L’allenatore del Torino Giampiero Ventura ha parlato in conferenza stampa nel post-partita di Napoli-Torino. Ecco quanto sottolineato da IamNaples.it:
“Nella prima mezz’ora eravamo padroni del campo, potevamo fare quello che vogliamo. Poi abbiamo sbagliato due disimpegni e abbiamo messo in porta gli attaccanti del Napoli che ci hanno graziato. Abbiamo perso spensieratezza, questa squadra se gioca può mettere in difficoltà chiunque, se non lo fa rischia contro qualsiasi avversario. Basta vedere come eravamo posizionati sul gol di Insigne, eravamo due contro sei. Mi hanno detto che c’erano due rigori, anche se lo avessimo avuto e segnato non sarebbe cambiato l’analisi. Come vede il Napoli dopo dieci anni? C’è stata una crescita esponenziale, più di questo non si poteva fare, è mancata la possibilità dello scudetto. Non dimenticherò mai Varcaturo, penso che da quella fase ad oggi si sono fatti grandi passi in avanti. Contro la Fiorentina abbiamo pareggiato ma siamo stati in partita per gli interi novanta minuti, oggi purtroppo no, quindi è difficile fare dei paragoni. Il gap tra noi e il Napoli c’è, si può colmare con l’organizzazione. Dopo la prima mezz’ora avevamo la tavola apparecchiata, poi non abbiamo avuto più fame. Chi si è indebolito di più tra Torino e Napoli? Abbiamo perso un buon numero di assist e gol con Cerci ed Immobile, però noi abbiamo sbagliato solo la partita di Genova. Il tempo dirà quanto ci siamo indeboliti, sul Napoli non mi esprimo. Le polemiche di Juventus-Roma? Ci sono regole non scritte che chi vuole partecipare deve rispettare. Se quello che è successo a noi capitava alla Juve, sai quanto casino e, invece, domani tutto finirà. Le polemiche riguardano le situazioni solo di alcune squadre. Rimpianto di non aver messo Gazzi? Non penso che cambiava molto, basta vedere il modo in cui abbiamo preso gol. Nella prima mezz’ora stavamo giocando bene anche pur essendo meno abituati del Napoli a giocare ogni tre giorni. Il vero nodo è capire che l’errore ci può stare ma dopo che si sbaglia bisogna continuare a giocare”
Dal nostro inviato al San Paolo Ciro Troise
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