Bordate in serie. Nel più classico stile-Zamparini. Obiettivo numero uno, Michel Platini. Obiettivo numero due, Joseph Blatter. Obiettivo numero tre, la famiglia Agnelli e Sergio Marchionne... “Platini? Ho letto che è contro la moviola ma deve ricordarsi che fino a poco fa faceva il giocatore e sparare sentenze non è compito suo, che c… ne sa – ha detto il presidente del Palermo a La Zanzara su Radio 24 -. Solo perché l’hanno nominato presidente dell’Uefa pensa di poter sparare, anche sul calcio italiano. Abbiamo già Blatter, questo svizzerotto che ci chiama razzisti e non venne neanche a premiarci al Mondiale . Ma quale lezione pensa di dare all’Italia da quel pulpito, noi possiamo dare tante lezioni a lui. Platini è il francesino con la puzza sotto al naso, ci tratta come sudditi, è la loro mentalità, che parli di cavoli suoi dei francesi, non dobbiamo darci peso”.
BEGHE INTERNE — Ma il numero uno rosanero stringe poi il discorso alle polemiche di casa nostra: “Tavecchio lo hanno criminalizzato per una battuta, ma lo volevano attaccare perché è una lotta di potere tra il clan Agnelli e il clan Lotito. Ma ha ragione Della Valle, gli Agnelli hanno preso tanto dall’Italia e poi via, come i piemontesi quando hanno detto che hanno liberato il sud, sono andati, hanno preso tutto e sono andati via. Marchionne può pagare le tasse dove vuole, ma non venga a farci lezioni su come si fa impresa in Italia. A me non piace la Fiat come centro di potere. Quindici anni fa la Fiat sembrava fallita, adesso è un colosso mondiale con la crisi dell’auto. Come mai? Forse sono nella cricca del Bilderberg, di quelle cose là”.
Fonte: gazzetta.it
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