Vinicio nel 1974 è stato il profeta italiano del calcio totale. Prima difesa a zona mai vista sui campi della serie A. Bruciava la disfatta ai mondiali tedeschi e con Radice e Trapattoni aprì un’era nel nostro depresso pallone sgonfio. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni sulle pagine de Il Mattino:
«Bisogna fare due campionati: in uno si assegni subito lo scudetto alla Juve e poi si giochi un altro in cui si assegni un altro scudetto dove venga premiato il merito e non altro. Finché c’è quella dittatura difficile che possa essere premiato il gioco».
Un peccato, non trova?
«Loro sono forti, ma quando non ce la fanno da soli, ci pensa qualcun altro. È sempre così».
Una squadra che gioca così bene come il Napoli deve avere qualche rimpianto?
«Ai miei tempi, uno scudetto qualche volta scappava alle grandi e premiava il gioco: penso al Cagliari, al Verona, alla Lazio. E questo era stupendo. Adesso non succedono più. Non è giusto».
Più bello il suo Napoli o il Milan di Sacchi?
«Ho scoperto solo a distanza di anni che Arrigo aveva passato un’estate intera a seguire i miei allenamenti in ritiro. La prova della grande rivoluzione che era il mio gioco. Immagino che saranno tanti i giovani tecnici che si ispireranno a Sarri».
Che ricordi ha di Lazio-Napoli che lei ha vissuto oltre che da calciatore, anche da allenatore di entrambi?
«Le feste sugli spalti del vecchio Olimpico. Molto sentita: una specie di derby, sempre molto sentito dal pubblico e sempre molto spettacolare. Ricordo una vittoria del Napoli con gol di Boccolini (5 dicembre del 75, ndr) che venne festeggiato da almeno 30mila napoletani con le note di O surdato nnammurato».
Cosa deve fare Sarri perché possa anche vincere?
«Di sicuro non senta chi gli consiglia di prendere il pallone e di gettarlo in tribuna quando serve. Per vincere ha bisogno di calciatori: va completato il centrocampo, serve maggiore fisicità. E questo elemento emerge soprattutto quando affronti le big».
Ma tra vincere come vince la Juve e giocare come gioca il Napoli cosa sceglie?
«I tifosi meritano spettacoli importanti, meritano il bel gioco, meritano di divertirsi. E Sarri sta cambiando il calcio italiano. È un rivoluzionario, proprio come lo sono stati io».
Higuain è stato accolto come un vero traditore.
«È andato via in maniera spregevole, senza un saluto, senza dire le cose ai tifosi. Non poteva attendersi una accoglienza differente».
Chi è o lione di questo Napoli?
«Il nostro capitano, Hamsik. Io lo adoro, è un ragazzo straordinario dentro e fuori dal campo. Un vero leader che presto entrerà nella storia battendo il record di gol di Maradona».
.Domani come finisce Lazio-Napoli?
«Mi diverte molto vedere anche la squadra di Inzaghi giocare, ma dal punto di vista tecnico il Napoli e superiore e vincerà».
Il secondo posto?
«La Roma ha un discreto vantaggio e otto giornate non sono tantissime. Ora conta la condizione, e gli azzurri stanno bene. Sono ottimista».
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