Quattro anni fa erano 14 i calciatori del Napoli al Mondiale, più della metà dell’organico a disposizione di Benitez. Il ciclo dell’allenatore spagnolo era al termine della prima stagione, quella della vittoria della Coppa Italia prima del crollo dell’annata successiva. Il Napoli si era rinnovato, il mercato del 2013 che aveva ricostruito la squadra attraverso la cessione di Cavani portava il progetto Benitez nel suo punto più alto. Il Mondiale in Brasile lo dimostrò, senza la Slovacchia di Hamsik non qualificata il Napoli esprimeva dodici giocatori al Mondiale, gli stessi della Juventus dominatrice in Italia sia sotto il profilo del risultato che di fatturato e monte ingaggi.
Rispetto a quattro anni fa, considerando l’organico attuale e non possibili acquisti compiuti prima del Mondiale, il Napoli avrebbe sicuramente meno calciatori in Russia rispetto ai 12 spediti in Brasile. Il Mondiale è la vetrina più importante del calcio, la fiera espositiva del talento più ambita. Al momento, proiettandoci con le convocazioni delle gare dei gironi eliminatori, sono solo quattro i ragazzi a disposizione di Sarri con il Mondiale in tasca: Reina, Mertens, Zielinski e Milik. Callejon deve scalzare uno tra Vitolo e Deulofeu nelle gerarchie di Lopetegui e tanti altri sono ancora in lotta con le rispettive Nazionali.
Insigne deve trascinare l’Italia al Mondiale, Hamsik è costretto a sperare almeno in un pareggio tra il Galles e l’Irlanda o tra l’Ucraina e la Croazia di Rog per giocarsi i play-off. Andranno in vacanza e non al Mondiale Hysaj, Ghoulam, Chiriches, Ounas, Diawara mentre Jorginho proverà a convincere uno tra Ventura e Tite a puntare su di lui ma la missione è molto complicata.
In Russia dovrebbero esserci Maksimovic e Koulibaly, la Serbia e il Senegal sono padroni del proprio destino, con una vittoria rispettivamente contro la Georgia e il Sudafrica blinderebbero il primato nei gironi e la qualificazione al Mondiale. Entrambi sono stati protagonisti del proprio percorso, Maksimovic, rispetto al percorso nel Napoli, ha trovato discreta continuità nella difesa a tre schierata dal ct Muslin.
Nell’ipotesi più rosea, con la qualificazione di Italia, Serbia, Slovacchia, Croazia e Senegal, il Napoli raddoppierebbe la sua presenza in Russia con dieci calciatori dell’attuale rosa a disposizione di Sarri. Il calo nelle previsioni rispetto a Brasile 2014 è un segnale di un ciclo che ha raggiunto il suo apice, che il valore della rosa unito alla sapiente guida di Sarri sotto il profilo del gioco rappresenti una risorsa da sfruttare ora perché per la prospettiva futura c’è da immaginare già un nuovo progetto. Zielinski e Milik sono gli unici “enfant prodige” ad essere certi di giocare il loro primo Mondiale e potrebbe aggiungersi solo Rog.
L’exit poll sugli azzurri al Mondiale conferma il trend di questa stagione, la sensazione che sia un’annata spartiacque in cui portare a casa il massimo possibile perché del domani non c’è certezza. A fine stagione un progetto tecnico si esaurirà, la posizione di Sarri è da verificare, dipenderà dalle proposte che riceverà sul mercato ma, anche se dovesse rimanere l’attuale allenatore, ci sarà una svolta sotto il profilo tecnico. Reina, Maggio e Ghoulam sono in scadenza di contratto, Mertens ha una clausola molto invitante per gli acquirenti. Terminata la stagione della continuità, qualcosa cambierà ma al momento è inutile pensarci, bisogna sfruttare al massimo questo ciclo.
Ciro Troise
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro