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Zaccheroni: «Nelle prossime sei partite il Napoli torna in corsa per lo scudetto»

Il ct del Giappone campione d’Asia è un estimatore del tecnico e degli azzurri

Scomparso dai radar italiani da un oltre un anno, Alberto Zaccheroni, il ct del Giappone campione d’Asia, ora si diverte a parlare della serie A, del Napoli e del derby di stasera. In fondo è l’unico allenatore ad essersi seduto sulle panchine di Milan, Inter, Torino e Juventus.

«Anche se la stracittadina di Torino non l’ho mai giocata».

Signor Zaccheroni, chi vince a San Siro il derby della Madonnina?

«Per il bene del campionato spero l’Inter. Anche se non ho proprio una favorita: con Ranieri i nerazzurri sono in una fase di crescita, anche nel rendimento, mentre la squadra di Allegri è più solida. Comunque io spero tanto che a giocare bene sia Nagatomo».

Anche a Napoli fanno il tifo per l’Inter.

«Fanno bene. Non è un’impresa semplice quella di rimontare ma una squadra come quella azzurra deve ancora credere di poter rientrare nella lotta per lo scudetto».

Non sono troppi 10 punti?

«Lo sono, anche perché il Napoli ha la Champions che toglie risorse mentali in maniera quasi totale. Non a caso io vinsi uno scudetto al Milan proprio perché non giocavo la Coppa dei Campioni».

Domani c’è il Bologna, una delle sue tante ex squadre: il problema è che con le piccole il Napoli spesso si smarrisce?

«Ovvio che sia così. Lo dico per esperienza diretta: i giocatori non snobbano gli avversari, non c’entra nulla la presunzione. È una questione di recupero di forze mentali. La Champions ti succhia tutto».

Quindi, suggerisce a Mazzarri di rinunciare al campionato?

«Mai. Ma il mese chiave è questo: il Napoli deve fare più punti possibili in queste giornate che precedono la sfida con il Chelsea. Ora è il momento di accelerare e domani i tre punti sono fondamentali».

Qual è l’obiettivo minimo a cui deve mirare il tecnico del Napoli?

«La qualificazione in Champions, ma ad allargare gli orizzonti si fa in tempo. E mi riferisco allo scudetto. Quello che auguro a Mazzarri è di non subire infortuni, perché quando ha la possibilità di scegliere la formazione, lui difficilmente la sbaglia».

Poi, come lei, ama la difesa a tre?

«Ma il sistema perfetto non esiste, è solo un vestito da abbinare ai giocatori e ce ne saranno sempre uno o due che si devono adattare. Uno ha un’idea, ma poi sono i ragazzi a definire i moduli. E comunque, non è vero che ho sempre giocato con la difesa a tre».

Pare che anche lui abbia un procuratore?

«Sono fatti suoi. Io non l’ho mai avuto e nessuno mi ha mai raccomandato. Ma a Coverciano alle nuove leve consiglio di curare anche l’immagine e le relazioni, oggi è fondamentale».

Giovedì ha fatto debuttare il giovane Vargas, poi si è pentito.

«Magari era curioso anche lui di vederlo in campo. E poi se non lo fa in Coppa Italia e contro quel Cesena, ma quando doveva farlo?».

Pandev sembra un bomber ritrovato.

«Mazzarri è riuscito a far tornare la fame a uno che all’Inter in pochissimo tempo aveva vinto tutto. Il tecnico del Napoli è un grande motivatore e il macedone è davvero un giocatore rigenerato dalla sua cura».

C’è un giocatore del Napoli che vorrebbe fosse giapponese per poterlo convocare?

«Sì. Lavezzi. Io sono pazzo del Pocho. Ero al Torino e lo dissi al presidente che c’era quest’argentino che poteva fare la differenza perché aveva un gran talento. Non mi ascoltarono. Con lui il Napoli ha avuto molta pazienza e ora si ritrova un grande campione. Ecco, con Vargas i tifosi tengano a mente il tempo che Lavezzi ha impiegato».

Chi pensa che alla fine vincerà il campionato?

«Sinceramente? L’Udinese potrebbe farcela. Oltre Guidolin, che fa sempre bene, questo club è da imitare. I Pozzo non sono quasi mai sui giornali e hanno un attaccante che fa 25 gol a campionato (Di Natale, ndr). Lavorano in silenzio, senza pressioni. E fanno risultato. Ricorda un po’ il Verona di Bagnoli».

E la Juventus?

«Conte ha ragione: non giocare la Champions farà pure rosicare ma dà un bel vantaggio in campionato».

Vedrà il Napoli affrontare il Chelsea?

«Non credo, in quei giorni sarò in Giordania a vedere la mia Olimpica cercare il pass per Londra e poi il 29 riprendono le qualificazioni per i mondiali: affronto l’Uzbekistan».

Bene. Ma un giorno si vede sulla panchina del Napoli?

«Tra vent’anni, quando Mazzarri dovesse decidere di andar via, certo che mi piacerebbe. Nessuno può dire di no al Napoli e a De Laurentiis».

 

Fonte: Il Mattino

 

La Redazione

P.S.

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