L’Italia all’ultimo respiro. E’ questo quanto emerso dall’amichevole di Marassi tra gli azzurri allenati da Conte e l’Albania di Gianni De Biasi, squadra che ha mostrato il carattere e la personalità del suo allenatore. In campo fin da subito gli idoli di casa Antonelli, De Silvestre e Bertolacci, con Cerci avanzato a centrocampo e Mattia Destro in attacco a supporto del numero dieci Giovinco. Per le “aquile” rossonere, accompagnate da 10’000 calorosi supporters, spiccano i laziali Berisha e Cana, oltre al pescarese Memushaj. Parte bene L’Italia in un primo tempo scoppiettante soprattutto negli ultimi venti minuti, con un Cerci in grande spolvero. L’ex toro ha almeno tre occasioni nitide per portare in vantaggio i suoi, ma deve fare i conti con il portiere. Gli avversari prendono quindi lentamente le misure e in almeno un paio di occasioni si rendono pericolosi sfruttando gli errori della difesa azzurra. Da segnalare un palo clamoroso al 38′ con Cikalleshi, a Sirigu ormai battuto. Un Giovinco altalenante fa da contrappeso all’ottima prestazione del debuttante Moretti. Il secondo tempo si apre ancora una volta con un occasione pazzesca per Mattia Destro che, servito da Giovinco, spara fuori un pallone a due metri dalla linea di porta. Nonostante le innumerevoli occasioni da una parte e dall’altra la partita non si sblocca e allora Conte decide di fare entrare Matri e Okaka, cambiando volto all’attacco. Ma è ancora l’Albania a rendersi pericolosa con un tiro violento di Memushaj, prima che proprio il neoentrato attaccante sampdoriano spari un rasoterra intercettato da Berisha. E’ il preludio al gol. A otto dalla fine il numero nove si fa perdonare siglando di testa il vantaggio. Pochi secondi prima da segnalare, oltre a tre invasioni pacifiche di tifosi albanesi, l’ingresso in campo di Francesco Acerbi, accolto dagli applausi del pubblico. La partita finisce così, con l’Italia che, se non altro, allunga a sei i risultati utili consecutivi. In attesa della Bulgaria.
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