Pasquale D’Angelo, esponente di vecchia data del tifo organizzato della Curva B, è intervenuto durante la trasmissione Corner in onda su TeleAkery. Ecco quanto individuato da IamNaples.it:
“L’obiettivo del Napoli era lo scudetto. I proclami sono partiti dall’ultima giornata dello scorso campionato contro il Siena e sono proseguiti a Dimaro. Sabato all’uscita dello striscione una parte del San Paolo ha fischiato, così come ha fischiato calciatori come Maggio, Insigne, Inler o Zuniga. Sono le stesse persone che hanno fischiato dopo Napoli-Chievo o Napoli-Udinese, mentre la Curva e sempre lì ad applaudire squadra e tifosi. Ci aspettavamo un mercato diverso, le aspettative erano altre. Abbiamo ascoltato le reazioni dei buonisti…Si è detto che il tutto è nato perchè la società non ha più finanziato i tifosi dal 2004. È stato proprio lo zoccolo duro invece ad nterrompere i rapporti diretti con il club. A Napoli il tifo non è a scopo di lucro. ieri il presidente era molto teso e ha detto tante fesserie. Non siamo pochi: noi siamo quelli del tribunale, della prima partita amichevole Cavese-Napoli, noi siamo quelli di Panionios, di Plzen…Lei non c’era in nessuna di queste occasioni, non è tifoso del Napoli. Lancia comunicati da Roma. Noi siamo tifosi del Napoli. Lei è un imprenditore, non rispetta la nostra città e non ci può illudere con proclami. Noi vogliamo calciatori importanti in azzurro. Deve dare un segno tangibile della sua presidenza e costruire un Centro Sportivo, mettendo in condizione gli allenatori di istruire come si deve i ragazzi del settore giovanile. Domani sera ci sarà il solito tifo, lo stesso sostegno di sempre. Noi Vogliamo vincere!”.
