Maurizio Sarri ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky per la rubrica settimanale del collega Paolo Condò. Ecco alcuni passi significativi delle sue dichiarazioni: “Chiamata del Napoli? Mi ha emozionato, alle elementari ero l’unico tifoso del Napoli tra tutte le scuole della periferia di Firenze. Ritrovarmi ad allenare il Napoli è stato qualcosa d’emozionante, era evidentemente destino. De Laurentiis? Solitamente molto sereno, è un presidente che ha momenti di incazzatura improvvisi, ma brevi. Dopo pochi minuti torna quello di prima. Nelle riunioni o nelle telefonate con me è sempre tranquillo e contenuto. Accontentare? Io non ho chiesto nulla, non sono un tecnico di questo tipo, ma ormai in questo lavoro nessuno parla più di campo ma solo del mercato. Ci sono gli stadi vuoti, ma tutti parlano di mercato, significa s’è perso di vista la realtà. Secondo me si migliora col lavora ma per mentalità non sono uno che dice voglio questo o quello, anche perchè sono in un club in cui non è fattibile, altri in Europa hanno fatturati molto elevati. E’ giusto che il presidente salvaguardi la società. Stagione attuale? Siamo piacevoli da vedere, giochiamo con tecnica in velocità, con qualche limite perchè non sempre la prestazione corrisponde al risultato. Non otteniamo quello che meriteremmo, questo è un limite. Quest’anno siamo molto più giovani. Albiol-Koulibaly? Sono giocatori forti, Kalidou ha uno strapotere fisico mondiale, è migliorato tatticamente. Con Albiol abbiamo lavorato come reparto, individualmente era già su buoni livelli, posizionato bene con una buona postura, perdendo pochi palloni in impostazioni. Alcuni giocatori li senti tuoi, come per dire era un buon giocatore, l’ho fatto diventare ottimo, ma per i campioni dipende dal loro DNA, non si costruiscono. Higuain? E’ un ragazzo particolare, ha bisogno di certe cose per rendere al meglio. Ho sempre detto che è il centravanti tipico più forte del mondo, a lui poco, ma gli chiedevo tanto in allenamento. Deve pretendere tanto da se stesso, erano più rimproveri che elogi, ma pubblicamente lo elogiavo. Insigne? E’ un ragazzo solare, si sta bene con lui, ha sempre il sorriso. A volte va ricondotto al giusto modo di comportarsi e pensare, ma è uno a cui ti affezioni. Da lui pretendo molto, ha talento, ma può fare di più. Sfida con il Real?Il Real Madrid è una squadra che ti può ribaltare una partita anche nel giro di pochi minuti. C’è la soddisfazione di andare a fare una partita importante, contro la squadra forse più importante del mondo in uno degli stadi più importanti del mondo. Un giorno potrò dire ho giocato al Bernabeu una partita di Champions. Più dolce la vittoria quanto non si è favoriti? La gente pensa sempre alla Champions, lo Scudetto, ma in realtà dentro hai una partita in un paesino vicino Siena dove è arrivata una promozione ed una emozione gigantesca. La gente pensa che l’emozione sia proporzionale all’importanza dell’evento. Il paradiso in terra? I 20′ col Benfica tra il 5′ ed il 25′ sono stati per me arrapanti. La libidine era per il Barcellona di Guardiola. Non solo per la fase offensiva, ma soprattutto per la fase di recupero palla”.
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