Zielinski ed Insigne sulla linea dei centrocampisti. Al 31’, le due squadre ritrovano paradossalmente la parità numerica: Masina viene allontanato dal terreno di gioco con un rosso diretto per un presunto fallo da ultimo uomo su Mertens. Sulla punizione dal limite dell’area assegnata al Napoli, lo stesso Mertens spiazza Mirante – che probabilmente non è posizionato tra i pali nel migliore dei modi. Al 36’, Torosidis riapre il match, ribadendo in rete con la testa dopo che Reina aveva compiuto un grande intervento. Il Napoli cala il poker al 43’ con Mertens – autore dunque di una doppietta – che dribbla Mirante in area di rigore e deposita il pallone in rete dopo essere stato innescato da Zielinski. Nella ripresa, Donadoni manda in campo Verdi al posto di Rizzo per ravvivare il proprio reparto offensivo, mentre Sarri schiera Allan al posto di Diawara forse per evitare che l’ex calciatore del Bologna possa innervosirsi e dunque rimediare il secondo cartellino giallo; successivamente, Petkovic va a rilevare Destro al centro dell’attacco rossoblù. Il Napoli mette a segno il goal dell’1-5 al 70’ con Hamsik – dunque autore di una doppietta – che riceve palla da un Mertens inarrestabile e piazza il pallone nel sette col piattone; dopo il goal, Giaccherini va a sostituire Zielinski. La serata di Marek Hamsik non è ancora terminata: il capitano azzurro, infatti, mette a segno il sesto goal del Napoli con una splendida conclusione dalla distanza e porta dunque a casa il pallone della gara, trovando la prima tripletta personale con la maglia del Napoli. Sarri manda in campo Rog al posto di Insigne, mentre Donadoni è costretto a sostituire l’infortunato Mirante con da Costa. Poco prima che finisca la partita, però, anche Mertens decide di mettere a segno la propria tripletta personale, penetrando in area di rigore e battendo Mirante. Il match termina col risultato eloquente di 1-7: il Napoli ha dimostrato ancora una volta di poter disporre di un immenso potenziale offensivo e questa sera a farne le spese è stata la disastrata (e disastrosa) difesa del Bologna.
A cura di Mariano Menna
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