Vincenzo Esposito, zio di Ciro, è inervenuto ai microfoni di PIùenne durante la trasmissione “Attacco a Napoli”:
“Le condizioni di Ciro? Stamani ha subìto una laparoscopia perché gli era stato asportato il lobo superiore del polmone, ma questo continuava a soffrire e c’era la necessità di intervenire ancora chirurgicamente. L’intervento di stamani è andato bene, i medici sono andati a ricucire dei punti che non erano cicatrizzati. Ciro non riesce a muovere braccia e gambe, ma è lucido, riconosce le persone e ricorda ciò che è successo a Roma. Volevano interrogarlo, ma non riesce ancora a parla. Ma, essendo ora Ciro vigile, abbiamo chiesto al pm di fargli vedere le foto affinché possa riconoscere chi gli ha sparato.
Ciro ha subìto tre arresti cardiaci, cinque interventi e non è finita qui. Vogliamo giustizia, Napoli non ha bisogno di vendetta, ma di giustizia. Giustizia verso la città che viene costantemente infangata e offesa. Ed infatti Genny la Carogna è diventato il protagonista e De Santis è scomparso. Vogliamo giustizia anche dallo Stato affinché rispetti tutti i cittadini. Ci sono tante testimonianze sulle deficienze dell’ordine pubblico e ci aspettavamo che il Questore di Roma si dimettesse.
Se nella finale di coppa Italia Ciro non avesse aiutato i concittadini e nello stadio sarebbe girata la voce che un gruppo di tifosi della Fiorentina avessero aggredito i napoletani, sarebbe successa la rivolta. Il presidente del Consiglio doveva quanto meno mandare a casa il Questore. De Santis è soprannominato Gastone perché esce immune da ogni inchiesta, non è mai stato condannato.
L’episodio che più mi ha intristito? Un giornalista nazionale che una volta venuto a contatto con la nostra famiglia è rimasto meravigliato. Ma se Ciro non avesse avuto alle spalle una famiglia impegnata da sempre nel sociale sarebbe stato inquadrato come un cattivo ragazzo solo perché proveniva da Scampia? A ‘Porta a Porta’ ho assistito ad una scena vergognosa in cui il Questore ha smentito la Digos dicendo che chi ha aggredito i napoletani era un pazzo isolato e non un commando.
Ciro è intervenuto a difesa di un gruppo di tifosi in pericolo in un pullman e adesso la verità sta venendo fuori. E la cosa sconcertante è che dopo 45 giorni nessuno ha comunicato alla famiglia di Ciro che il ragazzo è stato ferito.
Alfano tre volte è stato al Gemelli, ma a titolo personale e mai in veste ufficiale. Il senatore Cuomo immediatamente è venuto a Roma ed ho ringraziato anche De Magistris per il suo comportamento. Mi piace sottolineare anche l’atto di grande umanità del dottore del Napoli, Alfonso De Nicola. Mi chiamò in forma privata dicendomi che il martedì era impegnato con una partita del Napoli e che il mercoledì sarebbe venuto a Roma. Poi, la solidarietà economica del Napoli è stata sostanziosa anche perché noi siamo una famiglia modesta.
Teoricamente Ciro potrebbe parlare, ma non ha aria nella gola per cui quando parla non si sente, non emette suoni. La respirazione artificiale funziona anche da fisioterapia. Se Ciro Esposito è ancora vivo lo deve al Policlinico Gemelli e ai medici competenti. Pensate che quando Ciro era in arresto e non poteva essere assistito dalla famiglia è stato Antonelli, il primario del Policlinico che ha reagito indignato prendendosi la responsabilità di permettere ai genitori di stare accanto al figlio”.
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