Vincenzo Esposito, zio di Ciro Esposito, è di Marano e ieri sera è intervenuto all’impianto “Vallefuoco” in occasione della presentazione dell’Afro-Napoli United. Un’occasione per sottolineare che il calcio deve essere una festa e un motivo di confronto, dialogo e integrazione invece che di violenza, sofferenza e morte. IamNaples.it ha avuto l’onore di scambiare alcune parole con Vincenzo riguardo al processo che vede coinvolto l’ex ultrà della Roma, Daniele De Santis, i risvolti ultimi delle prove messe in evidenza e le contraddizioni che, sempre maggiori, si sommano sulla figura di quello che un tempo, in Curva Sud, era noto come Gastone.
Enzo, come prosegue il processo?
“Io penso che, pur se tra alti e bassi, il processo vada avanti bene. Si è concluso l’incidente probatorio, sia gli avvocati della difesa che i PM hanno messo in evidenza una serie di concetti forti nelle ipotesi dei RIS. Una ricostruzione delle ipotesi, a nostro avviso irreale e infondata, in cui il De Santis sarebbe stato massacrato di botte e solo in seguito avrebbe sparato.”
Cosa è emerso dalle indagini della Procura?
“La Procura insieme a noi ha posto una serie di obiezioni: in primis una serie di prove documentate certe, che dall’assalto fatto all’autobus di milanesi tifosi del Napoli arrivano ad una serie di contraddizioni sulle prove a referto.”
A quali prove ti riferisci?
“In primis alle macchie di sangue dell’altro Esposito rinvenute sulla canna della pistola e da qui si può tranquillamente evincere che ci sia stata una sparatoria prima che il sangue si depositasse dove ritrovato e quindi il tentativo di colluttazione risulta sicuramente successivo. Altra contraddizione è legata al ritrovamento di un coltello e non si riesce a capire dove fosse posto sulla scena del delitto. Questo coltello ha macchie di sangue visibili al liminol, un composto chimico utilizzato dalla Polizia Scientifica per rilevare dati non evidenti ad occhio nudo, è ovvio, quindi, che si tratta di macchie vecchie o di un coltello lavato. Insomma ci sono una serie di contraddizioni, ma sono fiducioso che riusciremo a far indagare il De Santis per quello che realmente ha fatto e cioè un tentativo predeterminato di attacco a un autobus, un omicidio calcolato nei confronti di mio nipote e tentato omicidio contro gli altri due napoletani coinvolti”
Che notizie hai sulle condizioni del De Santis?
“Ci sono notizie formali e sostanziali. Le formali ci dicono che abbia una gamba che va e viene. Gliela devono amputare da quattro mesi, ma ancora si aspetta e non si capisce perché. Le notizie sostanziali vogliono che riceva ospiti, si faccia fotografare in piedi, in apparente stato di ottima salute e non si capisce come riesca senza l’apporto di una gamba a mantenersi in piedi. Altra contraddizione che non si capisce è perché l’indagato non sia in galera.”
Perché, dove è il De Santis?
“Il De Santis è, al momento, in una struttura ospedaliera in cui normalmente vengono ricoverati i malati di AIDS sottoposti a carcerazione. Quindi sta nella sua bella stanza singola, come è possibile evincere da alcuni post su social vari, si lascia tranquillamente fotografare e nei messaggi continua a invitare a cercare prove. Cosa, quest’ultima, che lascia pensare perché si avvale della facoltà di non rispondere, ma poi utilizza la messaggistica per altre esternazioni sull’argomento.”
Per chiudere cosa ti senti di dire ai tifosi in vista dell’imminente Napoli–Roma?
“Tutti sanno che la mia famiglia è impegnata in una battaglia per ottenere giustizia dopo i fatti di Roma, ma nello stesso tempo per dire basta alla violenza. Io mi aspetto e mi auguro un segnale forte da parte della Roma per tentare atti di pacificazione prima della partita”
Ecco il video dell’intervista a Vincenzo Esposito, lo zio di Ciro:
Dai nostri inviati al “Vallefuoco” di Mugnano Francesco Pugliese e Antonio Balasco
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